UN FILM GIÀ VISTO - MANCO IL TEMPO DI METTERE A SECCO L’ULTIMA GONDOLA E DA VENEZIA RIPARTE LA SOLITA SOLFA DELLA CONCORRENZA COL FESTIVAL DEL CINEMA DI ROMA - GALAN VS ALEMANNO: “ELIMINIAMO IL CONCORSO”, “NO, AVANTI COSÌ” - SOLO SCHERMAGLIE TRA KERMESSE? PER ORA TUTTO RESTA COM’È, MA IL PRESIDENTE GIAN LUIGI RONDI E LA DIRETTRICE PIERA DETASSIS SONO PROSSIMI ALLA SCADENZA DEL MANDATO…

Francesca Giuliani per "la Repubblica - Roma"

Avanti così: sul Festival del Cinema il sindaco Gianni Alemanno tiene la linea della resistenza, decide - in qualità di socio fondatore - che non si cambia mano, non si correggono delle modalità che funzionano, e insomma basta con le polemiche e i confronti che ogni anno, più o meno nella stessa stagione, in chiusura della mostra lagunare, ritornano.

Una posizione ferma quella di Alemanno, assunta una volta di più dopo le dichiarazioni del ministro per i Beni culturali Giancarlo Galan che da Venezia, in tema di nomine e festival cinematografici indica l´ipotesi e forse addirittura la necessità di una diversificazione tra la Mostra di Venezia e il Festival di Roma, magari lasciando al Lido la maggior forza del concorso internazionale e caratterizzando la Capitale per il mercato del film ed eventualmente il red carpet, la mondanità, le passerelle glamour riservate ai divi internazionali. Insomma, intorno al Festival del cinema di Roma si consuma l´ennesimo scontro politico in un confronto con Venezia che pare un ritornello, un tic, per non dire una condanna.

Le parole di Alemanno: «Credo che il Festival del film di Roma, apprezzato nel panorama internazionale e giunto ormai alla sua sesta edizione debba continuare nel proprio percorso che è fatto di incontri tra gli attori e il pubblico, coinvolgimento delle scuole, eventi speciali ma anche di un concorso, ormai consolidato e affermato, al quale si affianca l´unico mercato del film in Italia».

Del resto, l´idea di riproporzionare il Festival romano limitandolo a una vetrina estremamente specialistica, fatta di scambio fra produttori internazionali e nostrani, non è proprio nuova, considerato che la presenza del concorso all´interno del Festival è stata sostenuta, votata e ribadita dal consiglio di amministrazione in tempi recenti, anche per mantenere le caratteristiche di internazionalità di tutta la manifestazione. Insomma è proprio il concorso, la vetrina di film nuovi e - perché no - la concorrenza stessa con altri grandi festival anche europei a dare identità alla kermesse romana, che ne è risultata attraverso questi primi anni costantemente rafforzata.

Ma la posizione espressa dal ministro dei Beni culturali trova sostenitori nel mondo degli addetti ai lavori. È il caso del consigliere di amministrazione della Fondazione Cinema per Roma Michele Lo Foco, che appoggia l´idea di una diversificazione soprattutto perché «è vero che il mercato ha bisogno della "vetrina" ma è anche vero che non ha bisogno di una gara cinematografica.

Per questo - ha aggiunto - Müller è certamente più adatto per Venezia che per Roma». Certo è che il Festival romano ha "mano libera" molto di più di Venezia per una questione strutturale, legata alle minori sovvenzioni pubbliche e, d´altra parte, alla forte presenza di sostegno privato e sponsorizzazioni.

Intanto il Festival romano negli spazi del Parco della Musica è a un passo dal taglio del nastro. E l´edizione di quest´anno, in calendario dal 27 ottobre al 4 novembre, apre sfoderando ottimi calibri, come sarà con l´opera ultima di un fuoriclasse del cinema internazionale come Luc Besson che porta qui il suo "The Lady", sulla storia umana e politica del premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, mentre alla presidenza della Giuria ci sarà il premio Oscar Ennio Morricone.

Tutte confermate, anche queste al netto di polemiche, le varie sezioni del Festival, largamente seguito dal pubblico romano e internazionale, da moltissimi giovani e dalle scuole: la selezione ufficiale, l´Altro cinema - Extra, Alice nelle città dedicato alle giovani generazioni e Occhio sul Mondo - Focus.

Non è secondario, nella definizione degli scenari futuri per la mostra romana, il fatto che il presidente Gian Luigi Rondi, decano dei critici romani e la direttrice artistica del concorso Piera Detassis, che firmano questa sesta edizione sono prossimi alla scadenza del mandato: anche per questo i giochi restano aperti, anche se l´identità del Festival di Roma appare chiara e rinforzata anche dopo le ultime polemiche e dichiarazioni.

 

 

Giancarlo Galan GIANNI ALEMANNO MULLERAung San Suu Kyi liberaENNIO MORRICONEGIAN LUIGI RONDI

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO