giuliano ferrara

FORZA GIULIANO! – FERRARA È ANCORA IN PROGNOSI RISERVATA, MA È FUORI PERICOLO – FACCI: “HA ANCORA UN SACCO DI COSE DA DIRE, E TALVOLTA LE DICE E LE SCRIVE, BASTEREBBE LEGGERLE: MA SOVENTE SONO PIÙ LUNGHE DI CINQUE RIGHE E SUL WEB MAGARI NON SI TROVANO, ALLORA IL NEO-DEMENTE FIGLIO DELL'ANTIPOLITICA ECCO CHE PONE LA DOMANDA: ‘CHI È GIULIANO FERRARA?’” – GLI AUGURI DI BUONA GUARIGIONE DI GIORNALISTI E POLITICI, DA LETTA A CONTE E SALVINI, PASSANDO PER BERLUSCONI: “GRANDE AMICO MIO…”

 

1 - GIULIANO FERRARA, DOPO L’INFARTO È ANCORA IN PROGNOSI RISERVATA

Da https://www.unionesarda.it/

giuliano ferrara foto di bacco

 

E’ ancora in prognosi riservata ma fortunatamente fuori pericolo Giuliano Ferrara, il fondatore del Foglio ricoverato all'ospedale di Grosseto dopo un infarto avuto giovedì sera, nella sua proprietà in Maremma, a Scansano.

 

A quanto si apprende il giornalista è arrivato in ospedale in ambulanza: qui è stato sottoposto a un intervento di angioplastica. Ora è ricoverato sotto sedazione nella terapia intensiva cardiologica. Le sue condizioni sono stabili.

giuliano ferrara E anselma dell olio

 

"Giuliano Ferrara è ricoverato ma non è grave", ha rassicurato anche il direttore del Foglio Claudio Cerasa, durante la “Maratona Mentana” su La7.

 

Sono state decine e bipartisan gli auguri di pronta guarigione dei politici impegnati in queste ore per l’elezione del presidente della Repubblica. "Forza Giuliano, grande amico mio!", l'augurio del presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi.

filippo facci selfie

 

 

2 - FERRARA COLPITO DA INFARTO BATTICUORE PER L'ELEFANTINO

Filippo Facci per “Libero quotidiano”

 

Giuliano Ferrara, che ha settant' anni da due settimane, è stato male: giovedì sera ha avuto un infarto e se l'è vista brutta, ma ora la sua situazione è stabilizzata e non c'è motivo di temere che peggiori.

 

giuliano ferrara

Era nel suo casolare nelle campagne di Scansano- in Maremma, provincia di Grosseto, dove lui vive con la moglie Selma e hanno un'azienda agricola- e verso le 23 ha cominciato ad accusare il malore senza un motivo apparente, senza quell'intensa emozione che il luogo comune porta spesso ad associare all'infarto del miocardio: in ogni caso è riuscito ad allertare l'amico di una vita, Andrea Marcenaro, che vive lì vicino, il quale ha chiamato un'ambulanza - ce n'era una zona, per fortuna - e insieme ci sono saliti sino a giungere all'ospedale Misericordia di Grosseto in circa mezz' ora.

 

Ferrara è stato messo immediatamente in terapia intensiva - o rianimazione cardiologica, per dirla alla vecchia maniera- senza mai levargli il respiratore: aveva il respiro corto e questo autorizzava a pensare che un edema polmonare - tipica conseguenza dell'infarto - stesse complicando le cose.

 

GIULIANO FERRARA

Nella notte gli hanno praticato un'angioplastica (sorta di palloncino che viene iniettato e poi gonfiato per ripristinare il diametro di un vaso sanguigno ostruito) e sino a ieri pomeriggio il quadro generale, e la scarsità di informazioni, hanno autorizzato qualche testata online a scrivere che il caso fosse «gravissimo», mentre invece sta migliorando progressivamente sino a stabilizzarsi: già dopopranzo gli avevano tolto il respiratore e lui faceva tranquillamente da solo, insomma era tra noi, cosciente.

 

berlusconi visita la redazione del foglio con giuliano ferrara

A cercare le cause di un infarto si rischia di avvitarsi in girandole senza fine: si sa che Giuliano Ferrara di recente era stato dal dentista, e che in previsione di questo aveva smesso di assumere un classico anticoagulante che serve a fluidificare il sangue per esempio negli ipertesi (il più noto è la cardioaspirina) ma questo, nel caso, non significa niente: a sentire i cardiologi in generale, essere vivi è già un buon motivo di predisposizione all'infarto, che talvolta colpisce senza preavviso anche chi pratichi il più salubre degli stili di vita.

CLAUDIO CERASA E GIULIANO FERRARA

 

Poi è noto che, dotazioni genetiche parte, ci sono delle predisposizioni che pare non aiutino: tra questi il solito fumare (la nicotina è un vasocostrittore), l'avere il diabete, la pressione alta, un eccesso di lipidi (colesterolo, trigliceridi) e infine una condizione di sovrappeso.

 

Il rispetto della privacy impedisce di valutare se Giuliano Ferrara abbia qualche predisposizione in tal senso.

 

Lo spazio residuo dell'articolo, detto questo, pone lo scrivente di fronte a un bivio: da una parte metterla su un piano personale, essendo lo scrivente molto affettivamente legato a Giuliano Ferrara;

 

dall'altra, prodigarsi più professionalmente nel cercar di spiegare chi sia Giuliano Ferrara anche a chi ieri su internet - lo si rilevava, ieri, nel cercare aggiornamenti sulla sua condizione - si chiedeva per esempio «chi è Giuliano Ferrara?», «che mestiere fa Giuliano Ferrara?», «perché è sparito Giuliano Ferrara?» e altri quesiti da tredicenni o analfabeti non solo funzionali.

 

giuliano ferrara

Qui si sceglie, ovviamente, la seconda strada, perché per quella personale c'è tutto il tempo del mondo.

 

Pronti via: Giuliano Ferrara è una vera e propria istituzione nel campo del giornalismo, tipicamente amato oppure odiato, sempre rispettato da tutti per l'eloquio impeccabile, la capacità di sintesi, la veemenza passionale e l'assenza di ipocrisia delle sue posizioni, che ovviamente possono piacere oppure no.

 

BRETELLE ROSSE

ferrara craxi

È stato un politico comunista che aderì al movimento studentesco e fece attività politica nel Pci sinché mollò tutto per studiare per due o tre anni, e, pur necessitando di un lavoro, si dedicò invece al giornalismo collaborando anche al Corriere della sera con la rubrica «Bretelle rosse» e simpatizzando in seguito per Bettino Craxi (ricambiato) che gli diede una spintarella televisiva di cui poi non ebbe più bisogno e inventandosi talkshow spettacolari e provocatori (Linea rovente nel 1987;

 

giuliano ferrara saluta valter mainetti

Il testimone nel 1988) prima di anticipare i concetti di tv spazzatura (Il gatto, 1989) e di processi televisivi (L'istruttoria, 1991) passando infine alle tv di Berlusconi per un pacco di soldi e poi (abbiamo dimenticato la parentesi in Europarlamento per il Psi) smettendo per un po' con la tv per aderire a Forza Italia e fare il ministro per i rapporti col Parlamento nel governo Berlusconi, mischiando l'aplomb del diplomatico a vaghe posture da rottweiler (anche se il molossoide non è il suo genere di cane).

 

Nel 1996 fondò l'amatissimo quotidiano Il Foglio, apprezzato un po' da tutti per la formula innovativa (sprezzante dei lettori in termini quantitativi) che vendette poche copie ma per un certo periodo ebbe uno status elevato soprattutto in certi ambienti politici e intellettuali e giornalistici: indipendente come nessuno, guascone ma serio, un po' rive gauche con venature di destra, comunque arciconvinto della superiorità collettiva dei suoi elzeviristi vecchi e nuovi (soprattutto ex eretici di sinistra) che brillavano alla corte del Re Sole, cioè lui.

giuliano ferrara (2)

 

 

Partecipò con passione al dibattito sullo scontro di civiltà seguito all'11 settembre 2001, si inventò la trasmissione «8 e mezzo» su La7 prima di lasciarla degradare (stiamo volutamente omettendo la sua sbandata da «ateo devoto» che lo portò a fondare la lista «Aborto? No grazie», che non superò la soglia di sbarramento alle elezioni) dopodiché si allontanò da ogni visibilità mediatica con diretta proporzionalità con quanto l'ormai antiquato concetto di «politica» intesa come legibus soluta fosse ormai stata sostituita dalle macerie, dai tecnocrati e dai personaggetti che sono sotto gli occhi di tutti.

 

Ha ancora un sacco di cose da dire, e talvolta le dice e le scrive, basterebbe leggerle: ma sovente sono più lunghe di cinque righe e sul web magari non si trovano, allora il neo-demente figlio dell'antipolitica ecco che pone la domanda: «Chi è Giuliano Ferrara?».

GIULIANO FERRARAgiuliano ferrara

 

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...