LE FOTO DELLA STANZA DOVE GANDOLFINI E’ MORTO - IL CUORE NON HA RETTO LA GRANDE ABBUFFATA - HOLLYWOOD IN LACRIME

1 - LA GRANDE "ABBUFFATA" PRIMA DELL'INFARTO
Katia Riccardi per La Repubblica.it

L'autopsia parla di morte naturale. Nessuna traccia di droga. Il cuore di James Gandolfini si è spezzato. Cercarne le cause resta un esercizio di poca grazia che il NY Post ha fatto, in pieno stile Sopranos. Gandolfini e Tony Soprano, il boss del New Jersey che ha interpretato per dieci anni e sei serie. Per chi lo ha seguito e amato, resta nei suoi panni, seduto fuori alla macelleria Satriale con i suoi uomini, Silvio Dante, Paulie Gualtieri e Salvatore "Big Pussy" Bonpensiero, a mangiare, bere.

Nell'ultimo giorno della sua vita reale, James Gandolfini, ha mangiato, e bevuto. Lo rivela il New York Post, secondo cui poco prima dell'infarto l'attore ha consumato in un ristorante del centro almeno otto drink. Quattro shot di rum, due Pina Colada e due birre, accompagnati da una doppia porzione di frittura di gamberi con abbondante maionese e un grande piatto di foie gras. E lo ha fatto dalle 19, nel giorno più caldo dell'anno, accompagnato dal figlio Michael. Il Post la chiama la grande abbuffata.

Il figlio ha mangiato altro. Secondo la fonte citata dal Post, Gandolfini avrebbe ordinato solo fritti per quasi tutto il soggiorno romano. La fonte avrebbe anche aggiunto: "Questo non fa bene al cuore". Certo, e il peso, e il caldo. I medici parlano di morte naturale. A 51 anni qualcosa la morte naturale però la causa per forza. E' stato proprio il figlio a trovarlo, tre ore dopo la cena, privo di sensi. Ci sono voluti sei uomini per portarlo fuori dalla stanza dell'hotel e caricarlo sull'ambulanza.

Lui ha lottato, i medici hanno cercato di salvarlo per 40 minuti prima di dichiararne la morte. Il giornale di New York afferma che nell'ultimo periodo Gandolfini era stato visto a diverse riunioni degli Alcolisti Anonimi nel West Village, a New York. Il tabloid ha deciso di seguire la pista dei ristoranti.

La cena della sera prima a Trastevere. Dove un'altra 'fonte' ne ricorda il passaggio senza dare troppa importanza ai drink: "Aveva un bel sorriso, una risata potente e sembrava felice", ha detto un ragazzo di 25 anni che lo aveva servito.

Eccessi. Di Gandolfini si è parlato per anni. Alcol, droga, cocaina, festini. Le accuse della ex moglie, le voci. Gli attori che hanno lavorato con lui però ne ricordano soprattutto il sorriso e il talento. Con il cast dei Sopranos aveva continuato a avere rapporti di amicizia, quasi fraterna. Affetto e interviste sono arrivate dalla vicina di casa, che parla di una persona speciale e sempre disponibile, così come il signore della porta accanto della sorella.

Settantuno anni e che di lui dice: "Non importa quanto fosse famoso, ogni natale veniva a salutarci e porci il suo rispetto". La compagna di scuola che lo descrive affascinante, buffo, capellone. I commenti e il rispetto sulla sua morte è arrivata dai suoi colleghi, e dalla gente comune. Tutti hanno il ricordo di un grosso uomo generoso. Pieno di talento. Con una risata potente. Abbondante. Come le sue cene romane.


2 - ADDIO JAMES GANDOLFINI: LE STAR DI HOLLYWOOD RICORDANO «L'ATTORE GENEROSO»
Luca Marra per "International Business Times"

Hollywood piange il genio generoso James Gandolfini. L'attore, celebre per essere protagonista ne I soprano, è morto improvvisamente a Roma il 19 giugno. Il cordoglio e il doloroso stupore dei suoi colleghi si è diffuso da Twitter in poi.

Edi Falco è stata la Carmela dei Soprano, la moglie di Tony nella serie e ha detto: «Sono scioccata e devastata dalla morte di Jim - ha detto con una nota riportata da Deadline - era un uomo profondo e sensibile con una gentilezza e generosità enormi. Mi considero molto fortunata ad aver passato 10 anni al suo fianco. Il mio cuore è con la famiglia, io posso solo aggrapparmi ai momenti che ho passato con lui. L'amore tra Tony e Carmela è uno dei più grandi che abbia mai vissuto».

La generosità di Gandolfini, è una costante nei ricordi di tutti i suoi colleghi, tutti parlano di lui come un attore generoso. «Uno degli attori più divertenti, dolci e generosi con i quali abbia mai lavorato» ha twittato Susan Sarandon con lui nello splendido Romance and Cigarettes.

Della generosità di Gandolfini ne fa un ritratto John Travolta alla rete ABC: «Mio padre vendeva pneumatici a suo padre. Sono stato io a ispirarlo a entrare in questo mondo. Vide delle mie foto sui muri tratte dai miei film e decise di voler fare l'attore».

Poi racconta che quando lui perse tragicamente suo figlio Jett, James Gandolfini si precipitò da lui e non se ne andò finché non si assicurò che Travolta stesse bene: «l'idea che una persona che fa il nostro tipo di professione lasciasse tutto per stare con te e non ti lasciasse fino a quando non fosse sicura che tu stessi bene... beh, questa era l'anima della persona che è stata James Gandolfini.» spiega Travolta come riporta Bad Tv.

Tutto il cast dei Soprano lo ha ricordato e Steven Van Zandt, interprete di Silvio Dante, scrive su Twitter: «Io ho perso un fratello e il migliore amico. Il mondo ha perso uno dei migliori attori al mondo». Van Zandt è un membro della E Street Band di Springsteen, la quale con il "the boss" del rock ieri a Coventry hanno suonato tutto l'album Born to run dedicandolo all'attore.

James Gandolfini era un talento ironico, recitava con tutto il corpo e in ogni personaggio che interpretava lo distingueva come in uno dei suoi ultimi filkm, Zero Dark Thirty, candidato all'Oscar anche come miglior pellicola. Interpretava un capo dei Servizi Segreti e pure se non era la parte principale lui caratterizza il ruolo in pochi secondi, facendosi ricordare. La sua forza la sottolinea Mia Farrow: «È stato un genio, chiunque lo abbia visto, anche in interpretazioni minori lo sa. E' uno dei migliori attori di oggi e di tutti i tempi».

La Hbo produttrice dei Soprano ha detto: «Un'incommensurabile tristezza si legge in una nota dell'emittente televisiva americana. Era un uomo speciale, un grande talento, che con il suo straordinario senso dell'umorismo, il suo calore e il suo rispetto, ha toccato molte persone». Gandolfini è stato ricordato anche dalla Ambasciata Statunitense in Italia come «un italo-americano e ha rappresentato un esempio eccellente del profondo contributo culturale degli italiani alla società americana».

 

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