frank miller

IL “PATRIGNO” DI BATMAN, FRANK MILLER OSPITE DI “LUCCA COMICS”: “HO RIDICOLIZZATO TRUMP? SONO FEDELE A UN SOLO COMANDAMENTO: SE SI MUOVE PRENDILO PER IL CULO! WILL EISNER HA PORTATO NEI COMICS UN SENSO DI UMANITÀ CHE PRIMA DI LUI NON ESISTEVA. IN “300” HO RESO GLI SPARTANI SUPEREROI DELL’ANTICHITÀ: HANNO SALVATO IL MONDO OCCIDENTALE”

Luca Valtorta per “la Repubblica”

 

FRANK MILLERFRANK MILLER

Una città buia e ostile. Pericolosa. Percorsa da bande di tossici e psicopatici che uccidono per nulla. Politici inetti e poliziotti corrotti. Il fuoco di fila dei media che entra nelle case: pseudoesperti che parlano, voci che si sovrappongono, consumismo estremo, sesso e spot pubblicitari. Il mondo è molto cambiato dalla prima volta che un pipistrello entrò nella casa del miliardario e playboy Bruce Wayne nel 1939.

 

Il primo Batman creato da Bob Kane, pur non avendo i connotati solari di Superman, l’eroe che incarnava l’ottimismo americano, viveva comunque in una città dove la contrapposizione bene/male era netta. Frank Miller, nel 1986, con il suo Il ritorno del Cavaliere Oscuro, rimette tutto in gioco ridefinendo l’Uomo Pipistrello e dandogli l’immagine definitiva, quella che influenzerà i film di Nolan.

I FUMETTI DI FRANK MILLERI FUMETTI DI FRANK MILLER

 

In quel volume (uno dei primi graphic novel) dopo dieci anni di assenza Batman decide di ritornare ma le cose sono più complicate di un tempo: per i media non è più eroe ma forse un criminale più pericoloso di quelli che combatte. E Superman è una sorta di ostaggio del presidente Reagan e delle multinazionali.

 

Miller, nel corso degli anni, complicherà sempre più la sua affascinante tavolozza producendo un capolavoro dopo l’altro e creando personaggi femminili straordinari come Elektra per poi arrivare al successo al cinema con le versioni di opere come Sin City e 300, fino all’esordio alla regia con l’omaggio al grande Will Eisner, Spirit. Da oggi Miller, che negli scorsi anni ha avuto gravissimi problemi di salute, è ospite della cinquantesima edizione di Lucca Comics, dove nei prossimi giorni incontrerà un maestro del disegno italiano, Milo Manara. Qui, in anteprima, ci racconta il suo mondo.

FRANK MILLER FRANK MILLER

 

È la sua prima volta in Italia?

«A Lucca è la seconda. Trovo la gente fantastica e il cibo delizioso, potrei vivere qui da voi il resto della mia vita e io sono un famoso rompiscatole, quindi è il paradiso…».

 

Quando ha incominciato a leggere libri e fumetti?

«Prima di andare all’asilo. A casa mia c’erano libri per bambini ovunque. I miei preferiti erano Dick e Jane, l’intera opera del Dr. Seuss e le strip di Dick Tracy».

 

Quali sono state le sue influenze?

FRANK MILLER   FRANK MILLER

«Nessun pittore o artista classico ma gente come Stan Lee, il fondatore della Marvel, Steve Ditko, il più visionario tra gli artisti di comics e Jack Kirby, il segno più “classico”, energia allo stato puro».

 

Lei prende un personaggio e lo cambia completamente. L’ha fatto con Devil per esempio, che è già un particolare tipo di supereroe: è cieco e non ha superpoteri.

«Ho visto l’opportunità di fare un “crime comic book”. Sono finalmente riuscito a trovare le parole per descrivere la realtà: non era la solita cosa irreale per ragazzini o forse era anche quello, ma con le radici piantate saldamente nel mondo vero. Quello era il segreto».

 

Devil a un certo punto incontra un eroe controverso, “The Punisher”, l’unico che uccide i nemici o li tortura. Punisher è un eroe o un criminale?

«I “vigilanti” sono contro la legge. Punisher è un delinquente. Devil nella sua vita reale è un procuratore. Difende la legge».

STAN LEE E FRANK MILLERSTAN LEE E FRANK MILLER

 

Lei ha creato uno dei personaggi femminili più complessi nella storia del fumetto, Elektra; la sua versione di Robin è una ragazza. Frank Miller, nonostante le accuse di non essere politicamente corretto, è femminista?

«Diciamo che ho conosciuto le donne giuste. Martha Washington di Give Me Liberty, in particolare, per me rappresenta l’epitome di tutto ciò che più ammiro dell’ideale americano: riuscire a superare le avversità. Deliberatamente l’ho caratterizzata più “svantaggiata” possibile. Martha ha tutto contro di lei: è povera, nera e donna».

 

WILL EISNERWILL EISNER

In “Il ritorno del Cavaliere Oscuro” Superman è una sorta di schiavo del governo mentre Batman, di fatto un fuorilegge, vuole davvero cambiare le cose. Chi è Batman per lei allora?

«È un ragazzo di cinque anni il cui mondo ha smesso di avere senso quando i suoi genitori sono stati uccisi. E così è cresciuto per essere un miliardario, un genio e un crociato per la giustizia».

 

Lei è diventato regista con il film “Spirit”, tratto dai fumetti di Will Eisner. Quanto è stato importante per lei Eisner?

«Ho adorato quell’esperienza, in particolar modo lavorare con gli attori. Spirit è un capolavoro del fumetto. Eisner ha portato nei comics la maturità e un senso di umanità che prima di lui non esisteva».

 

Mentre da un lato lei ha umanizzato i supereroi, dall’altra in 300 ha fatto degli spartani dei supereroi dell’antichità.

«Gli spartani hanno salvato il mondo occidentale e quella di 300 è una storia di perfetto eroismo. Hanno combattuto brillantemente, sapendo di morire, andando contro qualsiasi calcolo delle probabilità e sacrificando tutto per essere uomini liberi».

 

BATMAN DI FRANK MILLERBATMAN DI FRANK MILLER

Nell’ultimo periodo, soprattutto dopo Holy Terror, il suo lavoro contro i terroristi, molti l’hanno criticata dandole del fascista. Parliamo di politica: lei ha ridicolizzato Donald Trump. Come si definisce?

«Sono fedele a un solo comandamento: se si muove prendilo per il c...».

 

Chi voterà allora? Clinton o Trump?

«C’è un solo candidato. Voterò per lei».

 

Ha annunciato anche una nuova serie di Batman: quando la vedremo?

«Sì, è vero. Ma credo che prima di quella ci saranno altre cose e poi stiamo ancora lavorando al finale del Cavaliere Oscuro 3».

BATMAN DI FRANK MILLER  BATMAN DI FRANK MILLER

 

C’è una frase con cui può sintetizzare il senso ultimo della sua opera?

«Senza una storia tutte le tue belle inquadrature e i tuoi fantastici disegni non servono a niente».

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