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Maria Latella per "A" in edicola domani

L'ingresso è da autentiche star: quando Arianna Huffington e Anne Sinclair entrano nella sala della conferenza stampa, flash e telecamere impazziscono come se fossimo al festival di Cannes, con Meryl Streep e Julia Roberts. Alle 9 di lunedi 23 gennaio, un'ora prima dell'incontro, nella sede del quotidiano Le Monde, al numero 80 di boulevard Blanqui, è già tutto uno spintonarsi di fotografi, giornalisti e cameramen.

Tv norvegesi, greche, corrispondenti dei quotidiani americani, bloggers e, ovviamente, tanti colleghi di Anne Sinclair, la giornalista francese che negli anni 80 e 90 era la più amata dai telespettatori di TF1, e che negli ultimi otto mesi, invece, si è trovata inchiodata al ruolo di preda, oggetto della curiosità dei media, "la pauvre madame Strauss-Kahn", moglie di un seduttore seriale.

Blazer blu, t-shirt bianca, jeans e tacchi 6 centimetri, alle orecchie i soliti sottilissimi cerchi d'oro, al polso un orologio più che prezioso, la bruna Anne Sinclair, 63 anni che sembrano 50, è luminosa, sorridente, in forma. Accanto a lei, la bionda greco-americana Arianna Huffington, 62 anni, tailleur grigio e nessun gioiello. Entrambe sono qui per celebrare un successo personale e, diciamo, di coppia.

Arianna Huffington ha appena chiuso con l'Espresso l'accordo per varare l'Huffington Post Italiano, a marzo partirà in Spagna e ora vara la versione francese in partnership con le Monde. Anne Sinclair scintilla di buonumore, è quasi felicità: «Torno a fare il lavoro che mi piace». Si capisce che per lei non è poco.

Un'ora e mezza di conferenza stampa in cui ovviamente si parla di new media, di organici, di campagna elettorale. E di Dominique Strauss-Kahn. Perché, è il retropensiero neppure tanto occulto, se hanno scelto Anne Sinclair come direttore editoriale dell'Huffington Post francese sarà per la pubblicità (anche negativa) che il caso Strauss-Kahn le ha portato. Sarà per i contatti internazionali di lui. Lobby, intrecci di potere...

«Ammiravo Anne Sinclair da anni. È una grande giornalista, e non soltanto televisiva» taglia corto Arianna Huffington. «È stata lei a creare il sito di Tf1, e negli Stati Uniti seguivo il blog che ha tenuto per tutta la durata della campagna per le presidenziali di Obama». Sostiene di averla incontrata per la prima volta a parigi, per proporle l'operazione HP. «Anne è una forza della natura, è entusiasta, curiosa. Spero in una collaborazione fruttuosa».

La fondatrice dell'HP spiega che la versione parigina sarà ovviamente cosa diversa da quella americana, molto più debitrice alla cultura francese. E comunque ci saranno sempre i 4 elementi che hanno fatto dell'Huffington Post un successo editoriale. «Siamo una cosa a metà tra un'impresa giornalistica e una piattaforma. I punti di forza sono i reportage fatti solo per noi dai nostri giornalisti e collaboratori, la possibilità di portare il meglio di quel che c'e nel web (ci saranno link a Le Monde, ovviamente, ma anche a Le Figaro), il contributo dei bloggers e i commenti di autorevoli collaboratori

«E poi ci saranno i lettori» sottolinea ancora Arianna Huffington «sono parte integrante del progetto, partecipano, democratizzano il dibattito. È importante, in un momento di disconnessione tra chi governa e chi è governato».

Anne Sinclair rassicura chi pensa che, essendo lei il direttore editoriale ma ancora anche la moglie di Strauss-Kahn, l'Huffington Post francese censurerà le notizie che dovessero riguardare il suo complicato marito: «Tratteremo l'attualità più calda. Tutta. E poi c'è un direttore giovane (il trentenne Paul Ackermann, ndr) che avrà la libertà e la responsabilità dell'equipe. Io scriverò soltanto il mio editoriale e cercherò di dare il contributo della mia esperienza».

Un caso che l'Huffington Post sbarchi in Francia in piena campagna elettorale? «Certo che no» sorride Sinclair maliziosa «Negli USA HP è diventato un sito di successo proprio grazie alla campagna presidenziale. Speriamo valga anche per noi».

Intanto, tra i collaboratori, un primo nome che farà discutere c'è già: Rachida Dati avrà il suo blog sull'Huffington Post. «Abbiamo pensato potesse vivacizzare la nostra pagina politica». Poco ma sicuro che la vivacizzerà.

«Quel che raccomando alla nostra equipe è di saper valutare le notizie» puntualizza Anne Sinclair «Non elimineremo l'impertinenza ma eviteremo di scrivere la qualunque, il "n'importe quoi". Le cose che non contano hanno già avuto troppo spazio sui media di questi anni. Ci sarà una gerarchia delle notizie perché questo è ciò che differenzia un giornalista professionista da un blogger o dal "citizen journalism". Saper dare la giusta importanza agli eventi».

E poi, su questo Anne Sinclair è più che mai chiara: «È ora di cambiare aria nella società francese. Da vent'anni si intervistano sempre gli stessi politici. Vogliamo aprire le finestre. La società francese è chiusa, immobile. Sarà il nostro contributo al dibattito politico».

Quale sarebbe stato il suo ruolo se suo marito fosse stato in corsa per l'Eliseo? «Non mi sono mai occupata di una campagna per l'Eliseo, anche perché mio marito non è mai stato candidato». Voterà per Hollande la giornalista Anne Sinclair, coniugata Strauss-Kahn? «Sono una cittadina e non ho nessun obbligo di dirvi adesso come voterò» risponde lei. Una durissima e levigatissima fortezza.

Ma il ponte levatoio sta per essere sollevato. Darà altre interviste? «Non credo, avrò molto da lavorare». Sorrisi distesi, nessuna tensione e anche, qua e là, del buonumore: «Questa domanda proprio non me l'aspettavo» ride quando le chiedono del conflitto d'interessi potenziale. «Non ne ho, mio marito non ricopre cariche pubbliche. E quando le aveva, lasciai la tv».

«Adesso Paul ed io andiamo a lavorare" annuncia dopo un'ora e mezza di botta e risposta. Ci lasciano Arianna Huffington che è d'acciaio pure lei ma, non avendo mariti ingombranti, può restare in mezzo ai giornalisti tutto il tempo che serve a maggior gloria dell'Huffington Post corporation. Pronta a sbarcare, dopo Spagna e Italia, anche in Grecia e in Germania.

«Non avremo solo direttori editoriali donna. Del resto. qui a Parigi, il direttore è giovane e uomo. Ma lavorare con le donne mi piace. Non mollano mai. Sconfitte, si rialzano». E lei, Arianna, di sconfitte ne ha mai incassate? «Come no. Da giovane mi sono innamorata di un uomo che mi ha scaricata. Il mio secondo libro è stato rifiutato da un sacco di case editrici, ho avuto conflitti familiari...Ed eccomi qua».

 

ANNE SINCLAIR ALLA PRESENTAZIONE DELL HUFFINGTON POST FRANCIA ANNE SINCLAIR E I GIORNALISTI DELL HUFFINGTON POST ARIANNA HUFFINGTON E ANNE SINCLAIR ARIANNA HUFFINGTON E MARIA LATELLA ARIANNA HUFFINGTON E ANNE SINCLAIR i ClintonSTRAUSS KAHN A PARIGI CON LA BARBA INCOLTA

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