FUOCO SU MINZO! - IL PRESIDENTE GARIMBERTI PERDE I FRENI E SI SCAGLIA CONTRO IL TG1: “CATTIVO PRODOTTO, TRA I PEGGIORI DELLA STORIA DELLA RAI, NON HA NÉ CAPO NÉ CODA E OMETTE LE NOTIZIE. NON HA SENSO L’AUDIZIONE DI MINZOLINI. MORATTI DOPO LE SCONFITTE NON HA MICA ASCOLTATO GASPERINI. SE ARRIVA UN NOME NUOVO, LO VOTO SUBITO” - MA IL DG LEI LO BLOCCA: SERVE L’UNANIMITÀ PER CAMBIARE - SALTATE ANCORA LE NOMINE, MARCELLO MASI DIRETTORE DEL TG2 “DI FATTO”…
Paolo Conti per il "Corriere della Sera"
La crisi degli ascolti del Tg1 è gravissima, per il presidente Paolo Garimberti si tratta di un «cattivo prodotto, tra i peggiori della storia della Rai, non ha né capo né coda».
L'attacco, durissimo, è arrivato nel consiglio di amministrazione di ieri. Ancora il presidente: «Ci possono essere tg schierati, in parte il Tg3 lo è anche, ma non ci sono omissioni di notizie. Vedo che qualcuno chiede l'audizione di Augusto Minzolini. Ma non ha molto senso. Moratti, dopo le sconfitte dell'Inter, non si mette mica ad ascoltare Gasperini. Io, se arriva una nomina per un nome nuovo, sono pronto a votarla».
Clima dunque pesante in consiglio sul Tg1, dopo i dati presentati da Antonio Marano, vicedirettore generale: Raiuno cala di circa 5 punti rispetto all'anno scorso, il Tg1 scende fino a 10 punti rispetto all'estate del 2008. Sempre Marano: nel periodo 11-20 settembre, il Tg1 delle 13.30 ha perso il 2,4% rispetto allo stesso periodo del 2010, l'edizione delle 20 è a -2,6%. Dati che allarmano l'azienda e la Sipra. Il direttore generale Lorenza Lei ha già affermato che ogni ricambio sarà possibile solo all'unanimità . Ma ai primi di ottobre si chiuderà l'inchiesta sulle note spese che coinvolge Minzolini e, nel caso di un rinvio a giudizio, il cda dovrà obbligatoriamente parlarne.
Intanto salta il pacchetto di nomine Rai per la mancanza del numero legale. I fatti. Ieri erano pronte le nomine proposte dalla Lei (Antonio Di Bella a Raitre, Marcello Masi al Tg2, Gianni Scipione Rossi a Rai Parlamento, Giovanni Miele a Gr Parlamento, Roberto Nepote a Rai Gold). Lei ha aggiunto solo ieri le candidature di due condirettori, Giorgio Giovannetti (ex collaboratore del consigliere Angelo Maria Petroni) a Gr Parlamento e Simonetta Faverio, area Lega, a Rai Parlamento.
Decisione diventata necessaria dopo aver capito che il centrodestra non avrebbe garantito la maggioranza senza quei nomi. Ma i consiglieri di centrosinistra hanno posto una questione formale: le candidature e i curricula devono essere presentati, per regolamento, 48 ore prima del consiglio.
Il centrodestra ha risposto facendo mancare il numero legale. Spiega Antonio Verro, Pdl: «Alcuni consiglieri hanno scelto per rigidi formalismi di non approvare la deroga che avrebbe permesso la votazione di tutte le proposte di nomina presentate dal direttore generale».
Ribattono in una nota unitaria i consiglieri Nino Rizzo Nervo, Giorgio van Straten (Pd) e Rodolfo de Laurentiis (Udc): «Atteggiamento irresponsabile, quattro importanti direzioni rimangono vacanti solo perché non è stata condivisa la pretesa di nominare per la prima volta condirettori a Gr Parlamento e Rai Parlamento, testate importanti ma con un numero di redattori (20 e 30 unità ) che non giustifica una così rilevante modifica organizzativa». Ci sarebbe stata una richiesta informale del centrodestra a Lorenza Lei di ritirare le nomine, ma il direttore generale ha rifiutato.
Commento del presidente Garimberti: «Ha vinto la lottizzazione, nonostante la coerenza di Lorenza Lei». Risultato operativo, da domani Marcello Masi sarà direttore «di fatto» secondo la legge dopo tre mesi di incarico ad interim.





