1. CON LA GESTIONE ARROGANTE DEL CASO LIGURIA, IL PREMIER SPACCONE È RIUSCITO NELL’IMPRESA DI TROVARE UN LEADER ALLA NUOVA SINISTRA ITALIANA: SERGIO COFFERATI 2. DOMENICA SI VOTA IN GRECIA E LA VITTORIA DI SYRIZA DARÀ NUOVO SLANCIO ALLA NASCITA, IN ITALIA, DI UNA “COSA” DI SINISTRA CHE MINACCIA DI TOGLIERE VOTI A RENZI. UN CAPOLAVORO 3. SULLA LIBERAZIONE DI GRETA E VANESSA, ECCO LE SAGGE PAROLE DI CATTAI, PRESIDENTE DEL FOCSIV (VOLONTARIATO): “LA VITA VIENE SEMPRE AL PRIMO POSTO. MA CERTO IL NON PAGAMENTO È IL PRESUPPOSTO PER RESTARE A OPERARE IN UN PAESE. UNA VOLTA CHE PAGHI, SALVI UNA VITA, MA RENDI PIÙ PERICOLOSA LA PERMANENZA DEGLI ALTRI OPERATORI. PER TUTTO QUESTO, NON BISOGNEREBBE ESSERE INCAUTI NELLE PARTENZE” (DEDICATO A SAVIANO)

COFFERATI BURLANDO COFFERATI BURLANDO

Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia

 

1.AVVISI AI NAVIGATI

 Una vicenda locale, fatta di pasticci e inciuci con il centrodestra, rischia di innescare una slavina dalle proporzioni difficilmente immaginabili in tutto il Pd. Il risultato delle primarie in Liguria, vinte dalla candidata renziana in un trionfo di voti comprati o rimediati da altri partiti, è stato blindato con scarsa prudenza dalla segreteria romana. Scarsa prudenza perché ci saranno inchieste giudiziarie che potrebbero far vergognare l’intero partito. Lo sconfitto, Sergio Cofferati, è stato trattato come un vecchio trombato che non accetta la sconfitta e spinto verso la porta. Errore grave, visto che la segreteria Renzi poteva sospendere il giudizio ed essere più prudente su quanto accaduto in Liguria.

COFFERATI BURLANDO PAITA RENZICOFFERATI BURLANDO PAITA RENZI

 

Il primo risultato è che Cofferati, leader amato e ancora con un suo seguito, come dimostrano i tanti voti presi alle Europee, è uscito dal Pd e ora tanto Sel quanto la minoranza piddina in uscita guardano a lui come a un possibile leader. Domenica si vota in Grecia e la probabile vittoria di Syriza darà nuovo slancio alla nascita, in Italia, di una “Cosa” di sinistra che minaccia di togliere voti a Renzie.

 

sergio cofferatisergio cofferati

L’ultimo sondaggio Ipsos dice che il Pd ha perso 6 punti e un certo voto moderato sta rifluendo verso il centrodestra. In uno scenario del genere, Renzie non può permettersi una scissione a sinistra perché non è più in grado di compensarla a destra. Invece, con la gestione arrogante del caso Liguria, il premier spaccone forse è riuscito anche nell’impresa di trovare un leader alla nuova Sinistra italiana. Un vero capolavoro.

 

 

2. JIHAD DI CASA NOSTRA

Greta Ramelli (S) e Vanessa Marzullo Greta Ramelli (S) e Vanessa Marzullo

Giro di vite, dopo le stragi parigine, anche in Italia. Corriere: “Casa a Varese e moschea a Milano. Chi sono i reclutatori della jihad in Italia. Bloccato a Roma un volo per Londra: a bordo un pachistano con carte false. L’allarme di Alfano. Alfano conferma: nove persone già espulse dall’Italia, altre saranno presto mandate via. Gli stranieri mandati via risiedevano soprattutto nelle regioni del Centro-Nord” (p. 5). Repubblica: “Quei trecento bonifici bloccati da Bankitalia che servivano a finanziare la jihad. Nel mirino i money transfer e i para-istituti di credito arabi. Più versamenti per aggirare il limite dei 999 euro. Negli ultimi tempi potrebbe essere cresciuto il ricorso ai Bitcoin, perfetti per garantire l’anonimato delle transazioni” (pp. 2-3).

greta e vanessa atterrano a roma  2greta e vanessa atterrano a roma 2

 

Sulla Stampa, “Allerta alzata al livello massimo. E aumentano i ‘foreign fighters’. Due reclutatori tra i dieci espulsi dall’inizio dell’anno. La pista delle chat sul web” (p. 2). “Replay del caso Fatima, un’altra ragazza italiana arruolata dal Califfato. Lombarda, 20 anni, oggi si troverebbe in Siria. E vicino a Sanremo spunta una cellula albanese” (p. 3).

 

Intanto, sulla liberazione di Greta e Vanessa, ecco le sagge parole di Gianfranco Cattai, presidente del Focsiv (volontariato): “La vita viene sempre al primo posto. Ma certo il non pagamento è il presupposto per restare a operare in un Paese. Una volta che paghi, salvi una vita, ma rendi più pericolosa la permanenza degli altri operatori. Per tutto questo, non bisognerebbe essere incauti nelle partenze” (Repubblica, p. 4).

 

 

3. REGALARE COFFERATI

fausto bertinotti sergio cofferatifausto bertinotti sergio cofferati

Il capolavoro della vicenda Cofferati tiene banco nel Pd: “Il caso Cofferati divide il Pd. La minoranza Dem attacca. ‘Peserà anche sul Quirinale’. I renziani preferiscono abbassare i toni. Civati pronto a una lista di sinistra con Sel. Il governatore Rossi: ‘L’ex Cgil sbaglia’” (Repubblica, p. 10). E il Cinese attacca ancora, a mezzo Repubblica: “E’ un partito alla frutta, il modello Renzi compra i voti. Vogliono esportare in Liguria il modello nazionale renziano delle larghe intese con in centrodestra comprando i voti. Non mi dimetto da Strasburgo perché quei 120mila voti sono miei” (p. 10). Giornale: “La fronda Pd minaccia: Cofferati al Colle” (p. 3).  

 

manifestazione 23 marzo 2002 articolo 18 circo massimomanifestazione 23 marzo 2002 articolo 18 circo massimo

Sul Corriere, istruttiva intervista di Landini che dice: “Sergio può diventare lo Tsipras italiano. Dobbiamo andare oltre gli schemi classici. Tengono il Paese legato al patto del Nazareno, i dem non diano lezioni di morale a Cofferati” (p. 15). Mentre Civati si fa vivo dalle colonne del Messaggero e avverte: “Restare è difficile. Spero che se ne rendano conto anche altri” (p. 2).

 

Il Giornale va anche a controllare il comportamento del Cinese a Strasburgo e scrive: “L’ex Cgil fa il duro e puro ma in Europa è un assenteista da 20mila euro al mese. Se n’è andato dal PD sbattendo la porta. Ora dovrà ‘accontentarsi’ dell’esilio dorato a Bruxelles. Dove va solo una volta su due, alla faccia degli impegni con gli elettori” (p. 2).

 

 

4. I DUE FORNI DEL PD

bersani renzi bersani renzi

Il Pd apre a Grillo sulla legge elettorale proprio nel momento in cui Forza Italia provava a ricompattarsi sul Nazzareno. Corriere: “Italicum, mossa dem. ‘Sul premio di lista M5S voti con noi’. La scelta per superare il no di Forza Italia. Il vicesegretario pd Serracchiani scrive ai 5 Stelle: ‘Vicini alle vostre proposte’. Crimi: ‘Per noi questa riforma è un atto eversivo per modificare l’assetto del Paese” (p. 13).  Sul fronte del Quirinale, Repubblica racconta: “Renzi-Bersani, patto a due per scegliere il candidato. Già fissato un incontro. La sfida Amato-Mattarella. Il capo del governo: ‘Se ho l’appoggio di Pierluigi, il Pd è unito’. L’ex leader: ‘Ma non voglio essere manipolato, riparto da Prodi” (p. 12),

giuliano amato adriano panatta enrico letta gianni rivera giuliano amato adriano panatta enrico letta gianni rivera

 

 

5. ULTIME DA FARSA ITALIA

Sempre grande confusione in casa forzista. “Berlusconi tende la mano a Brunetta. E ora è gelo sul patto del Nazareno. Non decollano nemmeno i rapporti con la Lega: Salvini cancella il summit di Arcore” (Corriere, p. 12). Scalpita Paolo Romani, desideroso di nuovi spazi: “Possibile l’elezione al primo colpo, ma Brunetta ci sta indebolendo. Alla vigilia della scelta del Colle, Berlusconi va messo in condizione di trattare senza ulteriori fibrillazioni” (Repubblica, p. 12). Sulla Stampa, la mezza retromarcia del Banana: “Berlusconi ferma il documento dei parlamentari anti-Brunetta. Scritto da Romani, bloccato dopo il pressing di Fitto. Il capogruppo: ‘Mi sfiducino se hanno il coraggio’” (p. 7). Il Giornale certifica: “Brunetta media, mercoledì l’incontro con il leader” (p. 4).

SERGIO MATTARELLASERGIO MATTARELLA

 

 

6. MA FACCE RIDE!

Il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini: “Tra di noi non ci saranno franchi tiratori” (Messaggero, p. 3).

 

 

7. L’ARCITALIANO CHE CI GOVERNA

Giuliano Ferrara mette in fila le gesta sconnesse del nostro Pittibimbo a Strasburgo, tra selfie, battute e ritardi, e le paragona alle celebri “gaffe” di Berlusconi nelle occasioni internazionali (“Mister Obaaaaaaama” urlato davanti alla Regina) per concludere che Renzie è il vero erede di Berlusconi. “Gareggia in sorriso impunito, trotterella come lui, non sopporta l’andamento pubblico come sfida in lingua di legno al linguaggio privato, anche lui non è un lupo della politica” (Foglio, p. 1).

giuliano ferrara matteo renzi  giuliano ferrara matteo renzi

 

 

8. IL GOVERNO DELLA POCHETTE

Il Corriere scodella un’anticipazione succosa su Montezuma: “Il governo gioca la carta Montezemolo. Dopo l’incarico a Guerra l’ipotesi di un ruolo da consigliere per gli investimenti esteri al presidente Alitalia” (p. 11). Immaginiamo la telefonata di complimenti di Marpionne all’amico Renzie per la prestigiosa nomina.

 

 

9. CHI TANTO, CHI POCO

Manovra Usa nella lotta contro la diseguaglianza: “Il nuovo fisco di Obama colpisce i super ricchi e soccorre il ceto medio. In arrivo circa 320 miliardi di tasse sui più abbienti per finanziare gli sgravi a favore del cittadino comune” (Corriere, p. 8).

 

RENZI BERLUSCONI MONTEZEMOLO AL TEATRO REGIO DI PARMA RENZI BERLUSCONI MONTEZEMOLO AL TEATRO REGIO DI PARMA

E sul tema dell’accresciuta forbice tra ricchi e poveri, Repubblica racconta: “La crisi raddoppia il patrimonio alle dieci famiglie dei Paperoni, ora più ricche di 20 milioni di italiani. A partire dal 2008, drastico allargamento delle distanze sociali. Tra gli abbienti sale il ceto produttivo, giù quello delle rendite. La ricchezza netta totale degli italiani è crollata di 814 miliardi di euro negli ultimi cinque anni”. I dieci Paperoni sono Michele Ferrero e famiglia, Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, Leonardo Del Vecchio, Giorgio Armani, la famiglia Benetton, Stefano Pessina, Silvio Berlusconi e famiglia, la famiglia Rocca, la famiglia Perfetti e Renzo Rosso (Repubblica, pp. 16-17).

 

 

RENZI MONTI MONTEZEMOLO RENZI MONTI MONTEZEMOLO

10. NON AVRAI ALTRA LEGGE CHE IL CODICE IBAN

Sarà un 2015 di grandi manovre ai piani alti delle banche italiane. Il CorrierEconomia prova a mettere in fila le poltrone: “Il difficile governo in banca. Così cambierà Intesa (e non solo). Ca’ de Sass sospesa tra una miglioramento del duale e il ritorno alla forma monistica. Ma la prima a muovere sarà Unicredit, che a maggio dovrà tagliare due poltrone. Dopo i due grandi gruppi, attese le mosse di Bpm, Banco e Ubi. Il nodo (politico) delle popolari: Renzi venerdì ha annunciato un provvedimento per il settore” (p. 3).  

 

 

11. NON SOLO IOR

VATICANO, SEDE IORVATICANO, SEDE IOR

Affari&Finanza di Repubblica ficca il vaso in Vaticano: “Gli altri banchieri di Dio, beni per duemila miliardi tra confraternite e istituti. Dal ‘buco’ da decine di milioni della congregazione dei frati minori francescani allo scandalo dell’Idi, emerge una galassia sorprendente di centri di potere finanziario difficile da governare. Ora la Curia cerca di pilotare una svolta nel segno della trasparenza” (p. 8). Ma è praticamente impossibile sapere quanti soldi hanno i salesiani o certi ordini di suore.

 

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