IL GIALLO DI MONTECARLO - MORTA IERI LA PASTOR, LA 77ENNE EREDITIERA DELLA FAMIGLIA PIU' RICCA DEL PRINCIPATO, VITTIMA DI UN AGGUATO IN STRADA - 'NDRANGHETA O UN REGOLAMENTO DI CONTI? GLI INQUIRENTI BRANCOLANO NEL BUIO

Stefano Montefiori per ‘Il Corriere della Sera'

Hélène Pastor, 77 anni, nipote dello scalpellino ligure Jean-Baptiste Pastor che fondò a Montecarlo la seconda famiglia più importante del Principato dopo i Grimaldi, è morta ieri nell'ospedale Saint-Roch di Nizza, dopo essere stata vittima di un agguato in strada il 6 maggio scorso.

Quel giorno la donna era andata a trovare il figlio Gildo Pallanco Pastor, ricoverato da febbraio all'ospedale Archet di Nizza dopo un malore cerebrale. All'uscita, intorno alle 19, la signora Pastor, una delle donne più ricche del Principato, amica intima dei Grimaldi, era salita sulla Lancia Voyager guidata dall'autista, Mohammed Darwich, 54 anni.

Quando l'auto ha rallentato allo stop prima di immettersi nella strada principale, un uomo a volto scoperto è apparso dal lato passeggero dell'auto e ha fatto fuoco più volte con un'arma a canna lunga, probabilmente un fucile a pompa.

L'aggressore si è allontanato a piedi - «senza neanche nascondere il fucile», hanno raccontato i testimoni -, è stato raggiunto da un complice e i due sono poi scappati in auto.

Le condizioni dei due feriti sono subito apparse disperate. L'autista è morto il 10 maggio mentre Hélène Pastor, colpita al volto, al collo e al torace, aveva suscitato qualche speranza quando giorni fa era uscita dal coma.

Nelle ore immediatamente successive all'agguato gli investigatori di Nizza avevano evocato una possibile operazione della ‘ndrangheta, che negli ultimi mesi è molto attiva in Costa Azzurra, in competizione con la mafia russa, e cerca di espandersi nel settore immobiliare riciclando così il denaro ottenuto con le attività illecite.

In realtà non sembra siano stati compiuti progressi nelle indagini in questa direzione; sembra però da escludere che il bersaglio fosse l'autista, come era stato anche ipotizzato in un primo momento, perché l'uomo è rimasto da solo in auto per almeno un'ora, ad aspettare Hélène Pastor. Se avessero voluto colpire lui, gli assassini avevano tutto il tempo di farlo in condizioni più semplici, prima del ritorno della signora.

Nei giorni scorsi è stato arrestato un uomo che ha telefonato più volte alla famiglia offrendo informazioni sui responsabili in cambio di denaro: si tratta probabilmente di un mitomane, che verrà sottoposto ad accertamenti psichiatrici.

Resta in ospedale il figlio Gildo Pastor, noto per avere fondato con Leonardo DiCaprio la scuderia di formula E (auto da corsa elettriche) «Venturi Grand Prix». L'epopea dei Pastor è cominciata quando il tagliatore di pietre Jean-Baptiste ha lasciato Buggio, in provincia di Imperia, per stabilirsi a Montecarlo nel 1880 cominciando la sua attività di costruttore. Nel 1936 i Grimaldi affidarono ai Pastor la costruzione dello stadio Louis II nel quartiere di Fontvieille, e quella fu la prima opera pubblica del futuro impero immobiliare.

Dopo la guerra uno dei figli di Jean-Baptiste, Gildo, padre di Hélène, ebbe l'intuizione di comprare a prezzo relativamente basso tutti i terreni della zona di Larvotto, allora disabitata. Quando poi il principe Ranieri ha dato il permesso di costruire grattacieli con vista sul mare, la fortuna dei Pastor è diventata gigantesca. Hanno sempre cercato di restare proprietari degli immobili e di cederli solo in affitto: così, secondo stime non confermate, posseggono un terzo di tutti gli immobili del Principato, e nel 1990 si sono spartiti mezzo milione di metri quadrati. Hélène Pastor, ricchissima ma per niente mondana, occupava il suo tempo riscuotendo gli affitti e portando a passeggio il cane senza scorta. Il suo omicidio per adesso è senza spiegazioni.

 

 

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