GOODBYE, LONDON - GIANNI MURA SULLE OLIMPIADI – I SETTE TIPI DI CALCIO DEL TAEKWONDO. E SI CAPISCE PIÙ DEL BASEBALL - LE CERIMONIE DI APERTURA E DI CHIUSURA NON FANNO PARTE DELLE OLIMPIADE - NON SI CAPISCE PERCHÉ UNA QUALUNQUE MEDAGLIA DIA DIRITTO AL GIRO CON BANDIERA, O ALL'INNO IN TV - IL CICLISTA, IL TRIPLISTA E I DUE CANOTTIERI SONO ARRIVATI SUL PODIO NONOSTANTE LA FEDERAZIONE” - CONTRO SCHWAZER LA MACELLERIA…

Gianni Maura e Giuseppe Smorto per "Repubblica.it"

Buongiorno Gianni: ma alla fine hai capito le regole del Taekwondo?
"Sport molto interessante".

Sette tipi di calcio.
"Questa è la bellezza dello stare a casa. Sei lì, ti butti sul pentathlon, e magari vincono nel kajak. Invece io ho fatto il pieno. Per cui sì, il taekwondo è avvincente".

Puoi ribaltare tutto all'ultimo secondo.
"E si capisce più del baseball".

Con tutto il rispetto per il baseball.
"E mi sono piaciuti anche questi ori di provincia, Molfetta con quattro operazioni al ginocchio. La Rossi..."

Premiata dal sondaggio di Repubblica.it
"La Rossi, con quella lucidità e i suoi vent'anni".

La medaglia da ricordare?
"Ora non è il caso di fare classifiche: anche Molmenti è stato bravissimo: con quelle braccia".

Per me l'oro più bello è stato il bronzo della pallavolo.
"Loro ci sono sempre stati: come dice Berruto, non conta come si cade, ma come ti rialzi. E poi, portare la maglia di Bovolenta alla premiazione".

Gesti che sono la foto di una grande comunità, fatta di alzatori, schiacciatori, e un pubblico allegro.
"E non dimenticare la Idem, in questo sono recidivo. O un quarto posto come quello della Cagnotto".

O l'argento di Cammarelle.
"A questo proposito, mi sono chiesto cosa avrebbe fatto all'angolo De Laurentiis al posto di Damiani".

Ti prego, non parliamo di calcio.
"Mi sono girato un filmino per conto mio".

Bella Olimpiade, comunque. Con una colonna sonora fantastica. Loro possono permetterselo.
"Non posso giudicare: per me le cerimonie di apertura e di chiusura non fanno parte delle Olimpiade".

C'erano anche Kate Moss e Naomi Campbell.
"Silenzio stampa. Faccio solo notare che in tempi di austerità..."

Le cerimonie davano un'idea di opulenza. Ma divertenti, dai.
"Sterline loro. Per fortuna ci sono gli atleti".

Londra meglio di Pechino, detta da spettatori.
"Non c'era il regime, anche se certe ottusità targate Cio sono immutabili".

L'ipocrisia di tenere lo sport fuori da tutto: non ce la faranno mai. E' vero, come dice Petrucci, che siamo nel G8?
"Ci siamo per miracolo, con un modello certo non invidiabile. Vincono per la maggior parte gli atleti dei corpi militari".

Difficile fare sport, a livello di vertice e di base.
"Tutti sergenti o capitani, come nella Ddr. Per fortuna poi ci sono le belle storie: il segno che però una medaglia d'oro chieda come premio una maglia dell'Inter ti fa riflettere".

Non ti fa rabbia pensare che l'Italia non potrà organizzare una manifestazione del genere per i prossimi 16 anni?
"A me dispiace più che il 35% delle famiglie italiane non si faccia un giorno di ferie. Ero e resto contrario alla candidatura italiana. Come disse Monti - e stranamente sono d'accordo con lui - una scelta del genere va rapportata alla vita di tutti i giorni".

Quindi, considerata la situazione, questo G8 è un piccolo miracolo.
"Guardiamo ai paesi vicini: Spagna, Germania, Francia, Inghilterra: che comunque era il paese ospitante".

A proposito: sono diventati bravissimi in bici, dal Tour ai Giochi.
"Partono da lontano: hanno già vinto tanto a Pechino, si sono preparati per stravincere. E anche al Tour, Wiggins e Cavendish arrivano dalla pista. In Italia ne sono rimaste poche: Montichiari, San Francesco al Campo. Chiusa Monteroni, chiuso il Vigorelli, demolita quella di Roma '60".

Una medaglia il ciclismo l'ha presa.
"Arrivata in modo rocambolesco. Del resto, sono exploit individuali anche quelli del triplista e dei due canottieri: sul podio nonostante la federazione".

Ci manca il nuoto. Che resta comunque in prima pagina.
"Al di là di eccessi e dichiarazioni, mi pare evidente un dato: sono andati tutti male, la preparazione è stata sbagliata".

Pellegrini e Magnini: se i risultati non arrivano, il glamour viene oscurato dalle critiche.
"Diciamo che lo star-system dà vantaggi e svantaggi".

Sento che stai arrivando a Schwazer.
"Sai come la penso: certe cose lette su twitter ti fanno pensare il peggio di quelli che voi chiamate new media".

Niente di molto diverso da un bar.
"Sì, ma contro Schwazer la macelleria, il cattivo gusto hanno prevalso, anche su molti quotidiani".

Non sono d'accordo. Passate poche ore dalla notizia, sembrava fosse tutta colpa dei giornali sciacalli. Mi veniva quasi da chiedere scusa a Schwazer.
"Questione di punti di vista: ognuno risponde per la sua firma e, al limite, per la sua testata. La mia versione è questa: con Schwazer è mancato un minimo, ma proprio un minimo di comprensione umana. Nessuno si è comportato come lui: con la confessione e la conferenza stampa: si è fatto a pezzi da solo. Più che rabbia, io ho provato molta pena. Mi è sembrato sincero".

Quando ha detto: io mi allenavo andando a scuola, e mi prendevano per il culo. Meno sulla versione che ha dato.
"E' vero: ma se avessi avuto il suo numero, l'avrei invitato a cena".

Perché?
"Perché comunque per lui è finita".

Resta il comportamento, resta il cattivo esempio.
"Il fatto che fosse carabiniere, lo so. Ma quello che ha detto suo padre, quello che lui ha detto dopo, lo ha in parte riscattato. Quel suo chiamare la Kostner "la fidanzata", il suo pudore e anche le sue lacrime. E quelli che hanno parlato di onore dell'Italia violato? Ma quale onore, due righe in cronaca o quasi, sui giornali stranieri".

Beppe Grillo, che fa spettacolo ma soprattutto politica, ha criticato l'esaltazione del nazionalismo.
"Ha una piccola parte di ragione: per esempio non si capisce perché una qualunque medaglia dia diritto al giro con bandiera, o all'inno in tv".

E anche sui giornali e sui siti: può capitare che un piccolo bronzo oscuri il record di Rudisha.
"Fermati qui: quello che Grillo non capisce è che prima di tutto questo c'è lo sport. C'è una persona che lotta per quattro anni per quell'obiettivo, sacrifica la vita e gli affetti, e poi magari arriva quindicesimo. E in qualche modo, ci rappresenta".

Siamo un popolo di...
"Vorrei che ognuno di noi rappresentasse l'Italia anche se non fa, o quando non fa, le Olimpiadi. Sarebbe un grande passo avanti".

Da telespettatore, che idea ti sei fatto della copertura tv?
"Senza Sky, in una baita del Trentino, mi sono votato totalmente a Rai2. Ho apprezzato i telecronisti degli sport minori, i commentatori del ciclismo sono una macchina collaudata. Non posso tacere degli insulti che ho mandato al tg2, ogni volta che davano la linea".

Dipollina su Repubblica ha insistito molto su questo punto. E' mancata una certa solidarietà fra le reti.
"E ne abbiamo fatto le spese noi".

Chi ti ha divertito?
"In assoluto Bolt: vive dentro un personaggio, gli piacerebbe essere più amato. Ti chiedi cos'abbiano veramente questi giamaicani. Talenti naturali".

Talenti naturali che adesso hanno anche buoni allenatori.
"Noto una certa attività di import-export. L'allenatore di Molfetta, per esempio. Ma noi mandiamo in giro gente come Scariolo, Anastasi, Placì".

Rispetto a Pechino, ho visto gli atleti cinesi più espansivi. Hanno pianto, riso e chiesto il sostegno del pubblico.
"Proprio perché non erano a Pechino. Comunque, è vero: più occidentali, meno ingessati, più disinvolti".

E la Corea del Sud, visto che boom? Solita dieta?
"Non dimenticano mai di portarsi dietro l'inimitabile kimchi, il crauto fermentato a base di aglio. Ma non esageriamo: credo che alla base ci sia il loro rigido modello di sport".

Scommetto che nella finale di calcio hai tifato per il Messico.
"Gridando Mexico-Mexico ra-ra-ra e cantando Cielito Lindo. Ma anche perché era la storia di Davide contro Golia. E perché certi giocatori del Brasile, come Neymar, mi sembrano sopravvalutati".

Hanno perso per presunzione?
"Perché manca un leader, un punto di riferimento alla Zanetti. Il Messico invece ha vinto con il terzo centravanti".

Conosci anche lui?
"Peralta, pensavo fosse quello che è passato dall'Italia, invece era un altro".

Sto per lasciarti alle tue ferie. Ci vediamo in edicola con la palla di lardo.
"Difficile fare previsioni con un mercato che chiude il 31. In ogni caso prevedo lacrime, sangue e pochi sorrisi. Del resto, l'aperitivo lo abbiamo avuto a Pechino: e i cuochi sono sempre quelli. Non si potrebbero importare dirigenti?".

Sarà difficile convincere qualcuno.
"Ecco cosa dovrebbe fare il Tg2: mandare in ogni edizione Beretta che dichiara: peccato per il resto, però Juve-Napoli è stata una bella partita. Basta quello per capire come siamo ridotti".

Per fortuna c'è il volley.
"E la Idem, ma ora non ricominciamo"

 

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