hostiles

IL CINEMA DEI GIUSTI – SE LA FESTA DI ROMA INIZIA CON UN WESTERN CONTRO IL RAZZISMO COME “HOSTILES” DIRETTO DA COOPER, CON UN GRANDE CHRISTIAN BALE, GIA’ SIAMO DI BUON UMORE - A PARTE “THE HATEFUL 8” DI QUENTIN TARANTINO, CONSIDERATO ANTIQUATO, IL WESTERN E’ UN GENERE ULTIMAMENTE POCO FREQUENTATO MA PERMETTE SAGGE CONSIDERAZIONI SULLA NATURA DELLA VIOLENZA DELLA SOCIETA' AMERICANA - VIDEO

 

Marco Giusti per Dagospia

 

hostiles

Indiani, pellerossa o nativi? Comunque vogliate chiamarli, se un festival/festa inizia con un western più o meno classico, come questo Hostiles diretto da Scott Cooper con un grande Christian Bale, Rosamunde Pike e Wes Studi, già siamo di buon umore.

 

Perché il western, specialmente quello girato con veri nativi nei grandi spazi americani, è un genere ultimamente poco frequentato, a parte The Hateful 8 di Quentin Tarantino, considerato antiquato, ma è quella dell’infanzia e della giovinezza di molti e permette sagge considerazioni sulla natura della violenza della società americana e degli uomini stessi, mette a confronto razze e sessi diversi.

 

Ha degli archetipi e degli stereotipi precisi, che di solito vengono rispettati, ma ormai più per piacere di metter in scena un western che per veri motivi di copione. Anche questo Hostiles, che Scott Cooper ha scritto don Donald Stewart, sembra spesso sprofondare negli sterotipi del genere, soprattutto con ovvi legami a certi tardi film di John Ford, penso a Cheyenne Autumn, e deve sottostare alla nuova rilettura delle guerre coloniali indiane.

 

hostiles

Un po’ come gli western con aborigeni che ogni tanto ci arrivano nei festival dall’Australia. Così, non solo di devono chiamare gli indiani di un tempo “nativi”, ma devono essere rigorosamente interpretati da attori nativi, appunto. Non, come faceva lo stesso John Ford, da attori ungheresi dipinti di rosso, o da un Woody Strode nero con la parrucca.

 

Questo limita molto lo sviluppo dell’avventura pura, come ai gloriosi tempi del Technicolor anni ’50 e dei grandi film western degli stessi anni. Così, anche il personaggio interpretato magnificamente da Christian Bale, il dolente capitano Jo Blocker, reduce da molte sanguinose guerre indiane, che deve scortare il vecchio capo Falco Giallo interpretato da Wes Studi assiema alla famiglia dal New Mexico alle verdi valli del Montana che un tempo erano sue, è una sorta di reduce ferito che sta sprofondando in un baratro di malessere esistenziale terribile. Si dirà che anche l’Ethan di John Wayne in The Searchers di John Ford, capolavoro assoluto del cinema checché ne pensi il nostro amico Quentin, si trascina dietro lo stesso malessere. E non ci sarà cura per quel dolore.

 

HOSTILES

Jo Blocker, però, se lo trascina quasi senza speranza di redenzione, assieme a un piccolo gruppo di fedelissimi, per il west scortando il capo, col quale divide la memoria di amici morti e atti terribili. E proprio il capo gli ricorda i suoi orrori. Man mano che si procede nel viaggio e che si fanno incontri più o meno pericolosi, un gruppo di Comanche massacra una famigliola di pionieri lasciando viva solo la mamma Rosalie, interpretata da un’intensa Rosamunde Pike, i ricordi e il senso di morte trovano modo di esplodere nei conflitti tra soldati e indiani e tra soldati e soldati. Soprattutto quando Jo Blocker deve confrontarsi con un vecchio commiltone, interpretato da Ben Foster, che deve scortare a un processo per omicidio e questo gli dice chiaramente tutto quello che hanno fatto assieme e che è puramente casuale il fatto che uno sia il carceriere e l’altro il colpevole. Siamo tutti colpevoli.

 

HOSTILES2

A differenza di molti western classici, il realismo di oggi spinge qui il regista a soluzione drastiche per certi personaggi che trovavamo simpatici, che troveranno una rapida e casuale morte quando un tempo sarebbe stato giusto portarli avanti fino alla fine. Peccato. Ma oggi siamo nell’America di Trump e non in quella di Kennedy. Il percorso che deve attraversare il Jo Blocker di Christian Bale è, ovviamente, un percorso di riappacificazione con i nativi, il mondo ostile del titolo, ma anche con la propria coscienza, anche se ogni ufficiale che incontra gli ripete che lui è “un brav’uomo” in fondo e lui stesso si giustifica continuamente pensando di aver fatto solo il proprio lavoro. Ma i suoi soldati sanno bene che non è stato solo un lavoro e che, comunque, quel tipo di lavoro ha portato tutti alla morte o alla follia.

MATTARELLA ROSAMUND PIKE

 

Solo nel vecchio capo Falco Nero trova la sua vera nemesi, perché entrambi sono alla ricerca di una soluzione non per la loro vita, ma per la vita di chi sopravviverà. Anche con molte banalità e con un pesante fardello da raccontare che limita di molto il senso dell’avventura della storia, Hostiles non deluderà i fan del vecchio western e Christian Bale, Rosamunde Pike e Wes Studi sono le punte di un cast di alta classe dove si muovono, tra i personaggi minori, belle presenze come Peter Mullan, Ben Foster e quel Timothée Chatelet che ritroveremo protagonista nel nuovo film di Luca Guadagnino, Call Me Buy Your Name. Vederlo nei panni di un soldatino fa un certo effetto. Un come, un tempo, trovavamo i grandi protagonisti del cinema di Hollywood, penso a Harrison Ford o a Harry Dean Stanton, in ruoli minori in certi magnifici western degli anni ’60.  

HOSTILES1hostiles

Ultimi Dagoreport

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...