LA GOLEADA DI LANATA: IL GIORNALISTA ANTI- KIRCHNER SURCLASSA ANCHE LA PARTITA DEL BOCA

Omero Ciai per La Repubblica

La sfida finale in tv s'è consumata domenica sera. Sul canale pubblico della televisione argentina andava in diretta la partita fra il Boca juniors, la squadra più seguita del paese, e il Newell's, la formazione che sta in testa alla classifica del campionato di calcio. Dall'altra parte sul canale 13 c'era alla stessa ora quello che da mesi è diventato un appuntamento fatale: il programma "Giornalismo per tutti" (Periodismo para todos) di Jorge Lanata.

Con un dettaglio: l'inizio della partita, di solito previsto alle 20.30, era stato spostato un'ora in avanti affinché coincidesse con lo show di Lanata. Preoccupato da un calo di spettatori (il suo indice di audience supera facilmente il 30%), Lanata ha denunciato una manovra della "presidenta" Cristina dietro il cambiamento d'orario. E ha giocato d'astuzia.

S'è presentato in televisione vestito da calciatore, con i pantaloncini corti, gli scarpini, i calzettoni e la maglietta della nazionale argentina. In studio la zona riservata al pubblico era stata trasformata nella curva di uno stadio e l'audio era collegato a una radio che trasmetteva in diretta la partita di calcio. Così per mandare in onda la sua nuova inchiesta su Cristina Kirchner, Lanata ha atteso la fine dell'incontro e ha vinto. Share di Lanata 25%, share della partita, terminata 4 a 0 per il Newell's, solo 16%.

Nel retroscena di questa battaglia mediatica c'è un conflitto politico- giornalistico di lunga data. Cristina odia Lanata. Primo perché lavora per il Gruppo Clarìn, il più influente network di massmedia argentino che lei vorrebbe smembrare. Secondo perché, in assenza di una opposizione politica credibile, Lanata è diventato il fustigatore della corruzione nel decennio kirchnerista, quello di Nestor, morto d'infarto nel 2010, e di sua moglie Cristina, l'attuale presidente.

Almeno un paio di colpacci giornalistici realizzati da Lanata che nelle ultime settimane hanno fatto tremare l'inquilina della Casa Rosada. Ha convinto l'ex segretaria braccio destro di Nestor a raccontare in tv i suoi sospetti sul riciclaggio di denaro e sulle «borse piene di soldi che entravano e uscivano dal palazzo presidenziale», usate per corrompere alleati e avversari. Ed ha dimostrato che Lazaro Baez, un palazzinaro amico dei Kirchner che ha finanziato la costruzione del mausoleo dove riposa Nestor in Patagonia, ha riciclato milioni di dollari di denaro sporco.

Una bestia nera insomma. Che Cristina ha cercato di fermare in ogni modo. Prima promuovendo una legge, ora sospesa dal Supremo, che costringerebbe il Clarín a vendere il canale tv del programma di Lanata. Poi convincendo la Federazione di calcio a spostare l'orario del posticipo della domenica sera.

Lanata, che a 26 anni, nel 1987, fondò e diresse Pagina 12, per due decenni il miglior giornale della sinistra argentina (ma oggi asservito alla "presidenta"), se la ride sotto i baffi. A 52 anni soffre di ipertensione e insufficienza renale. Ha il diabete, russa di brutto, e usa una mascherina e un mini respiratore per le apnee notturne. Ma è sicuramente molto più furbo di Cristina.

 

 

JORGE LANATA IL DITO MEDIO DI JORGE LANATA JORGE LANATA JORGE LANATA JORGE LANATA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…