IMPEPATA DI CROZZA - GUBITOSI IN VIGILANZA: “IL COMICO NON È IN RAI PER COLPA DELLA POLITICA” – Il PDL CONTRO IL DG, BRUNETTA: ‘’INACCETTABILE CHE LA COMMISSIONE VENGA ATTACCATA DA UN FUNZIONARIO PUBBLICO”

1 - RAI: GUBITOSI, CROZZA BLOCCATO DA POLITICA,ORA BASTA
(ANSA) - ''Il caso Crozza è emblematico, non siamo riusciti a chiudere la trattativa per le polemiche sui compensi che hanno creato forte tensione. Si tratta di intromissioni nelle normali regole della concorrenza che rappresentano un'anomalia italiana. Lasciateci competere senza interferenze''.

Lo ha detto il dg Rai Gubitosi in Vigilanza. Gubitosi, parlando della richiesta di pubblicazione dei compensi di star e dirigenti, avanzata dal Pdl in Commissione di Vigilanza, ha citato le parole di Antonio Catricalà, da presidente Antitrust: ''Un'eventuale imposizione alla Rai dell'obbligo di rendere noti i compensi non sarebbe priva di implicazioni di carattere concorrenziale. Solo la Rai avrebbe l'obbligo di trasparenza a livello di dettaglio disaggregato. La pubblicazione dei compensi potrebbe ridurre la capacità della Rai di trattenere risorse''.

''Il caso Crozza è emblematico - ha proseguito Gubitosi -, non siamo riusciti a chiudere la trattative per le polemiche sui compensi che hanno creato forte tensione. Un paese che ha paura della satira è un paese in difficoltà morale. Non mi risulta che in altri paesi dove esiste il servizio pubblico sia successo quello che è successo nel caso Crozza, è un peccato che sia successo in Italia. Si sono sentite molte cifre, ma io posso dirvi che il costo di una serata di Crozza sarebbe stato completamente ripagato da pubblicità''.

''C'è stata una intromissione nelle normali regole della concorrenza che rappresenta un'anomalia italiana - ha proseguito Gubitosi -. Cairo, rinnovando il contratto con Crozza, ha detto: preferiamo non rivelare il suo cachet, lo teniamo riservato. Io non so quanto paghi Cairo, lui sa quanto l'avremmo pagato noi. La Rai ha già dato, lasciateci competere nel mercato senza interferenze''.

2 - RAI: PDL CONTRO GUBITOSI, STOP INSULTI A VIGILANZA
(ANSA) - Pdl contro il dg Rai Gubitosi, dopo le affermazioni sulla trattativa su Crozza. ''Mancare di rispetto alla commissione in questa maniera è da censurare. Se ne deve dar contro in una riunione. E' inaccettabile che la Commissione venga insultata da un funzionario pubblico'', ha detto Brunetta. Contro il dg anche Gasparri e Minzolini. Brunetta ha chiesto al presidente della bicamerale Roberto Fico di ''organizzare una specifica riunione della Vigilanza'' per discutere del comportamento di Gubitosi.

''Ci sono regole che pongono vincoli, per la natura della Rai e per il contesto giuridico e proprietario - ha detto Gasparri al dg -. C'e' una specificità della Rai che si ripercuote anche sui compensi. Ne parleremo nell'ambito del contratto di servizio. Questo è uno svantaggio competitivo, ma è anche un vantaggio avere metà del bilancio pagato dal canone''.

''Tutti i giornali hanno fatto cifre - ha aggiunto Minzolini -, queste cifre nell'opinione pubblica hanno creato non dico disappunto ma quanto meno disorientamento''. E' intervenuto anche Gian Marco Centinaio della Lega Nord: ''Lei ha pagato con i soldi italiani - ha sostenuto - ed è tenuto a rispondere in Vigilanza''.


3 - RAI: BRUNETTA, SE CONTRATTO CROZZA BUONO PERCHÉ NON FIRMARE?
(ANSA) - ''E' paradossale quello che dice Gubitosi, cioè che non sia stato sottoscritto il contratto con Crozza solo perché c'e' stata una richiesta di trasparenza''. Lo ha detto il capogruppo Pdl alla Camera, Renato Brunetta, a margine dell'audizione del dg Rai, Luigi Gubitosi, in Commissione di Vigilanza Rai. ''Delle due l'una - ha spiegato Brunetta -: o il contratto era un buon contratto e il dg aveva il dovere di sottoscriverlo, oppure il contratto aveva delle parti oscure. Il dg ci dovrà dare spiegazioni in una prossima audizione. Non sono i comici a far famosa la Rai - ha aggiunto -, ma il contrario. La Rai ha il potere di imporre il prezzo, non deve subirlo''.

Nel corso dell'audizione, Brunetta ha parlato di ''un azzardo morale'' e ''comportamenti opportunistici precontrattuali'' da parte del dg. ''Cosa aveva di speciale quel contratto per far allontanare i contraenti? - ha affermato -. Se era un contratto normale perché non firmarlo? Si potrebbe addirittura ipotizzare un'azione di responsabilità nei confronti del dg che non ha stipulato il contratto per paura della trasparenza. Parafrasando il dg dico: un'azienda pubblica che ha paura della trasparenza è un'azienda in evidente difficoltà morale''.

''L'attuale contratto di servizio prevede l'obbligo di pubblicare gli stipendi e informazioni sui costi dei programmi - ha detto ancora l'esponente del Pdl -. L'obbligo è stato ampiamente disatteso sia dalla precedente gestione che dall'attuale. Da questo punto di vista si può dire che la dirigenza ha contravvenuto al contratto di servizio non pubblicando gli stipendi. C'è anche una normativa specifica e il contratto servizio prende spunto da quella normativa. Non sono neanche d'accordo sulla pubblicazione degli stipendi per fasce e generica e su questo ci sarà discussione in Commissione di Vigilanza. Ricordo anche che il Garante aveva dato il nulla osta a questa procedura''.

 

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