
PIU' CHE UN PAPA', HA PERSO L'UOMO DELLA SUA VITA – PARLA DINA MINNA, PER QUASI 36 ANNI L'ASSISTENTE ANGELO CUSTODE DI PIPPO BAUDO: “HO PERSO UN PAPA'. MI HA INSEGNATO TUTTO L’IMPEGNO, IL RIGORE, IL RISPETTO E LA CORRETTEZZA NEL LAVORO. ANCHE QUANDO CRITICAVA DEI PROGRAMMI, E IO QUESTO L’HO DETTO AI VERTICI RAI, LO FACEVA PERCHÉ AMAVA L’AZIENDA” - L’ULTIMO VIAGGIO VERSO MILITELLO: “LUI VOLEVA TORNARE IN SICILIA, È GIUSTO COSÌ. HA AMATO TANTO LA SUA TERRA, E, NON AVENDO MAI PAURA DI RIVENDICARLA LIBERA DALLA MAFIA, QUANDO POTEVA PARLARNE, NE PARLAVA…”
Silvia Fumarola per repubblica.it – Estratti
dina minna pippo baudo foto di bacco
Una presenza discreta e costante, quella di Dina Minna, accanto a Pippo Baudo per anni. «Baudo non risponde? Hai provato a chiamare Dina?» era la frase ripetuta all’infinito, quando non si riusciva a rintracciare Pippo. Capelli lunghi castani, spesso raccolti, gli occhi sorridenti, Dina Minna era sempre al fianco di Pippo Baudo, che lei chiamava «Baudo», mai Pippo, come se il cognome fosse un nome, come Mario o Antonio. Segretaria, certo, ma è riduttivo; molto molto di più: la sua ombra, negli ultimi anni, in cui non stava bene, l’angelo custode.
Baudo si affidava in tutto e per tutto a lei, che aveva lavorato con lui tutti i giorni. La mattina presto arrivava nella casa nel centro di Roma, in via della Vite. Gli organizzava le giornate, gli incontri, le visite mediche. Ed è stata al suo fianco, fino all’ultima ora, al Campus Bio Medico. La riservatezza come stile di vita, mai nessuna intervista. Ma almeno sapere per quanti anni avete lavorato insieme? «A ottobre sarebbero stati 36 anni» dice con pudore.
tiziana baudo dina minna alla camera ardente di pippo baudo 26
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«Io sabato ho perso un papà», dichiara di getto. Chiede tra le lacrime alla polizia, che scorta l’auto, già all’uscita del Teatro delle Vittorie, di poter fare una piccola deviazione nel quartiere Prati, per passare sotto lo storico ufficio di Baudo, in via della Giuliana. Il suo campo base, dove faceva le interviste, scriveva, progettava. «È stato più lì che a casa, quante riunioni abbiamo fatto».
L’aspettano dieci ore di viaggio verso la Sicilia, per arrivare a Militello, nel paese dove Pippo era nato e dove sarà sepolto accanto ai genitori, nella tomba di famiglia. Ma non la spaventano. «Lui voleva tornare in Sicilia, è giusto così. Ha amato tanto la sua terra, e, non avendo mai paura di rivendicarla libera dalla mafia, quando poteva parlarne — lo sa, non si teneva niente — ne parlava. Voglio chiamare il sacerdote per dirglielo».
edoardo vianello pippo baudo dina minna foto di bacco
Il carattere di Pippo, tenero e fumantino, schietto, è noto. Amava la tv e non risparmiava le critiche. «Anche quando criticava dei programmi, l’ho detto ai vertici Rai», spiega lei «lo faceva perché amava l’azienda». Ha iniziato a lavorare con Pippo Baudo a diciotto anni. «Ero appena uscita di casa. Mi ha insegnato tutto, come ci si deve comportare quando si lavora, la correttezza, il rispetto per gli altri, il rigore. Che bisogna impegnarsi, sempre; che in un gruppo che collabora si deve rispettare il lavoro di tutti. Che se si pensa a un progetto, si deve realizzare se vale la pena».
roberto d agostino dina minna pippo baudo foto di bacco
dina minna susanna pescante foto di bacco
roberto d agostino e dina minna foto di bacco
susanna pescante gabriella fagno dina minna fausto bertinotti foto di bacco
dina minna fausto bertinotti pippo baudo foto di bacco
andrea vianello lella bertinotti dina minna fausto bertinotti pippo baudo mario pescante foto di bacco
dina minna giorgio assumma foto di bacco
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