aylan kurdi

I RESTI UMANI DEI MEDIA - IL PICCOLO AYLAN È STATO SBATTUTO IN PRIMA PAGINA DAI GIORNALI CHE SCHIFANO I TABLOID E LE LORO 'FOTO-CHOC' - CENSURATI INVECE I CORPI DELLE TORRI GEMELLE, L'ARCHEOLOGO DI PALMIRA, I DECAPITATI DALL'ISIS, I CADAVERI DEL MUSEO DI TUNISI: CHI DECIDE COSA DEVE 'RISVEGLIARE LE COSCIENZE' E COSA NO? (ATTENZIONE: FOTO IMPRESSIONANTI)

IL BAMBINO SIRIANO MORTO SULLA SPIAGGIA DI BODRUM IN TURCHIAIL BAMBINO SIRIANO MORTO SULLA SPIAGGIA DI BODRUM IN TURCHIA

Giulio Meotti per “il Foglio

 

Dopo aver giustamente pianto lacrime amare e aver più cinicamente paragonato Aylan, tre anni di vita annegato sulle coste turche, al "bambino con le braccia alzate nel ghetto di Varsavia", ieri il direttore della Stampa, Mario Calabresi, ha pubblicato l' immagine-simbolo della morte per acqua dei migranti del Mediterraneo. "Devo proprio farvelo vedere?", si chiedeva su Repubblica Michele Smargiassi con foto annessa. "Un bambino scuote il mondo", chiosava invece Paolo Di Stefano sul Corriere della Sera, senza tralasciare l'immagine.

2001-Uomo suicida dalle Torri Gemelle2001-Uomo suicida dalle Torri Gemelle

 

La stampa anglosassone, a cominciare dal New York Times, intanto rendeva conto delle discussioni nelle redazioni di mezzo mondo sulla pubblicazione di questa fotografia.

Unanime decisione: "Graphic", ma da pubblicare per narrare la "tragedia". Una fotografia che illumina anche un'altra tragedia: il doppio standard dell' umanitarismo e di un certo giornalismo infarcito di solidarismo ideologico che prorompe in singhiozzi, ma sempre e regolarmente a singhiozzo. Cesellata, ben scritta e impaginata, l' immagine deve sempre legittimare il senso di colpa occidentale e l' uso politico-mediatico che se ne intende fare.

 

Poi ci sono le immagini che non si devono vedere. Le immagini che molti dichiarano di non volere vedere. Le immagini che si va a cercare su internet perché i giornali si rifiutano di pubblicarle, foto e video privi di qualunque mistero, di esseri umani umiliati e indotti al pianto e al grido con spietata ferocia, la stessa di Aylan. I resti sono umani, i media no.

 

James Wright Foley James Wright Foley

Nessuno ha mai visto i corpi lanciati nel vuoto dalle Twin Towers, scomparsi dagli schermi televisivi e dalle pagine dei giornali. Il Washington Post ieri spiegava la legittimità di diffondere la foto di Aylan. Ma è lo stesso giornale che di recente ha scritto: "New York tabloids went too far by printing gruesome images of James Foley' s execution". La critica è ai media, pochissimi e non blasonati, che hanno diffuso l' immagine del primo ostaggio occidentale sgozzato dall' Isis. In Italia nessuno lo ha visto, neppure pixellato.

 

L' executive di Twitter, Dick Costolo, ha addirittura sospeso gli account che mostravano le fotografie di Foley, "graphic" anche queste, e di altre decapitazioni islamiste. Va da sé che Twitter da ieri è inondato di immagini di Aylan. E dov'erano nei giorni scorsi i news desks, gli editorialisti e i direttori quando si trattava di far vedere Khaled al Asaad, l' archeologo decapitato e appeso a testa in giù a Palmira?

 

JAMES FOLEY DECAPITATOJAMES FOLEY DECAPITATO

Nessuno l' ha pubblicata. Quando il Foglio nel 2004 diffuse le foto di Nick Berg decollato in Iraq, l'Ordine dei giornalisti ci diffidò, mentre Sergio Romano sul Corriere della Sera sosteneva che pubblicare quell' immagine voleva dire che "la barbarie dei terroristi assolve quella dei soldati americani". Gli occhi dell' occidente dovevano essere tutti per quattro americani sghignazzanti che tormentavano i detenuti ad Abu Ghraib.

 

KHALED ASAAD DECAPITATO DALL ISIS A PALMIRAKHALED ASAAD DECAPITATO DALL ISIS A PALMIRA

I tinelli d' Italia intanto vedevano ogni bambino iracheno ferito e ucciso nei bombardamenti americani, mentre scompariva la testa mozzata di Daniel Pearl, la rivoltellata a Fabrizio Quattrocchi e i resti dei soldati israeliani mostrati come trofeo da Hamas. E quando abbiamo visto per sbaglio il linciaggio di due riservisti israeliani a Ramallah, i nostri reporter si sono scusati per l' incidente, con i complimenti dell' Ordine dei giornalisti e l' assistenza del sindacato dei giornalisti, presso l' Autorità palestinese. Casi in cui i giornali hanno fuggito l' orrore.

 

Nessuno ha potuto vedere la fotografia di Francesco Caldara, il pensionato di Novara ucciso dall' Isis al museo del Bardo di Tunisi, con una croce rossa tracciata sopra e la scritta "crociato schiacciato". Nella strage di Sousse, in Tunisia, è come se non fosse mai rimasto ucciso nessuno. Nessuno ha visto un corpo.

 

Questa mistificazione in tempo di pace e guerra vale anche per la retorica, resa forte e miope da riferimenti alla Shoah, sui 300 mila migranti sbarcati nel Mediterraneo. Retorica muta per altri 300 mila migranti, i cristiani scacciati dall' Iraq. Perché l' umanitarismo cerca sempre la vittima perfetta, i derelitti senza identità che scappano dalle "guerre". Estremizzato, l' umanitarismo porta a negare le differenze, a nasconderle. C' è foto e foto, e ci sono migranti e migranti.

 

iraq fabrizio quattrocchi01 ,miniiraq fabrizio quattrocchi01 ,mini

Inoltre, l' umanitarismo delle foto è virtuale, non tiene conto che le decine di migliaia di migranti sono conseguenza di un "regime change", non fatto dall' occidente a Baghdad, ma dagli islamisti a Mosul e Aleppo. Sono gli stessi umanitaristi che oggi decidono di diffondere la foto di Aylan ad aver lasciato sole Siria e Iraq, con la loro interdizione ideologica della guerra, in balia di se stesse e dei loro carnefici, assadisti, qaidisti, califfali. Per gli umanitaristi, non c' è guerra da vincere né pace da conquistare.

 

Aylan, ma questo Calabresi non lo dice, era fuggito da Kobane, la città assediata dai decapitatori islamici. Per non parlare, sempre sulla Stampa di ieri, di Elena Loewenthal, scandalizzata perché a Praga si usa un pennarello per indicare i migranti, evocando l' Olocausto. Brava traduttrice di Amos Oz, ma perde la penna quando si tratta di firmare editoriali indignati sulle case dei cristiani marchiate dall' Isis con la "N" di nazareni, queste sì memore del nazismo (la "J" di jüde). Questo vale anche per Israele.

JABEUR KHACHNAOUI E YASSINE LAABIDIJABEUR KHACHNAOUI E YASSINE LAABIDI

 

La World Press Photo Foundation ha premiato l' istantanea di un funerale a Gaza.

Piccole vittime, fratello e sorella, avvolte in un panno bianco. Sembra la "Passione" di Caravaggio. I funerali dei bambini israeliani non sono degni degli scatti. La barriera di sicurezza di Israele è fotografata più di qualsiasi star di Hollywood, ma solo nelle sezioni di cemento.

spari dentro al museo bardo di tunisispari dentro al museo bardo di tunisi

 

Alcune sere fa, RaiTre ha mandato in onda un documentario sull' eccidio di Beslan, la scuola osseta dove gli islamisti trucidarono bambini e insegnanti. Ecco, di quella strage, dei suoi 186 Aylan assassinati, non si è vista una sola immagine "graphic", ma si sono letti tanti complotti.

2004-La strage nella scuola di Beslan, Russia2004-La strage nella scuola di Beslan, Russia

Visto, non si stampi.

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…