1- I PICCOLI BISI DELL’ERA MONTI-PASSERA: DOPO L’’’OPUS LEI’’ DELLA RAI, MARCO SIMEON, ALLE RELAZIONI MEDIA NELLA FINMECCANICA DI ORSI ARRIVA FEN-OPUS (CARLO MARIA FENU) 2- PER L’OPERA FONDATA DA MONSIGNOR ECRIVA’ LE VIE DELLE SUCCESSO SONO INFINITE 3- ALTRO CHE BOCCONI E LUISS! PER FARE CARRIERA ANDATE A STUDIARE, COME HA FATTO FENU, AL COLLEGIO TORRESCALIA (OPUS DEI) DOVE NEL ’61 SCATTO’ L’AMICIZIA TRA BERLUSCONI E MARCELLO DELL’UTRI E NEL 2003 FU INAUGURATO DA PASSERA–GAROFANO 4- I GRILLI PER LA TESTA DI GIAVAZZI ANCORA INQUIETO PER LA TROMBATURA A MEDIOBANCA 5- ALLA FACCIA DI MAX GIANNINI: QUANDO CARLO DE BENEDETTI FU MESSO DA ANDREOTTI NELLE MANI DI BISIGNANI PER SALVARE “LA REPUBBLICA” DALLE SGRINFIE DEL CAVALIERE 6- E DAVVERO NON SI CAPISCE PERCHÉ DE BENEDETTI TROVI ORA COSÌ SCANDALOSO IL RUOLO SVOLTO DALL’ALLORA PREMIER ANDREOTTI. SE QUEL “SISTEMA” PUZZAVA DALLA TESTA, CARLO IL RIBALDO POTEVA BENISSIMO EVITARE DI ANDARE NELLA TANA DI BELZEBÙ

"In principio era il Verbo
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio"
(dalla Bibbia)

DAGOREPORT

1- L'UOMO-OPUS CHE SUSSURRERA' AGLI ORSI-GRIGI.
La notiziola è stata anticipata l'altro giorno da Dagospia: dal primo marzo il nuovo direttore media di Finmeccanica sarà, Carlo Maria Fenu, proveniente da Deutsche Bank Italia. Il neo assunto, con un curriculum di tutto rispetto, prenderà (in pratica) il posto di Lorenzo Borgogni, costretto a lasciare l'azienda pubblica dopo lo scandalo delle presunte tangenti.
Della carriera professionale del giovane, conservata negli archivi, si sa che ha lavorato all'Ansa, è stato portavoce del ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa, con un passaggio poi veloce alla Popolare di Vicenza.

- TORRESCALIA, DOVE DELL'UTRI INCONTRO' SILVIO.
Nella scheda del rampante Fenu si omette, però, che egli è un militante "attivo" dell'Opus Dei, "associato" al Collegio Universitario di Torrescalia di Milano. Il college universitario dipendente dalla Prelatura della discussa Opera religiosa fondata nel 1928 da monsignor Escrivà. E fu proprio nell'ateneo della fondazione Rui, ma si tratta solo di un particolare curioso, che nel 1961 scoccò l'amicizia tra Marcello Dell'Utri e Silvio Berlusconi.

"A farci incontrare è stato un amico comune, Bruno Padula, sacerdote dell'Opus Dei", ha raccontato il sen. Dell'Utri, accusato in Sicilia di collusioni con la mafia. "Silvio era il presidente della Torrescalia e io l'allenatore della quadra di calcio, dal nome della residenza universitaria dell'Opus Dei dove io vivevo", ha rivelato ancora Dell'Utri.

- IL MASTER DI FEN-OPUS A PUBLITALIA '80.
Forse si tratta soltanto di un'altra piccola coincidenza, ma primo master conseguito dal nuovo capo della comunicazione di Finmeccanica è stato a Publitalia '80. L'agenzia pubblicitaria creata proprio dallo storico braccio destro del Cavaliere.
Il primo scalino per spiccare il volo nel campo della comunicazione. Per poi proseguire, a passi da gigante, in questo settore strategico della comunicazione.
"Attraverso la manipolazione dei suoi adepti, l'Opus Dei si colloca nei posti chiavi del potere dove capta risorse statali che utilizza per rafforzare se stessa", è la tesi di Emanuela Provera (ex militante dell'Opera) nel suo libro "Dentro l'Opus Dei" (Chiarelettere).

- DA CARLO FEN-OPUS A SIMENON DELL'OPUS LEI (RAI).
Le rivelazioni di Emanuela Provera e quelle di Ferruccio Pinotti autore di "Opus segreta" (Rizzoli) - con tanto di citazione del militante Carlo Maria Fenu -, se incontrano scarsa attenzione sui giornaloni (non tutti) cominciano, invece, ad avere riscontri nella magistratura.
A Roma è stata aperta un'inchiesta sulle selezioni del personale delle municipalizzate all'Elis, un altro consorzio che fa capo all'Opus Dei.

- PICCOLI BISIGNANI NELL'ERA DI MONTI E PASSERA.
"I Bisignani non finiscono mai", ha osservato ironico Alberto Statera sull'ultimo numero di Affari&Finanza ("la Repubblica"). La nota del giornalista prende spunto da un altro adepto dell'Opus Dei dalla carriera folgorante, Marco Simeon. Anzi: "una carriera della Madonna". Il figlio di un benzinaio di Sanremo che, grazie alle intercessioni del cardinale, Tarcisio Bertone, a soli vent'anni "è stato catapultato in un numero incredibile di incarichi": dalla Capitalia di Geronzi, passando per Mediobanca, fino alla Rai di Lorenza Lei.

Dell'Opus Lei si è occupato Gianluigi Nuzzi su La7 a proposito dell'ultimo scandalo immobiliare del Vaticano denunciato da mons. Carlo Maria Viganò.

Ps/1. Quando Carlo Maria Fenu assunse l'incarico di portavoce Tommaso Padoa Schioppa soltanto Dagospia sollevò il caso della sua appartenenza all'Opus Dei.

Ps/2. Nel novembre del 2003 a inaugurare l'anno accademico del rinnovato Collegio Universitario Torrescalia di Milano (Opus Dei) andò l'attuale ministro dell'Economia, Corrado Passera, ai tempi amministratore delegato di Banca Intesa. Lo affiancava nella cerimonia al profumo d'incenso l'ex presidente della Montedison, Giuseppe Garofano. Da sempre considerato vicino all'opera di mon. Escrivà.

2- I GRILLI PER LA TESTA DI FRANCESCO GIAVAZZI.
Ha colto di sorpresa anche il direttore Flebuccio de Bortoli, la sortita di Francesco Giavazzi sul "Corriere della Sera" contro il premier Mario Monti e del suo vice al Tesoro, Vittorio Grilli, rei di non aver sostituito ancora il direttore generale di via XX Settembre.
Difficile dare torto al professore che ambiva di sedersi nel board di Mediobanca, poltrona presidenziale ricoperta a lungo dal suocero Francesco Cingano, ma fu trombato.
Anche se le sue intemerate spesso cadono nel vuoto. O nascondono altri scopi. Così alla Bocconi tutti si scervellano di capire chi è il candidato in pectore di Giavazzi per la successione di Grilli al Tesoro.

3- QUANDO BISIGNANI SALVO' "LA REPUBBLICA" DI MAX.
Una volta lo chiamavano l'Ingegnere. Era l'imprenditore più spregiudicato d'Europa e una spina nel fianco per il vicino di casa, l'Avvocato. A leggere la testimonianza su Mani pulite resa a Marco Damilano, Carlo De Benedetti, invece di ricostruire la verità da bravo ingegnere della storia patria, si comporta alla pari di un geometra sbadato.

L'INGEGNERE SCONTROSO NELLA TANA DI BELZEBU'.
La sua intervista a Damilano dell'Espresso, comunque utile, regala molti spunti di goduria che l'autore del volume, ahimè, lascia cadere nel vuoto (della ricostruzione da lui operata).
Una cortesia nei confronti del suo editore-padrone?

Certo sarebbe interessante conoscere la faccia che ha fatto il vice direttore de "la Repubblica", il Catone della virgola triste Massimo Scaltro Giannini, nell'apprendere che il quotidiano per cui lavora (e di cui aspira diventare direttore) fu "salvato" anche dall'odiato Luigi Bisignani. E molto prima che scoppiasse lo scandalo della presunta P4 che tanto ferì la moralità (altrui) di Max Giannini.

CARLO IL RIBALDO ORA SI PENTE DEL SALVATAGGIO?
Racconta Carlo De Benedetti con la solita puzza sotto il naso di certi editori "puri": "Andreotti mi chiamò a Palazzo Chigi (...) e mi disse: io non permetterò mai che Berlusconi s'impossessi di Repubblica. Dunque dovete trovare una soluzione (...) e noi l'aiuteremo a trovarla: quando uscirà da questa stanza troverà nell'anticamera chi le può dare una mano. Uscii - prosegue con tono sdegno di sorpresa l'Ingegnere - nell'anticamera ad aspettarmi c'era Luigi Bisignani...".

Già, "la Repubblica" fu poi messa al riparo dalle grinfie del Cavaliere (e della magistratura) dal Lodo Ciarrapico.
E davvero non si capisce perché - a distanza di anni e diversamente dal suo socio-principe Carlo Caracciolo - De Benedetti trovi ora così scandaloso il ruolo svolto dall'allora premier Andreotti.
Se quel "sistema" puzzava dalla testa, Carlo il ribaldo poteva benissimo evitare di andare nella tana di Belzebù. Per il "piacerino" (miliardario) svolto sicuramente il senatore a vita non fu mai contraccambiato dal quotidiano fondato da Scalfari. Anzi.

 

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