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FORMIGLI FA “PIAZZAPULITA” DEL POLITICAMENTE CORRETTO: “I PROFUGHI? IL SISTEMA DELL’ACCOGLIENZA È VERGOGNOSO. NON VUOI FARE I LAVORI SOCIALMENTE UTILI? ALLORA NON CHIEDI ASILO. DIRLO E’ DI DESTRA? NON LO SO…” – SULLA RAI: “NON DOVEVA CACCIARE GILETTI” – E POI PARLA DEL BERLUSCA E DI SANTORO…

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Enrico Paoli per Libero Quotidiano

 

Tecnicamente parlando Corrado Formigli, timoniere di Piazzapulita su La7, è il più politico dei conduttori televisivi, ma è anche il meno politicizzato. Fuori dallo studio televisivo i suoi rapporti con i Palazzi e le segreterie dei partiti sono rarissimi. Per non dire inesistenti. A differenza di molti suoi colleghi preferisce anteporre l’autonomia del giornalista alla liturgia del leader mancato. Per quest’ordine di ragioni riesce a dire cose tanto di sinistra quanto di destra, pur essendo ascrivibile, per sua stessa ammissione, alla lista dei «compagni».

 

Un po’ come se fosse il Minniti, ovvero l’uomo del momento, del piccolo schermo. E il giorno in cui il ministro dell’Interno, Marco Minniti, accetterà l’invito della redazione del programma per andare in trasmissione (la verità è che lo stanno cercando tutti, ma proprio tutti) sarà l’occasione per verificare chi è davvero di destra e chi di sinistra. Oppure entrambe le cose insieme.

 

Sempre ammesso che queste due categorie, queste convenzioni lessicali, abbiamo ancora un senso. Perché Formigli, per esempio, sul tema dell’immigrazione dice e pensa cose che a sinistra non hanno diritto di cittadinanza.

 

Nelle città italiane le percezione d’insicurezza è sempre più forte. E nelle periferie scoppiano le rivolte. Per quale ragione?

 

«A far esplodere il problema della sicurezza, nel nostro Paese, è il sistema dell’accoglienza, che è vergognoso, vergognoso, chiaro? Che un richiedente asilo debba aspettare due anni per avere il permesso è assurdo. In questo modo costruiamo delle alienazioni.

formigliformigli

 

Un ragazzo di 20 anni lo devi far lavorare, gli devi insegnare la Costituzione, la lingua italiana. Questo bisogna fare, e non tenerli là dove vengono tenuti».

 

Sembra un programma di centrodestra….

 

«Ma non so se è di destra o sinistra.... (i decibel salgono di qualche tono, essendo Formigli uno notoriamente pacato, ndr). Io sono a favore dei lavori socialmente utili per i richiedenti asilo e sono convinto che lo siano anche loro. Anzi, dico di più. Non vuoi fare i lavori socialmente utili? Bene, anzi male, non puoi fare la richiesta di asilo. Mi dici che tutto questo è destra? Potrà piacere a Vittorio Feltri (direttore editoriale di Libero, ndr)? Tanto meglio, ti pare che mi preoccupo del politicamente corretto?».

 

Mai pensato. È un fatto, però, che temi come la percezione della paura e la gestione dell’immigrazione saranno gli elementi cardine della campagna elettorale?

«Sicuramente. Il dovere di noi giornalisti è quello di impedire che la politica strumentalizzi questa paura, diffonda notizie false e le faccia crescere. Un sondaggio afferma che il 74% degli italiani considerano gli immigrati un pericolo. Io temo che questo risultato sia frutto di una cattiva informazione e di una pessima politica. Non dico che l’immigrazione non sia una questione scottante e non voglio trascurare i cittadini delle periferie, del Tiburtino III per esempio, ma la politica non deve strumentalizzare».

 

A proposito di strumentalizzazioni. Nel centrosinistra il dibattito sullo Ius soli è apparso più strumentale che reale. Se non sarà approvato sarà un’altra grande sconfitta di Matteo Renzi?

 

FORMIGLIFORMIGLI

«Non approvare questa legge rappresenta una delle più grandi sconfitte della sinistra. Matteo Orfini, mi pare, ha parlato di ricorso alla fiducia per lo Ius soli. Come è stata messa su tanti provvedimenti dovrebbero metterla anche su questo, sarebbe una prova importante. Altrimenti rinnega i suoi valori. Lo Ius soli non vale per chi arriva con i barconi, ma per chi è nato in Italia. Non confondiamo i piani, visto che degli immigrati economici abbiamo bisogno».

 

In che senso?

 

«Contribuiscono all’1% del Pil nazionale, servono a pagare le pensioni degli italiani che non fanno più figli».

 

D’accordo, ma non possiamo continuare a far arrivare chiunque.

corrado formigli e dagocorrado formigli e dago

«Quello su cui dobbiamo ragionare è la politica dei flussi e i politici, tutti, non lo fanno. Oggi se un imprenditore ha bisogno di assumere non riesce a farlo perché non ci sono più i flussi. La legge Bossi-Fini, come aveva promesso la sinistra, va abolita. Lo stesso Minniti, ministro di sinistra apprezzato a destra, dice che quella legge va abolita e occorre riaprire la politica dei flussi. E lo dice uno che sta usando anche il pugno di ferro. Siccome la penso allo stesso modo, stiamo solo dicendo cose utili per il Paese. I barconi, se non sono autorizzati non si fanno arrivare e si fermano quelli che non hanno il diritto diarrivare».

 

Per la prima puntata della stagione ha avuto come ospite Luigi Di Maio del Movimento 5 Stelle. Ce lo vede come premier?

GUZZANTI FORMIGLIGUZZANTI FORMIGLI

«Messa cosi la questione mi sembra molto riduttiva. L’idea dell’uomo solo al comando non funziona e lo abbiamo visto bene. Il tema vero sarà la squadra e la classe dirigente che saprà coagulare attorno a sè. Il governo di Roma, al momento, è una pessima indicazione. Se guardiamo al Campidoglio c’è ancora molta strada da fare».

 

Quello di Silvio Berlusconi, invece, è un ritorno o non se ne è mai andato?

«Il centrodestra non è riuscito a produrre un’alternativa larga nel solco della destra repubblicana. In Italia non c’è. Gianfranco Fini, per un periodo, è stata una grande speranza. Poi sappiamo com’è andata a finire, sappiamo gli errori che ha compiuto. Però non vedo altri leader all’orizzonte e il vecchio leone è ancora lì».

 

mentana formigli e la foto dell italiano ucciso a piazzapulitamentana formigli e la foto dell italiano ucciso a piazzapulita

Azzardo un parallelo a questo punto. Anche un vecchio, si fa per dire ovviamente, leone del piccolo schermo come Fabio Fazio è sempre lì, anche se aveva detto di volersene andare, o cambiare.. Che idea ti sei fatto?

 

«Trovo sbagliato demonizzare il conduttore per i suoi guadagni. Però dobbiamo uscire dall’ambiguità. Se la Rai è un’azienda che sta sul mercato deve pagare degli stipendi commisurati allo stesso. Se invece si decide che è servizio pubblico finanziata dal canone, allora vanno scelte regole diverse per i compensi. In assenza di chiarezza si fa solo dell’inutile moralismo. Non esistono aziende che buttano i soldi dalla finestra e per me la Rai è un’azienda che sta sul mercato».

 

Nella vicenda Fazio, però, c’è una forte componente politica, tirata in ballo dallo stesso conduttore. O no?

 

FELTRI FORMIGLIFELTRI FORMIGLI

«Io credo che Fabio abbia reagito a degli attacchi della politica che erano fuori luogo. Trovo detestabile il politico che attacca il conduttore un giorno sì e l’altro pure. Fazio deve essere giudicato per i risultati che porta e per il programma che fa. Ciò che trovo scandaloso è l’esistenza della Commissione di vigilanza che dovrebbe essere abolita immediatamente. Il ricatto “perché pagato con i nostri soldi” è inaccettabile. Perché c’è il canone un conduttore deve avere una libertà condizionata? È assurdo. Sono i parlamentari ad essere pagati troppo per quello che fanno».

 

Tanto assurdo che Massimo Giletti è stato epurato dalla Rai?

 

«Ed è approdato a La7, portando nella rete aggressività, scioltezza e grande informazione. Massimo è molto bravo è allargherà il nostro bacino di telespettatori. La Rai è un’azienda che ha tutto il diritto di dire “questo programma non mi piace”. Poi, però, quando al posto del 20% porta a casa la metà degli ascolti se non addirittura meno dovrà render conto di quelle scelte».

 

E con Michele Santoro i rapporti quali sono oggi?

SANTORO FORMIGLISANTORO FORMIGLI

«Ho lavorato con lui per 15 anni ed ho imparato molto da Michele, ma non ci sentiamo da tempo. Del resto ognuno è preso dalle sue cose... Francamente preferisco parlare di me, invece di rispondere a domande su Santoro. Ormai penso di essermi emancipato da lui, avendo trovato la mia strada».

 

Oggi in Tv i veri padroni del video sono i conduttori dei talk show. Visto che potete tutto, quando Formigli a Sanremo, visto che Fazio lo ha già fatto?

«Mai... (ride..., ndr) Neanche morto... non saprei come fare. M’imbarazzo,mi vergogno a ballare da solo in una stanza».

 

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Ela cosa, stavolta, non è né di destra né di sinistra. 

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