montanelli pasolini

I SINISTRATI VOGLIONO METTERE UNA STATUA DEDICATA ALLE SPOSE BAMBINE ACCANTO A QUELLA DI MONTANELLI? PERICOLOSO. PERCHÉ QUALCUNO POI VORRA' METTERE UNA STATUA PER I MINORENNI ABUSATI DAVANTI ALLE SCUOLE INTITOLATE A PASOLINI. IL RISCHIO È CHE ALLA PROSSIMA MOSTRA SU PASOLINI POI ARRIVINO GLI IMBRATTATORI CON I BARATTOLI DI VERNICE: SE APRI UNA PORTA, POI FINISCI PER SPALANCARNE UN'ALTRA SULL'INFERNO

Luigi Mascheroni per il Giornale

 

montanelli sposa eritrea

Il caso della statua di Indro Montanelli - accusato, processato e condannato mediaticamente per aver comprato durante l'invasione italiana dell'Etiopia, nel '35, una ragazzina eritrea di 12 anni, prendendola in sposa - insegna molte cose.

 

Una peggiore dell'altra.

 

Sul monumento e sulla vicenda africana di fatto c'è stato un acquiescente silenzio per diversi anni. La statua è lì, nei Giardini di via Palestro a Milano, dal 2006; e nessuno, durante tutto il periodo in cui il giornalista fu issato a bandiera del miglior antiberlusconismo, ebbe da dire.

montanelli sposa eritrea

 

Poi si verificò un primo imbrattamento da parte del movimento femminista «Non Una Di Meno» l'anno scorso, l'8 marzo, festa della donna. E ora, sull'onda del revisionismo mondiale di piazza, esploso dopo i recenti casi di razzismo negli Usa, in pochi giorni si è assistito a un'escalation: polemiche, insulti, vernice. Il prossimo passo? L'abbattimento?

 

Ma non sono neppure i vandali il problema. Oggi usano i barattoli, domani i picconi, dopodomani andranno a prendere a casa i giornalisti non graditi. Sono identici ai loro compagni che gambizzavano negli anni Settanta. Sappiamo già tutto di loro.

 

montanelli 9

Il vero problema semmai, come sempre, sono i politici e gli intellettuali che anche di fronte a un atto che non si sa se più stupido o violento cercano maldestramente i distinguo, confondono viscidamente un singolo gesto con un'intera vita, sovrappongono in maniera disonesta l'etica di oggi alle usanze di ieri. Sono quelli che per salvare la faccia si dicono contro l'abbattimento, ma poi lisciano il pelo agli «anti» (anti-montanelli, anti-razzisti, anti-colonialisti, anti-sovranisti, anti-fascisti, che ci sta sempre bene, gli anti tutto, in un mischione senza logica e senza senso) perché fa sempre comodo stare nel mezzo.

INDRO MONTANELLI

 

Sono quelli, come Gad Lerner, che stigmatizzano il boicottaggio, ma senza mancare di sottolineare la «venerazione sproporzionata» al personaggio. Sono quelli che condannano l'azione violenta degli imbrattatori, «ma»... Che dicono «Non tocchiamo la statua», «però»...

 

E va bene quando a giocare sporco coi distinguo è il sindaco di Milano Beppe Sala, il quale deve fare i conti con l'elettorato: quindi meglio dare un colpo al cerchio della libertà di memoria e uno alla botte del buonismo d'accatto: «La statua di Montanelli deve rimanere lì, ciò nondimeno...». Ma sorprende quando a parlare sono intellettuali, direttori di istituzioni culturali, critici... Basta scorrere i social: scrittori, scrittrici (soprattutto scrittrici), mondo dello spettacolo, giornalisti...

statua montanelli

 

C'è tutta la sinistra che fa finta di indignarsi (e nemmeno così tanto) per l'attacco alla statua, ricordando però che «Montanelli era fascista», «Scriveva anche male», «Non si capisce perché gli hanno fatto un monumento»... L'ultima tendenza è «Lasciamo pure le statue» - come quella del mercante di schiavi Edward Colston - ma con accanto quelle delle sue vittime. Lo ha proposto qualche giorno fa Michele Serra, riprendendo un'idea di Bansky. E così ora l'idea è di costruire di fronte alla statua di Montanelli una stele per Destà, «la ragazzina nera presa in leasing e atrocemente violata», come ha suggerito Marino Sinibaldi, storico conduttore della trasmissione Fahrenheit di Rai Radio 3.

pasolini

 

A noi, che siamo notoriamente più cattivi di Serra e di Sinibaldi, non verrebbe mai in mente di proporre la costruzione di una statua in memoria ai minorenni abusati davanti alle scuole intitolate a Pier Paolo Pasolini o accanto al monumento eretto a Ostia, nel luogo in cui fu ucciso, così come la statua di Montanelli sorge nel luogo in cui fu ferito dai brigatisti rossi. Noi, che vogliamo distinguere fra l'uomo (con le sue colpe, i suoi vizi e persino i suoi crimini) e l'opera (che fa sempre a sé), semplicemente abbiamo chiamato nostro figlio Pier Paolo. Per dire...

pasolini monumento

 

Per dire che l'unico vero distinguo è tra lo scrittore, le cui pagine possono ancora insegnarci molto, e l'uomo, che quasi mai è un santo, anzi. E infatti, la statua nei giardini di via Palestro raffigura il Montanelli giornalista con la macchina per scrivere, non il Montanelli comandante di compagnia del XX Battaglione Eritreo. Condanniamone gli atti, ma l'opera di Pasolini merita scuole, statue, mostre... E così Montanelli.

 

Il punto resta uno solo. Non intestardirsi a cancellare la Storia, demolire i simboli, giudicare il Passato secondo i valori dell'oggi. Ma battersi per impedire che simili errori-orrori (le violenze colonialiste, la tratta degli schiavi, le spose bambine, gli abusi sui ragazzi di vita) possano ripetersi. Battaglie che si combattono studiando sui libri, non brandendo picconi.

 

INDRO MONTANELLI IN ABISSINIAINDRO MONTANELLI - UN SUO SCRITTO DURANTE LA CAMPAGNA D AFRICAMICHELE SERRA SULL'AMACAmarino sinibaldistatua di indro montanelli a Milano

E per il resto, sarebbe meglio a questo punto non pulire nemmeno la statua di Montanelli. Ma lasciarla così, imbrattata e ferita, coi suoi «ma» e i «però», a perpetua memoria della stupidità umana.

indro montanelli in EritreaINDRO MONTANELLI

Ultimi Dagoreport

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!