IL CINEMA DEI GIUSTI - DI FRONTE A QUESTO 53ESIMO FILM DEI FRATELLI VANZINA, “BUONA GIORNATA”, CHE VEDE IL RITORNO IN DITTA DI CHRISTIAN DE SICA, LINO BANFI, DIEGO ABATANTUONO ETC. NON SI PUÒ NON AMMETTERE CHE I VANZINA SONO I SOLI, ASSIEME A CARLO VERDONE, CHE TENTINO DI FARE IN ITALIA UNA COMMEDIA ISPIRATA ALLA REALTÀ CHE RACCONTI I DIFETTI E LE NUOVE MANIE DEL PAESE…

Marco Giusti per Dagospia

"Vaffacanculo te e sta buciona co' le ciavatte!" è il grido di battaglia del Principe Ascanio Gaetani Cavallini, interpretato da Christian De Sica, in reazione alla proposta di matrimonio di una cafona arricchita che vende mutande in centro con madre, appunto, inciabattata. Un principe, anche se decaduto, è sempre un principe.

Ma non è male nemmeno la promessa di Diego Abatantuono alla figlia: "Quando sentirò nitrire i caciocavalli ti comprerò un San Bernardo!".

Di fronte a questo 53esimo film dei fratelli Vanzina, "Buona giornata", che vede il ritorno in ditta di Christian De Sica dopo dodici anni di cinepanettoni, ma anche quelli di Lino Banfi a personaggi del suo eroico passato, di Diego Abatantuono nella Puglia originaria di tutti i terruncielli, la consacrazione di Maurizio Mattioli come nuovo cafone romano evasore totale negli anni di Monti e Passera, l'eterna pochade franco-napoletana di Vincenzo Salemme e Tosca D'Aquino, non si può rimanere indifferenti.

Certo, non tutto è nuovissimo e non tutto è perfetto, non si crede ad esempio a Paolo Conticini, pisano, che fa il tifoso della Fiorentina e pretende dalla sua donna, Chiara Francini, di ripetere tutto quello che ha fatto in trasferta l'anno prima a Verona per Chievo-Fiorentina, corna comprese, ma in generale è tale il piacere di ritrovarci in un mondo che ben conosciamo e dove ritroviamo comici che così tanto ci hanno divertito che non possiamo non trovarci a casa.

Più di un paio di storie, inoltre, ci offrono spunti tratti dalla realtà italiana che solo i Vanzina si permettono di affrontare. Pensiamo all'episodio politico di Lino Banfi, dove fa un senatore della maggioranza, cioè PDL, tal Lo Bianco, che chiama alla raccolta i fedeli del partito per non essere spedito come dovrebbe in galera dalla votazione in Senato per il suo arresto.

Sotto di un voto, recupera il malatissimo senatore veneto Zonin. Ma, disgrazia vuole che gli muoia il fido senatore Molteni, il grande caratterista milanese Luis Molteni, mentre stava alle prese, ingrifatissimo di Viagra, con un trans brasiliano, certo Bernarda, interpretato dal ballerino Russell Russell (è il momento più cult e trash del film). Per non perdere il voto fondamentale di Molteni, lo fa votare da morto spingendolo con la carrozzella.

Nell'episodio di Christian De Sica, che è il più riuscito del film, seguiamo una giornata dello spiantatissimo principe Ascanio Gaetani Cavallini, costretto a affittare la casa di famiglia a una coattissima troupe romana per le riprese di "Orgoglio e Pregiudizio VII". Christian riprende, come ha dichiarato in conferenza stampa, un po' del presenzialismo del Principe Giovannelli e dell'eleganza di Mario D'Urso per la costruzione di questo cialtrone blasonato, ma anche un po' della sua vita ("Ho conosciuto Sam Spiegel tanti anni fa...") e l'effetto finale, al di là della storia, che non esiste, è di gran divertimento.

Mattioli, per la paura che gli agenti del fisco scoprano che ha inguattato una marea di soldi, assieme al suo fido segretario, Gabriele Cirilli, ha un giorno per far sparire tutto e si ritrova solo nella villa con la moglie buzzicona e un vecchio televisore che trasmette solo Rai Tre.

Diego Abatantuono, nell'episodio che si è scritto da solo assieme a Giovanni Borgnetti, è un milanese che ha sposato una pugliese e vive in quel di Monopoli con tre figli problematici cercando di vendere un prodotto che è impossibile anche solo da descrivere ai locali.

Salemme, notaio napoletano, scoperto dalla moglie Tosca D'Aquino assieme a una escort, finge che la ragazza sia sua figlia, mentre la new entry Teresa Mannino, manager siciliana trapiantata a Milano che vive su computer e blackberry, finirà a Tunisi trattata come una clandestina.

I Vanzina sono i soli, assieme a Carlo Verdone, che tentino di fare in Italia una commedia ispirata alla realtà che racconti i difetti e le nuove manie del paese. Forse, in questo caso, avrebbero potuto puntare solo sulle storie più forti, ma il mercato spinge a prodotti multi regionali per tutti i gusti e a questi cast allargati.

Va detto, poi, che, come i vecchi Steno e Risi, riescono a gestire un cast di una cinquantina d'attori minori, e tra questi caratteristi più o meno inediti scelti benissimo, offrendo generosamente a ciascuno di loro (dal grosso Lallo Circosta venditore di cessi alla moglie di Diego, Giorgia Trasselli, al vecchio Remo Remotti) un momento di gloria che non sempre questo tipo di cinema negli ultimi anni ha saputo e voluto dare. Ottime musiche di Manuel De Sica e, per una volta, ottimi i titoli di testa.

 

VINCENZO SALEMME E TOSCA D AQUINO IN BUONA GIORNATA DEI VANZINA VINCENZO SALEMME E TOSCA D AQUINO IN BUONA GIORNATA DEI VANZINA VINCENZO SALEMME BUONA GIORNATA VINCENZO SALEMME E DARIA BAYKALOVA IN BUONA GIORNATA DEI VANZINA PAOLO CONTICINI IN BUONA GIORNATA DEI VANZINA MAURIZIO MATTIOLI E GABRIELE CIRILLI IN BUONA GIORNATA DEI VANZINA LINO BANFI IN BUONA GIORNATA DEI VANZINA

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