frank zappa

ZAPPA FOR PRESIDENT -  IL 29 MARZO, IN OCCASIONE DEL 40ESIMO ANNIVERSARIO, SARA’ RIPUBBLICATO UNO DEI PIU’ GRANDI LIVE-ALBUM DELLA STORIA DEL ROCK: “ZAPPA IN NEW YORK” – UNA BAND STELLARE, MUSICA TOTALE (“STRAVINSKIJ E I PLATTERS CHE SI PRENDONO UNA SBORNIA E FANNO UNA JAM SESSION”) - DIETRO LA MASCHERA BUFFONESCA DI ZAPPA SI NASCONDE UNO DEI PIÙ INTELLIGENTI PENSATORI DEGLI ULTIMI 100 ANNI – VIDEO

 

 

FABIO ZUFFANTI* per la Stampa

 

ZAPPA

New York, 1976. È la settimana tra natale e capodanno, per le strade della metropoli l’inverno tiene gli abitanti stretti nella sua gelida morsa. C’è però un luogo dove ogni sera la temperatura si fa bollente, un palco sul quale si scatena uno spettacolo terribilmente intenso a base di virtuosismi e dissacrante sense of humor. Un gruppo di dodici musicisti, una piccola orchestra, traghetta il pubblico stupefatto verso un crescendo elettrizzante, dentro i meandri di un suono che non ha precise coordinate, e proprio per questo risulta ancora più affascinante. Il luogo è il teatro Palladium e i musicisti sono Frank Zappa e la sua band. Il meglio delle esibizioni entrerà a far parte di un doppio LP destinato a diventare uno dei più grandi live-album della storia del rock: “Zappa in New York”.

 

Frank Zappa si dimostra ancora una volta straordinario leader (nonché chitarrista) alla guida di una band di fuoriclasse, con Ray White (voce e chitarra),Terry Bozzio (batteria e voce), Eddie Jobson (tastiere, già nei Roxy Music e futuro UK e Jethro Tull), Ruth Underwood (percussioni e sintetizzatore), Patrick O’Hearn (basso e voce), David Samuels (timpani e vibrafono), i fratelli Randy e Michael Brecker (tromba e sax tenore), Lou Marini (sax alto), Ronnie Cuber (sax baritono) e Tom Malone (trombone). Dopo avere rimescolato le carte nella ricerca spasmodica del musicista perfetto, che riesca a interpretare col giusto grado di perfezione e creatività le sue partiture, il buon Frank se la ride sotto i proverbiali baffi.

ZAPPA

 

Per Zappa il rock, il suo rock, deve avere la stessa dignità della musica classica. Quindi spartiti alla mano, scritti per ogni singolo strumento, e capacità perfetta di riprodurre le sue idee mettendo in campo le proprie personalità.

 

L’allora celebre conduttore radiofonico Don Pardo viene inoltre ingaggiato per sfoggiare la sua narrazione sofisticata in The Illinois Enema Bandit, brano che narra la storia di Michael Kenyon, un ladro di Chicago che, prima di rapinarle, era d’uso imporre un clistere alle sue vittime di sesso femminile.

 

Parola d’ordine: provocazione!

L’abitudine di Zappa ai testi irriverenti è un dato conclamato. Il compositore si è sempre divertito a penetrare nell’inconscio collettivo americano per distrugge falsi pudori e perbenismi con parodie messe in scena appositamente per scioccare il benpensante-tipo. “Zappa in New York” non fa eccezione, e canzoni dai titoli eloquenti come Titties & Beer o I Promise Not To Come In Your Mouth ne danno conferma.

ZAPPA

 

Il tutto unito a una musica che è un pazzesco frullato di rock, blues, jazz, classica, contemporanea, doo-wop, elettronica, canzoncine dementi che si alternano a momenti orchestrali degni dei più alti compositori classici. Stravinskij e i Platters che si prendono una sbornia e fanno una jam session. Si ascolti a tal proposito The Black Page, uno dei brani più pazzamente complicati dell’intera storia del rock.

 

Un album travagliato

Le vicende di “Zappa in New York” sono segnate da diverse problematiche intercorse tra il musicista e la casa discografica con la quale all’epoca era sotto contratto (Warner). Nelle intenzioni di Zappa il doppio album avrebbe dovuto essere parte di un cofanetto quadruplo intitolato “Läther”, con il live in New York e tre lavori in studio (“Studio Tan”, “Sleep Dirt” e “Orchestral Favorites”) che mettevano in scena il lato più sinfonico e sperimentale del compositore italo-americano. La Warner era interessata a pubblicare il live ma rifiutò di foraggiare il progetto del quadruplo per paura di inflazionare il mercato. Zappa allora, per ripicca, spedì le registrazioni dei tre album rimanenti alle radio invitando gli ascoltatori a registrarli e a immettere sul mercato dischi pirata (bootlegs). Per ulteriore ripicca la Warner li fece uscire senza l’autorizzazione di Zappa. Alla fine il live in New York verrà pubblicato solo nel marzo del 1978. Ma i problemi non erano terminati.

frank zappa

 

Le fruste di Punky

La casa discografica divenne seriamente preoccupata di ciò che avrebbe potuto scatenare la pubblicazione di Punky’s whips, una dei brani inediti con cui Frank aveva condito la scaletta dei concerti newyorkesi. Punky’s whips era dedicata a Punky Meadows, chitarrista della glam-aor-prog band Angel, all’epoca molto famosa negli Stati Uniti. Meadows usava esibirsi in bianche vesti svolazzanti, con labbra carnose e lunghi capelli fluenti, ciò ne fece oggetto di scherno da parte di Zappa e dei suoi musicisti.

 

Nel brano citato il batterista-cantante Terri Bozzio metteva in scena tutto il suo amore per Meadows, affermando di non essere gay ma di essere lo stesso fortemente attratto da lui. Uno dei tanti scherzi goliardici con i quali Zappa cercava di spingersi il più possibile verso il politically incorrect. La Warner temeva che tale parodia facesse montare su tutte le furie il chitarrista degli Angel, con tanto di strascichi legali.

 

frank zappa

In realtà Punky Meadows si fece una bella risata e prese il tutto con la giusta ironia, ciò però non poté evitare il ritiro di tutte le copie distribuite di “Zappa in New York”, che vennero poi ristampate con l’omissione di Punky’s whips. Come prevedibile Zappa non la prese bene, scatenando una serrata guerra legale che andrà avanti fino al 1991, quando risultò vincitore e poté finalmente tornare in possesso dei nastri del disco per ristamparlo nella versione originaria, con l’aggiunta di brani inediti e alcune manipolazioni in studio. Il quadruplo “Läther” dovrà invece attendere il 1996 per vedere la luce, tre anni dopo la morte di Zappa.

 

La ristampa 2019 

L’annuncio delle celebrazioni per il quarantesimo anniversario della pubblicazione di “Zappa in New York” viene diramato dallo Zappa Family Trust (i figli di Zappa che si occupano della salvaguardia e diffusione del materiale paterno) a inizio 2019. Il doppio album sarà ripubblicato il 29 marzo di quest’anno in triplo LP, in digitale e in un box deluxe da 5 CD contenuti in una scatola metallica in edizione limitata a forma di tombino di New York. Il box conterrà l’intero “Zappa In New York” col suo mix originale, rimasterizzato da Bob Ludwig nel 2018.

 

In aggiunta ci saranno quattro CD con più di tre ore di esibizioni dal vivo al Palladium e altre rarità assortite tratte dagli inesauribili archivi zappiani. Il cofanetto includerà foto inedite scattate dalla moglie di Zappa, Gail, le note di copertina dei Ruth Underwood e Ray White, una replica del biglietto di uno degli show e un saggio di Joe Travers e Jen Jewell Brown. Ruth Underwood ha registrato inoltre, per questa edizione speciale, una versione per pianoforte di The Black Page.

FRANK ZAPPA 2

Il set di 3 LP conterrà il doppio album e un vinile aggiuntivo di inediti.

Largo al restauro

Si parla spesso, nell’occasione della ripubblicazione di dischi del passato, di remix e/o di remaster. Ma di cosa si tratta? E perché queste operazioni dovrebbero spingere l’acquirente al ri-acquisto di album che magari già possiede?

Anzitutto la registrazione 

La realizzazione di un disco può avvenire in due modi, o registrando strumento sopra strumento (di solito si parte dalla batteria per poi sovraincidere basso, chitarre, tastiere, voci, ecc.), oppure suonando tutti insieme in studio o, se è un album dal vivo, nell’ambito di un concerto.

 

In entrambi i casi ogni singolo strumento viene registrato su una traccia a sé stante. Oggi si registra direttamente su computer, in passato il suono veniva riversato su grossi nastri.

 

zappa scrisse mud shark

Avendo registrato ogni singolo strumento su una traccia ci si ritrova alla fine con un certo numero di tracce; quella della batteria, della chitarra, della voce, ecc. Tutte queste tracce passano attraverso un mixer, strumento che permette di equilibrare i volumi dei singoli strumenti e aggiungervi vari effetti (riverberi, echi, distorsioni, ecc.) in quello che si chiama missaggio (o mixaggio, o mix).

 

Durante il mix le tracce con i singoli strumenti trovano ognuno la propria posizione nello spettro sonoro fino alla quadratura finale con tutti gli strumenti al giusto volume. Una volta finito questo lavoro le canzoni mixate vengono inserite, nell’ordine nelle quali saranno pubblicate, in un’unica traccia detta “traccia master” (in passato erano tutte riunite in una bobina di nastro, chiamato “nastro master” o più settemplice “master”). Il master riceve a sua volta altri trattamenti sulle frequenze prima di essere utilizzato per il riversamento su vinile o cd.

 

 

Remix

ZAPPA

Quando un disco viene ripubblicato può essere che vi sia stato operato un lavoro di remix o di remaster. Nel primo capo si è preso il mix originario e lo si è rifatto. Oggi come oggi la tecnologia permette di mettere in luce sfumature sonore che anni fa erano impensabili. Per il remix di un disco realizzato negli anni ’70, come ad esempio il nostro “Zappa in New York”, si sono prese le singole tracce dal nastro originale, le si sono trasferite su altrettante tracce di un programma musicale (solitamente Pro Tools), le si è fatte passare per il mixer e si è cominciato il lavoro. Rispettando chiaramente il mix originario (perché è quel mix che il pubblico è abituato ad ascoltare da anni) si è cercato di evidenziare suoni che magari erano rimasti soffocati o non sufficientemente messi in luce. Da questo punto di vista è encomiabile, e altamente creativo, il lavoro fatto in tempi recenti dal musicista-produttore Steven Wilson nei confronti di dischi-capolavoro della stagione dorata del prog rock, come gli album di King Crimson, Yes, Gentle Giant, Yes, Jethro Tull, Emerson, Lake & Palmer... Oppure gli ottimi remix di Nick Davis degli album storici dei Genesis. Certo, a volte qualche super-appassionato storce il naso e pensa si sia perpetuato un oltraggio rispetto alle versioni originali, ma risentire dischi che si pensava conoscere a menadito e godere dei suoni inauditi che vengono a galla è un’emozione unica.

ron galella frank zappa

 

Remaster

Diverso il discorso del remaster. In questo caso non si agisce sulle singole tracce bensì sulla “traccia master”, sui brani già mixati con il loro mix originario che non viene toccato. Si lavora quindi sulle frequenze, e, anche in questo caso, con l’apporto delle nuove tecnologie è possibile che magari un disco che originariamente suonava cupo venga reso più brillante, oppure (come nel caso di molte registrazioni dei primi anni ’90, spesso basate sulle frequenze alte) che il remaster riequilibri il suono e scaldi il tessuto musicale. In questo caso però non vengono a galla particolari inauditi, semplicemente si agisce sul suono generale delle canzoni.

 

Fatto ciò il risultato è pronto per essere trasferito su vinile o cd, o essere pubblicato sulle piattaforme digitali sotto forma di file compresso in formato mp3 (o aac, wma e altri) per risparmiare spazio (ciò però determina anche l’abbassamento della qualità sonora) oppure, per mantenere intatte le caratteristiche del master e non perdere qualità, in formati come wav, aiff, flac o m4a.

 

Zappa for president!

ZAPPA BOULEZ

Poco prima di lasciare questo mondo a causa di un tumore alla prostata Frank Zappa annunciò di volere concorrere alle elezioni presidenziali americane. Troppa era la sua voglia di proporre alla società del suo paese una visione realmente differente delle cose, così come differente era il suo modo di concepire l’arte e ogni più piccolo particolare della vita. Dietro la maschera buffonesca di Zappa si nasconde uno dei più intelligenti pensatori degli ultimi cento anni, qualcuno che con una incredibile mistura di ironia e musica è riuscito a scardinare false credenze e arricchire lo spirito di chi lo ascolta.

 

ZAPPA BOULEZ

Quando acquisterete “Zappa in New York” - nella sua versione 5 CD, 3 LP, original mix, remix-remaster, mp3, flac o quello che vorrete – non fermatevi alle goliardie di tette & birra o alle acrobazie circensi della pagina nera, cercate di penetrare a fondo nel messaggio del compositore, guardate in faccia il suo essere altro rispetto a chiunque. La vostra mente si aprirà come il proverbiale paracadute che, come si sa, funziona solo se è aperto.

 

Approfondimenti

frank zappa e il gatto

10 Zappa-album essenziali: We’re Only In It For The Money (1968), Uncle Meat (1969), Hot Rats (1969), The Grand Wazoo (1972), One Size Fits All (1975), Joe’s Garage (1979), You Can’t Do That on Stage Anymore, Vol. 2 (1988, rec. 1974), Make a Jazz Noise Here (1991), The Yellow Shark (1993), Läther (1996)

5 Zappa-libri essenziali: Frank Zappa, l’autobiografia (Arcana), Barry Miles: Frank Zappa, la vita e la musica di un uomo “Absolutely Free” (Feltrinelli), Gregg Russo: Cosmik Debris, storia e improvvisazioni di Frank Zappa (Arcana), Pauline Butcher: Freak out! la mia vita con Frank Zappa, Gianfranco Salvatore: Frank Zappa domani (Castelvecchi)

frank zappa

10 album Zappiani: Captain Beefheart & His Magic Band: Trout Mask Replica (1969), Henry Cow: Legend (1973), Stormy Six: L’Apprendista (1977), Picchio Dal Pozzo: Abbiamo Tutti I Suoi Problemi (1980), Primus: Sailing the Seas of Cheese (1991), Elio E Le Storie Tese: Italyan, Rum Casusu Çikti (1992), Quintorigo: Rospo (1999), Caparezza: Le Dimensioni Del Mio Caos (2008), Animal Collective: Merriweather Post Pavilion (2009), Dirty Projectors: Bitte Orca (2009)

www.zappa.com

zuffanti

*Fabio Zuffanti (1967) è un musicista e scrittore genovese. Ha una lunghissima discografia alle spalle, solista e con gruppo quali Finisterre, Maschera di cera e Hostsonaten. Ha pubblicato numerosi libri, l’ultimo dei quali è una biografia di Franco Battiato, La voce del padrone (Arcana). E’ in uscita il suo nuovo album, In/Out.

ZAPPA BOULEZzappa

 

Frank Zappa F zappa gto ZAPPA BOULEZ frank zappa

 

Frank Zappa zappa la

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