rocco siffredi

"SUL PALCO SARO’ SINCERO, CHE PROBLEMI POSSO FARMI DOPO QUARANT’ANNI CON L’UCCELLO DI FUORI?" – L'ESORDIO DI ROCCO SIFFREDI A TEATRO (IL SUO SPETTACOLO "SIFFREDI RACCONTA ROCCO"): "IL PRIMO SET? A PARIGI, UN TRIONFO DI TACCHI A SPILLO E CALZE AUTOREGGENTI. DURAI TRE SECONDI. LA MIA FORTUNA SONO STATE LE DIMENSIONI" - "OGGI VEDO DEI RAGAZZI CHE INTERROMPONO PER TROVARE ECCITAZIONE ONLINE, COME SE LE ATTRICI VERE DAVANTI A LORO NON BASTASSERO" - "OLTRE IL 90% DEGLI ATTORI NON È NATURALE, SI FANNO LE PUNTURINE O S’INSTALLANO L’IMPIANTO IDRAULICO..."

SIFFREDI RACCONTA ROCCO

 

Estratto dell'articolo di Diego Vincenti per www.ilgiorno.it

 

rocco siffredi 22

Chissà cosa (non) si vedrà su quel palco. Certo con lui basta il nome: Rocco. E subito l’immaginazione corre piuttosto veloce. Anche se in questo caso, il mettersi a nudo dovrebbe essere concetto del tutto figurato per la pornostar più amata del Paese. Che ha deciso di provarsi con il teatro.

 

Per la prima volta. Titolo: “Siffredi racconta Rocco”, […] Un viaggio in una vita dai numeri impensabili. In tutti i sensi. Chiacchierando con il pubblico di aneddoti, bizzarrie, incontri. Ma anche di cicatrici, ansie, conflitti interiori. E dell’amore grande per la moglie Rosa Caracciolo.

 

Rocco, sarà davvero sincero sul palco?

“Che problemi posso farmi dopo quarant’anni con l’uccello di fuori? Anzi, al limite parlerò troppo. Mia moglie si lamenta che non mi tengo nulla, neanche le cose che riguardano gli altri. Ma io sono così, non riesco a trattenermi e sono a disagio con la finzione”.

 

Anche sul set?

“Ancora di più. Perché la differenza la fa proprio la capacità di aggiungere o meno i sentimenti, un tratto di verità. E ho lottato tutta la vita per questa cosa, altrimenti è un porno fake. Che poi è il motivo per cui mi chiamò Catherine Breillat ad interpretare “Romance”. Mi disse che non le interessava che non sapessi recitare, lei cercava qualcuno in grado di metterci l’anima. È stato il più bel complimento che mi abbiano fatto sul lavoro. Ma a volte raccontare tutto mi crea qualche guaio a casa”.

rocco siffredi

 

[…] Forse ha bisogno di sudare fuori certe pagine della sua vita.

“Questo è un punto fondamentale. Io non ho mai fatto terapia. Poi nel 2016 quando mi sono ritrovato all’Isola dei Famosi ho pianto tutto il tempo e sono stato talmente male che alla fine stavo meglio. Da quel momento sono cambiato, mi sono scoperto fragile, complesso, sensibile. […]”

 

Però a un certo punto lasciò tutto.

“Vent’anni fa, ne avevo quaranta. I bambini erano piccoli e Leonardo mi chiese se facevo sesso solo con mamma. L’idea di mentirgli era insopportabile e così mollai il lavoro. Ma dal giorno dopo mi accorsi di essere dipendente dal sesso, problema gigantesco che riuscii a risolvere solo grazie a mia moglie”.

 

Come si fa a rimanere insieme per tanti anni?

“Devi avere la fortuna di trovare una donna incredibile e tostissima, che non solo abbia la forza di capirti ma pure di aiutarti, di andare oltre i pregiudizi, di riempirti d’amore. In una situazione paragonabile alla dipendenza da droghe, gioco, alcol. Perché tu saluti ed esci per farti del male, per trovare qualcosa che va in direzione opposta al desiderio. Ha presente il film “Shame”?”

 

Quello con Fassbender.

SIFFREDI RACCONTA ROCCO

“Esattamente. Quando lo vidi ero disperato, uscii dal cinema piangendo. Sullo schermo avevo visto quello che stavo vivendo. Tanto che inizialmente volevo lui a interpretarmi nella serie tv. Era la prima idea. Poi con Alessandro Borghi è andata benissimo”.

 

[…] Oggi come se la cava con la dipendenza?

“È passato tutto. Dopo quattro anni ho ricominciato con il lavoro, se no era impossibile. C’è stata una ricaduta intorno ai cinquanta ma ora va bene e ho smesso con i set da alcuni anni”.

 

Prima volta in scena?

“A Parigi per “Belle d’amour”, un trionfo di tacchi a spillo e calze autoreggenti. Stavo impazzendo, era tutto troppo forte. Durai tre secondi. La mia fortuna sono state le dimensioni, se no mica mi avrebbero richiamato.

 

rocco siffredi anni 90 (2)

Erano gli anni in cui i set potevano diventare lentissimi, perché c’era spesso un attore in difficoltà. Oggi invece vedo di continuo dei ragazzi che si interrompono per trovare eccitazione online, come se le attrici vere davanti a loro non bastassero”.

 

Inquietante.

“È il contesto attuale. Oltre il 90% degli attori non è naturale, si fanno le punturine o addirittura s’installano l’impianto idraulico, lo spiego bene nello spettacolo. Si è persa la vocazione. Mentre prima vivevi queste maratone, in cui aspettavi per ore il tuo turno, a volte scalando al giorno dopo. […]”.

 

Parliamo un po’ di numeri.

il vero rocco siffredi 2

“Si fa presto: circa duemila film, ogni volta tre-quattro scene, senza contare le situazioni di gruppo. Ma non è importante. Mi stupisce invece quanto poco mi ricordi delle cose fatte o delle persone incontrate. Come fossero giorni scomparsi. Con Borghi spulciavamo i film, lui mi domandava delle attrici e io non sapevo cosa dirgli. Ricordo meglio i primi tempi: Karin Schubert, Marina Lotar, Cicciolina, Moana. Mentre dal punto di vista umano, è stata più forte l’esperienza come regista che come attore”. […]

il vero rocco siffredi 1il vero rocco siffredi 4rocco siffredi alisa toaff ieneil vero rocco siffredi 6alessandro borghi rocco siffredirocco siffredirocco siffredi con il figlio lorenzo tano 2playgirl rocco siffredi 1990alessandro borghi supersex 1rocco siffredi benny greenrocco siffredi e rosa oggirocco siffredi rosa caracciolo bodyguardrocco siffredi rosa caracciolo tarzan xalessandro borghi rocco siffredirocco siffredi copiarocco siffrediMARIA SOFIA FEDERICO ROCCO SIFFREDI 1leonardo tano 2rocco siffredi sabrina salerno 7ROCCO SIFFREDI CON MOANA POZZIrocco siffredi e la moglie su novella 2000rocco siffredi moana pozzirocco siffredi primi anni 90

 

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…