LADY GAGA FOREVER! - LA STAMPA SI SCATENA SUI CHILI DI TROPPO DELLA POPSTAR, MA LEI SE NE FREGA: “HO SOFFERTO DI BULIMIA E ANORESSIA FIN DA QUANDO AVEVO 15 ANNI” - ORA AIUTA I SUOI FANS IN DIFFICOLTA’: “SIATE CORAGGIOSI E CELEBRATE CON NOI QUELLI CHE SECONDO LA SOCIETÀ SONO I VOSTRI DIFETTI PERCEPITI. VOGLIAMO ESALTARE QUEI DIFETTI, RIDEFINIRE IL CONCETTO DI BRUTTO”…

Enrica Brocardo per Vanity Fair (edicola dal 3 ottobre)

"Posso avere un tè, per favore?" chiede mentre si siede al tavolo. Poi si guarda intorno.
«Quanto durerà questa intervista?». «Torno fra due minuti, il tempo di andare in bagno», si scusa. Quando Lady Gaga si alza e si volta per uscire dalla porta, mi accorgo che il suo vestito a frange nere e arancio dietro è aperto come una di quelle camicie da notte che ti danno in ospedale.

Posso vedere il suo corpo, avvolto in una tuta, fino a metà schiena. Mentre l'alta parrucca stile impero, circondata da una corona dorata che davanti le incornicia il volto, lascia scoperta parte della nuca. Sotto, i capelli sono rasati in modo da aprire uno spazio triangolare vuoto a partire dalla sommità del collo. Lady Gaga è pronta per il suo prossimo intervento.

IL CORPO DI GAGA
È un pomeriggio di settembre. La Lady Gaga che vedo io non è la Lady Gaga di questa copertina, scattata a inizio estate. È, invece, una Lady Gaga che durante le vacanze si è appesantita di una decina di chili; quella appena vista dai fan a Milano nell'unica data italiana del Born This Way Ball Tour, una fantasmagoria applauditissima (e contestatissima - il concerto in Indonesia è stato cancellato per le minacce dei terroristi islamici) dove tra il finto parto di una bambola gonfiabile e un tritacarne che macina Gaga
con il famoso «vestito di bistecche», si riprende il tema dell'omonimo vendutissimo album: il rifiuto di ogni discriminazione basata sul genere (vedi la donna nel tritacarne), sulla sessualità, sul colore della pelle, sulla religione, perché «Dio non sbaglia mai», e se «sono nato così» c'è una ragione.

Sull'appesantimento di Lady Gaga molti giornali, scegliendo con cura le foto più «adatte», si sono scatenati. Lei prima ha detto che, sì, ha messo su una decina di chili, e no, non è un problema, semplicemente sta alla larga da Manhattan e dal ristorante di suo
padre Joe - Joanne Trattoria, nell'Upper West Side - dove lei, «un'italiana di New York», non sa resistere alla pasta e alla pizza.

Poi ha postato sul suo LittleMonsters.com le foto che vedete qui sotto, accompagnate da una didascalia in cui rivela di aver sofferto di «bulimia e anoressia fin da quando avevo 15 anni», e ha aperto sul sito una pagina - «Body Revolution» - dove invita i fan a mandare foto e commenti per condividere il percorso di superamento delle insicurezze: «Siate coraggiosi e celebrate con noi quelli che secondo la società sono i vostri "difetti percepiti". Vogliamo esaltare quei difetti, ridefinire il concetto di brutto». Un modo per sottolineare l'idea del born this way, «nato così». E, forse, per suggerire a noi giornalisti di smetterla di occuparci del suo corpo. E di pensare al resto. Il profumo, per esempio.

IL COLORE DELLA FAMA
Si chiama Fame e, a poche settimane dal lancio, ne sono state vendute quasi un milione di confezioni. È il profumo che Lady Gaga ha creato grazie alla collaborazione di due team: i suoi creativi di Haus Laboratories e Coty, la società francese che ha già realizzato prodotti per altre celebrity come Victoria Beckham e Beyoncé.

Tre note diverse che si attraggono e si respingono e che, a seconda dei momenti, possono fondersi o prevalere l'una sull'altra. «Su di me», dice, «si sente prima l'aroma di albicocca, poi arriva la belladonna, e solo per ultimo, alla fine della giornata, percepisco lo zafferano».

Il liquido, che è nero nella bottiglia, diventa trasparente quando lo vaporizzi. Lady Gaga lo ha voluto così fin dall'inizio, anche se non esisteva niente del genere e nessuno sapeva come esaudire la sua richiesta, e neppure se fosse possibile: i ricercatori hanno dovuto inventare e brevettare il processo. Ma era la condizione non negoziabile che lei aveva posto, ribadisce, per poi fare un sorrisetto quando si tratta di commentare un'altra sua richiesta. «È vero che avrebbe voluto che il profumo contenesse sangue o altri liquidi umani?», chiedo. «Li stavo prendendo in giro», risponde. «Mi piace scherzare, lo faccio sempre».

«Però voleva assolutamente che fosse nero. Perché?». «Se ci pensa, la fama è un qualcosa di molto oscuro. Fino a quando la liberi, e allora diventa luminosa, e bella», spiega. «E poi perché la notorietà ha un velo, e anche io ne indosso sempre uno: mi protegge, mi dà lo spazio per creare».

ANNUSIAMOCI L'UN L'ALTRO
Andy Warhol è uno dei punti di riferimento artistici di Lady Gaga. La ragione è che anche lei vuole ridefinire i confini tra pop e arte. «La mia vita lo è già. E la gente è invitata a vederla», risponde alla domanda se la vita di un individuo possa diventare un'espressione artistica.

Di certo, quello che ha ottenuto finora è stato diventare un fenomeno globale. E potenzialmente disumanizzato: quanti personaggi puoi interpretare in un giorno? In quanti posti diversi puoi essere in 24 ore?

Ti chiedi se Lady Gaga sia ancora vera. Fino all'attimo in cui comincia a parlarti della mamma, degli amici, e del piacere di divertirsi con loro. Proprio come farebbe una qualunque donna di 26 anni. «L'odore che amo di più è quello dei miei amici, quelli veri», dice quando le chiedo se c'è un profumo al quale non vorrebbe rinunciare. «Ha presente quando ci si ritrova tutti insieme, e puoi sentire di che cosa odorano le persone intorno a te? È meraviglioso.

O anche il profumo di tuo marito, del tuo ragazzo o della tua ragazza, quando appoggi la faccia nell'incavo del loro collo al mattino. Vorrei che con Fame la gente provasse lo stesso tipo di sensazioni. Anche se credo che ci sia un valore artistico in quello che faccio, alla fine, diciamolo, quello che desidero davvero è annusare tutta la notte Steven Klein e Nick Knight (rispettivamente il fotografo della campagna pubblicitaria e quello che ha lavorato al design della confezione, ndr), e dire loro quanto sono fantastici e intelligenti. Alla fine, noi tutti ci annusiamo l'un l'altro, non è così?».

TUTTO PER MIA MADRE
Poi Gaga parla dell'evento che si svolgerà, in serata, al Guggenheim Museum di New York per il lancio di Fame, uno dei momenti più attesi della Fashion Week di New York, con lei rinchiusa in una gigantesca bottiglia uguale a quella del profumo: «Quello che voglio è fare una sorta di dichiarazione, esprimere il mio punto di vista sull'industria dei profumi firmati dalle celebrity».

Perché lei è abbastanza giovane da aver assistito al boom dei prodotti firmati da attrici, cantanti e modelle prima di diventare lei stessa famosa. «Non ne ho mai trovato uno che mi piacesse», dice. «È davvero importante che il profumo di una celebrity abbia anche un buon odore? La verità è che non interessa a nessuno. Lo compri solo perché sei un fan di quell'artista. Almeno, è così che stavano le cose. Io, però, ho voluto creare un profumo che potesse piacere a prescindere da me. Voglio che la gente lo compri semplicemente perché è buono».

Ma, a quanto pare, c'è anche un motivo molto più personale che l'ha convinta a produrre Fame. «Ho una relazione speciale con i profumi che nasce dal ricordo di mia madre. La rivedo mentre dispone i suoi prodotti di bellezza sul tavolo. Credo sia un'immagine speciale per ogni ragazzina, soprattutto per quelle che come me hanno amato la moda fin da piccole. Mi sono detta: "Voglio creare un profumo che mia madre potrebbe considerare come suo nel momento stesso in cui lo vede. Deve esprimere un'eleganza senza tempo, essere chic ma con un look pericoloso».

MEGLIO CHE SPOSARSI
Ripete più volte di non essere interessata ai soldi. «Se non avessi ottenuto esattamente quello che avevo in mente, non l'avrei mai messo in vendita. Non mi interessa fare profitti vendendo ai miei fan un prodotto che non è di qualità. Tutto il denaro che ricaverò, lo userò per finanziare la mia Born This Way Foundation. Forse un giorno finirò in bancarotta, ma non me ne importa niente. Voglio aiutare i ragazzi senza casa, gli emarginati della nostra società».

Tra i motivi del suo successo c'è la fiducia e l'amore che la lega ai fan. Un rapporto che, nonostante le dimensioni planetarie della sua celebrità, lei è riuscita a mantenere intimo. I fan la adorano. Lei considera le sue esibizioni, e i suoi costumi, un regalo per loro.
«Ho comprato un vestito da sposa di Alexander McQueen», racconta, «l'abito più costoso che avessi mai acquistato. Pensavo di conservarlo per il mio matrimonio. Ma poi ho fatto un concerto al Twickenham Stadium a Londra. C'erano sessantamila ragazzi, tutti meravigliosi.

"Cazzo", ho pensato, "questo è molto meglio che sposarsi". E così l'ho indossato. In un certo senso, il mio profumo ha a che fare con questa sensazione. È come se chiedessi alle persone di mettersi quell'abito elegante che tengono nell'armadio in attesa dell'occasione giusta. Continui a pensare: "Me lo metterò quando...". Smettila, il momento giusto è adesso».

Dice che sentire un contatto reale con i suoi fan è la cosa che, in assoluto, la fa sentire più bella. «Quando mi accorgo che per loro significo qualcosa di molto profondo», spiega. Oppure dopo che i suoi amici le hanno dato una mano a vestirsi e truccarsi, «che si tratti di uscire per un appuntamento con un uomo, o per la serata dei Grammy. Ci mettiamo in testa corone o grandi cappelli, beviamo champagne, fumiamo qualche sigaretta, ci abbracciamo e baciamo. E ci diciamo che siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto e che ci vogliamo bene. È in quei momenti che mi sento bella».

SE LO DICE NANNY POPPINS
«Sophia Loren», pausa. «Elizabeth Taylor», pausa. «Debbie Harry, Greta Garbo, Jean Harlow, Marilyn Monroe», un'altra pausa, più lunga. Riflette prima di ripartire con l'elenco delle sue icone di bellezza. Quindi aggiunge il nome di Isabella Blow, e di Donatella Versace (che assieme ad Armani e Moschino ha disegnato molti costumi del tour, ndr). «Ma posso andare avanti per un bel po'. Mi piace citare i loro nomi. Soprattutto di chi è vivo. Voglio che sappiano che le ammiro prima che sia troppo tardi».

Poi rivela un consiglio antirughe. Consiste nel massaggiare la pelle del viso con olio di mandorle prima di stendere la crema. È un trucco, spiega, che le ha insegnato la sua tata. «Nanny Poppins. Suona buffo, ma ho una baby-sitter. Più due assistenti personali, ma lei è la migliore. Non potrei vivere senza. Il problema è che quando lavoro non smetto mai di parlare, e così ho bisogno di qualcuno che mi faccia rallentare, e lei è perfetta. Almeno quando non ho una storia con qualcuno».

L'ODORE DELL'AMORE
In questo momento, a quanto pare, qualcuno c'è. Dopo aver annunciato lo scorso maggio la fine della sua relazione on/off con il musicista Luc Carl, Lady Gaga si è vista spesso in giro con Taylor Kinney, l'attore con il quale, nel 2011, aveva realizzato il video per la canzone You And I. E all'inizio di agosto ha postato sul suo social network, LittleMonsters.com <http://LittleMonsters.com> , una foto di loro due nudi impegnati a baciarsi in una piscina, lei in posizione fetale fra le sue braccia. «Fame», dice, «mi ricorda l'odore di quando fai l'amore, quando hai finito di fare sesso e mangi la pizza a letto. Questo profumo mi fa sentire desiderabile, un po' puttana, ed è l'odore che mi piace lasciare su un uomo».

IL CHERUBINO OMAGGIO
Mentre Lady Gaga lascia la stanza, rivedo il triangolo rasato sulla sua nuca. Poche ore dopo, al Guggenheim, chiusa nella bottiglia, riempirà quello spazio con un tatuaggio, la testa di un cherubino. Un omaggio alla madre del fotografo Terry Richardson, morta di recente, e l'ennesima performance per amici e fan. In attesa che la sua vita venga, un giorno, finalmente riconosciuta come arte.

 

LADY GAGA, TERRY RICHARDSON E DONATELLA VERSACELADY GAGALADY GAGALL Lady Gaga Fa LL Lady Gaga Fa GIAPPONE: LADY GAGALADY GAGA TERRY RICHARDSON: LADY GAGA LADY GAGALADY GAGALADY GAGALADY GAGA LADY GAGA

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)