CARO MARIO, TI SCRIVO - LETTERA APERTA DI RAFFAELLA FICO A BALOTELLI: “SONO RIMASTA PROFONDAMENTE FERITA, COME DONNA E SOPRATTUTTO COME MADRE... HO TROVATO MOLTO INGIUSTA DA PARTE TUA L’INSINUAZIONE CHE IO VOGLIA MERCIFICARE UN EVENTO COSÌ IMPORTANTE COME LA NASCITA DI UN FIGLIO, DI NOSTRO FIGLIO. E VOGLIO ANCHE RASSICURARTI: VUOI SOTTOPORRE IL BAMBINO AL TEST DEL DNA? FA’ PURE, NON MI TIRERÒ CERTO INDIETRO…”

Da Chi, in edicola domani

Caro Mario,
ti scrivo questa lettera aperta, perché sono rimasta profondamente ferita, come donna e soprattutto come madre, dalle dichiarazioni che hai rilasciato, attraverso un freddo e duro comunicato stampa, al tuo ritorno in Italia dopo i Campionati europei. Ho trovato molto ingiusta da parte tua (se davvero hai scritto tu, di tuo pugno, quelle cose e non lo ha fatto, invece, qualcun altro) l'insinuazione che io voglia mercificare un evento così importante come la nascita di un figlio, di nostro figlio.

Caro Mario, e permettimi di chiamarti ancora così, ribadisco che io non ho preso soldi per rilasciare l'intervista in cui ho parlato più che bene di te e della vita che avrei voluto insieme con te e dove ho confermato le indiscrezioni sul mio stato di gravidanza, anche perché il pancione, ormai, è sempre più evidente.

Non ti nascondo, e credo non sarà difficile per te comprendere, quanto io soffra per la tua decisione di non voler continuare la nostra storia d'amore. Ma ti ribadisco, e lo ribadisco al mondo intero, che non mi importa quali saranno le decisioni che prenderai sul nostro futuro di coppia: io questo figlio lo terrò, perché lo voglio e lo desidero con tutto il cuore. E lo voglio perché non è un figlio arrivato per caso, ma è il frutto dell'amore di due persone, e tu sai bene di che cosa parlo.

Anche se i fatti della vita o forse terze persone, purtroppo, ci hanno separato. Nel profondo del mio cuore sono convinta che tu sarai un padre presente e responsabile, oltre che pieno di amore per la sua creatura.

E voglio anche rassicurarti: vuoi sottoporre il bambino al test del Dna? Fa' pure, non mi tirerò certo indietro. Dici che vuoi avere le tue certezze? Così sia. Ma ti ricordo che io non ti ho chiesto certezze, quando ti fotografavano con altre donne, quando la stampa documentava ampiamente le tue scappatelle o i tuoi colpi di testa diurni e notturni.

Quando il mondo non ti amava, io c'ero. Quando nella mia testa rimbombavano le parole "ti ha tradito", io sono andata oltre. Non ti ho mai chiesto certezze, perché mi fidavo di te. Con questa lettera voglio sgomberare il campo da qualunque dubbio che possa passare nella tua mente e anche nella testa di chi ti sta intorno. Mi spiace anche sentire il distacco con la tua famiglia.

Che peccato! Che peccato! Non ho scritto a "Chi" per farmi pubblicità, ma solo perché è l'unico modo che ho, in questo momento, per parlare con te. Sei tu ad avere tagliato ogni contatto. Io ti aspettavo a Napoli, come avevi promesso subito dopo gli Europei, e invece hai preferito liquidarmi con una telefonata, in cui mi annunciavi il comunicato che poi è stato pubblicato. Ma io sono Raffaella.

La stessa persona che conserva con affetto gli sms che tu hai spedito da Cracovia, nei quali ti dichiaravi felice per la notizia che io ti avevo comunicato. Sai benissimo a che cosa mi riferisco. Comunque, da questo momento non parlerò più. Tu sai bene dove trovarmi, conosci casa mia, conosci la mia famiglia e sai anche che questo non è un periodo facile per me. Non rendermi tutto ancora più difficile e tortuoso. Fallo per me, fallo per noi. Io sarò sempre disposta a parlare con te del futuro di tuo figlio. Di nostro figlio.
Con affetto, Raffaella

 

 

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