umberto eco

“LASCIO QUESTA SCRITTURA, NON SO PER CHI, NON SO PIÙ INTORNO A CHE COSA” - LIBRI DIABOLICI, MOSTRI, PIPE, UN VASO CON DEI TESTICOLI DI CANIS FAMILIARIS SOTTO FORMALINA NELLA STANZA SEGRETA DI UMBERTO ECO – ALLA BIBLIOTECA BRAIDENSE DI MILANO RICOSTRUITO LO STUDIOLO DELLO SCRITTORE CON 1300 VOLUMI ANTICHI E RARI ACQUISTATI DALLO STATO - DAL LEGGENDARIO “POLIFILO” A INTROVABILI ALBI DI TOPOLINO, IL TESORO DI CARTA DELLO SCRITTORE…

Luigi Mascheroni per “il Giornale”

 

06 biblioteca braidense studiolo umberto eco

Cos' è una biblioteca? Può essere un accumulo scientifico del Sapere. O il Paradiso, come pensava Jorge Luis Borges, ma anche un inferno, come alla fine scoprì l'anziano monaco Jorge da Burgos nell'abbazia del Nome della rosa. Spesso per alcuni malati bibliomani la biblioteca è la distruzione di un patrimonio, e a volte anche del matrimonio. La biblioteca, si dice, è la teca simbolica della civiltà umana. Ma può essere anche un'avventura intellettuale, o un'ossessione.

 

07 biblioteca braidense studiolo umberto eco (1)

Ecco: Umberto Eco - professore, scrittore, semiologo, romanziere, scriptor optimus e bibliofilo anomalo di biblioteche ne aveva due. Una, strapiena di testi diciamo così "moderni" - circa 40mila volumi- era la biblioteca di lavoro. L'altra, composta da 1300 selezionatissimi testi antichi e rari, era la sua ossessione... La chiamò, con humour pomposo, «Biblioteca semiologica, curiosa, lunatica, magica et pneumatica», se la costruì, pezzo su pezzo- fra librerie antiquarie, bouquiniste e capitali straniere - nel corso di quarant' anni di fameliche battute di caccia alla carta, e vi radunò il meglio delle scienze non esatte: prime edizioni di volumi sui falsi e le falsificazioni, l'alchimia, il mostruoso, l'occulto, l'antica geografica, la magia, la demonologia...

08 biblioteca braidense colonna francesco hypnerotomachia(1)

 

Lo incuriosiva più Tolomeo, cioè l'eresia, che Galileo, il dogma. Il fascino dell'errore. Che è, appunto, un'altra forma dell'ossessione. Umberto Eco, portando con sé le proprie ossessioni, se ne è andato nel 2016, lasciando le sue immense biblioteche nel grande appartamento circolare, con le solette dei pavimenti rinforzate, affacciato su piazza Castello a Milano. E ora - ci si chiese - dove andranno i libri del Professore più semioticamente simbolico dell'intellettualità italiana?

 

Dopo due anni di riflessioni, che hanno coinvolto gli eredi, lo Stato e varie istituzioni pubbliche, la risposta è arrivata nel 2018, quando il ministero della Cultura - inciso: bisogna dire «Bravo» a Dario Franceschini, quando ci vuole ci vuole, e anche al direttore di Brera, James Bradburne, che ha fortemente sostenuto l'operazione - ha acquistato per 2,5 milioni di euro il fondo dei 1300 libri antichi (gli esperti dicono essere prezzo congruo) con la clausola che contestualmente la famiglia Eco donasse la parte moderna, cioè gli altri 40mila volumi più l'archivio personale. Bene.

 

Biblioteca BraidenseGeheimeFiguren der Rosenkreuzer Altona

Il secondo blocco, il più corposo, andrà in comodato d'uso alla Biblioteca dell'Università di Bologna, dove Eco insegnò a lungo. Il primo, il più prezioso, è rimasto alla Braidense, a Milano, dove visse e lavorò fin dagli anni Cinquanta. C'è voluto tempo per definire gli accordi, transare, spostare le casse, catalogare e allestire la nuova casa per i libri antichi di Eco, ma ora ci siamo.

 

Eccoli qui, nello stesso ordine che aveva scelto lui, sezione per sezione, disposti secondo «la legge del buon vicino» del critico tedesco Aby Warburg secondo cui il libro che ci occorre è solitamente accanto a quello che stiamo cercando... Gli imperscrutabili labirinti del Sapere ti conducono sempre alla pagina giusta.

 

Benvenuti nello «Studiolo» di Umberto Eco, primo piano della Biblioteca Nazionale Braidense, fra il Medioevo fantastico e Brera: accanto alla «Sala Manzoniana» da oggi apre uno studiolo, 30 metri quadri scarsi per contenere la parte eretica della Conoscenza universale.

 

05 biblioteca braidense studiolo umberto eco (1)

Qui è ricostruita, più o meno con le stesse misure e gli stessi mobili di sobrietà monacale, la «Stanza degli Antichi» di casa Eco.

 

Ci sono incunaboli, aldine, cinquecentine... c'è il De Civitate Dei (1470) e naturalmente una copia (perfetta peraltro) dell'Hypnerotomachia Poliphili (1499), il «libro più bello del mondo» (anche il più costoso), c'è il Malleus malefica rum (1492), il più famoso trattato sulla stregoneria mai scritto, e poi il Corpus Hermeticum di Ermete Trismegisto, di cui Eco possiede la terza edizione della versione latina stampata a Venezia nel 1481; c'è la Polygraphiae libri sex di Trithemius (1518), il De umbris idearum di Giordano Bruno (1582), ci sono le prime opere stampate dai Rosacroce, come Allgemeine und General Reformation (1681) e Chymische Hochzeit (1616); gli scritti dell'alchimista Michael Maier e del filosofo naturalista Robert Fludd come l'Utriusque Cosmi Historia (1617); c'è l'Amphiteatrum Sapientiae Aeternae di Heinrich Khunrath (nella seconda edizione, del 1609), quasi tutte le opere del gesuita Athanasius Kircher, e l'Atalanta Fugiens del medico-musicista tedesco Michael Maier, uno dei testi simbolici, stampati dai torchi De Bry di Oppenheim, che definirono il mondo occulto delle corti rinascimentali, combinando neoplatonismo, Cabala, ermetismo e alchimia...

UMBERTO ECO

 

Niente telefono, niente computer, ci sono però il suo flauto dolce, i bastoni da passeggio, le pipe, i suoi pupazzetti dei Peanuts, uno specchio convesso, la riproduzione, in scala ridotta, della Stele di Rosetta, un vaso con dei testicoli di Canis familiaris sotto formalina... E non distante una copia della Monstrorum historia del naturalista Ulisse Aldrovandi (1522-1605) con centinaia di dettagliate xilografie che raffigurano creature mitologiche e incredibili casi di malformazioni umane e animali.

 

Aberrazioni e ossessioni. I libri di Eco sono da oggi a disposizione degli studiosi, intoccati dopo di lui: infilati fra le pagine ci sono ancora gli ex libris, lettere, fogliettini, annotazioni... La vedova, Renate, e i figli, Carlotta e Stefano, sono qui, felicissimi di vedere ricollocato il vecchio studio di famiglia. «La Braidense era il destino naturale della biblioteca antica di papà», dice Stefano, che è la copia anastatica del padre, nel fisico, la barba, i lineamenti e la compostezza.

 

Biblioteca Braidense-Hartmann-Schedel-Liber-Chronicarum

Intanto, qui accanto, nella grande «Sala Maria Teresa» si inaugura la mostra L'idea della Biblioteca (resterà aperta fino al 2 luglio) che ci regala un assaggio di quello che si potrà fare con i libri più preziosi di Eco. Farli parlare con la modernità. Ed ecco, in una serie di grandi teche, una selezione dei libri antichi e rari - aperti alle pagine più spettacolose - che hanno costituito la prima fonte di ispirazione per i grandi romanzi del Professore, titolo per titolo, dagli erbari medievali per Il nome della rosa ai trattati sugli «Horologii oscillatorii» del Pendolo di Foucault fino a un introvabile albo di Topolino giornalista, del 1936, per La misteriosa fiamma della regina Loana. Ma ormai la pagina è finita, «fa freddo nello scriptorium, il pollice mi duole. Lascio questa scrittura, non so per chi, non so più intorno a che cosa: stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus».

Biblioteca-Braidense Maier Atalantafugiens

Biblioteca Braidense-Topolino-giornalista(1).jpgumberto eco

Ultimi Dagoreport

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO