luca bizzarri

“I NOSTRI POLITICI? NON HANNO UN AMICO. SONO AFFETTI DA BULIMIA DA SOCIAL" - LUCA BIZZARRI: "SCRIVONO COSE CHE DI CERTO NON DIREBBERO SE SOLO AVESSERO UN AMICO A CONSIGLIARLI. IL RAPPORTO CON PAOLO KESSISOGLU? NON È CHE PERCHÉ FACCIO UNO SPETTACOLO SENZA DI LUI, SIGNIFICA CHE CI SIAMO SEPARATI. ADRIANO PANATTA? SE RINASCESSI, NON VORREI IL SUO ROVESCIO O LA VOLÉE, MA LA SUA TESTA. RIESCE A FARSI SCIVOLARE LE COSE ADDOSSO, MENTRE SU DI ME OGNI COSA INVECE LASCIA SEGNI" 

Adriana Marmiroli per “la Stampa” - Estratti

LUCA BIZZARRI

 

«Sono un tipo solitario, un orso. Non ho amici (non molti almeno). Mi piace il silenzio, stare solo in una stanza», dice di sé Luca Bizzarri.

 

Da più di un anno ha un podcast quotidiano, molto ascoltato su Spotify, graffiante e puntuale...

«In sette minuti si commentano i fatti del giorno e i misfatti della politica. Ora ho deciso di declinarlo, con lo stesso titolo, in un one man show che sarà in tournée fino ad aprile».

 

Titolo che incuriosisce Non hanno un amico: chi non ne avrebbe?

luciana littizzetto luca bizzarri e allora mambo!

«I nostri politici, che fanno di tutto per essere al centro della nostra attenzione, spasmodicamente alla ricerca delle luci della ribalta, affetti da bulimia da social. Scrivono cose che se solo avessero un amico a consigliarli (o un buon consulente alla comunicazione) di certo non direbbero».

 

Quindi, non avere amici fa male?

«Io mi sento tranquillamente nel gruppo di chi non ne ha.Non averne e averne tanti (troppi) è la stessa cosa. Diffido di chi è troppo in mezzo alla gente. Forse mi sbaglio, forse sono un po' troppo orso».

LUCA BIZZARRI PAOLO KESSISOGLU

 

È forse l'indole (triste) del comico che le fa dire così?

«Ne ho pochissimi e selezionati. Li scoraggio, non telefono mai, mi faccio vedere poco, non mi confido. Se hanno bisogno di me, però, io ci sono. Non sono amicizie che arrivano dall'infanzia, nessuno dal mondo dello spettacolo, sono incontri avvenuti nel corso del tempo. Persone normali che stimo, cui mi legano forse alcuni aspetti del carattere, sensibili e intelligenti. Di certo disponibili alle mie assenze e al mio carattere. Persone che ho sentito "a pelle", da subito. Diciamo che la qualità c'è, non la quantità».

 

O una questione di fiducia?

«Assolutamente, no. Forse per via dell'ascendente emiliano che arriva da mio padre, sono una persona estremamente fiduciosa nel prossimo. E questo malgrado io sia cresciuto e viva a Genova, città in cui la diffidenza la fa da padrona nei rapporti personali».

LUCA BIZZARRI PAOLO KESSISOGLU ILARY

 

Si può ipotizzare po' di pigrizia?

«Forse. La mia storia è quella di uno abituato a stare da solo. E che ha fatto di questo la propria comfort zone. Mi sono disabituato a rapportarmi con gli altri. Nella mia quotidianità mi piace scrivere, registrare, stare da solo in una stanza. Al cinema e a teatro vado da solo. Anche al ristorante, e qui ascoltare le conversazioni dei tavoli vicini».

 

Ma Paolo Kessisoglu?

«Sia chiaro: non è che perché faccio uno spettacolo senza di lui, significa che ci siamo separati. Semplicemente ho una espressività che in questo momento esprimo anche senza di lui, senza per questo mettere in gioco il nostro rapporto».

 

Ma come amico?

«Siamo insieme da 30 anni e più. Tra noi è un'altra cosa: un rapporto matrimoniale, collaudata impresa. Se lavori con una persona tanto come abbiamo fatto noi, penso che sia più sano e meno rischioso tenere le cose separate».

 

Luca Bizzarri

(...)

Chi vorrebbe come amico?

«Luca Parmitano: sarebbe la realizzazione di un mio sogno da bambino, l'amico astronauta. Nella vita sono state tante le persone di cui mi piacerebbe definirmi amico: frequentate magari per poco, hanno lasciato impronte indelebili. Come Alex Zanardi: senza accorgersene e senza volerlo, mi ha insegnato tanto».

 

Nessuno nello spettacolo?

«Giorgio Gaber: ci siamo incrociati tanti anni fa per il tempo di uno sguardo, ma in quel poco mi ha raccontato quale sarebbe stata la mia vita nel futuro. Forse più di chiunque mi ha mostrato la strada. E poi c'è Adriano Panatta: lui mi ha fatto vedere un modo di vivere che vorrei tanto fosse il mio.

 

luca bizzarri mia ceran

Se rinascessi, non vorrei il suo rovescio o la volée, ma la sua testa: come riesce a farsi scivolare le cose addosso, mentre su di me ogni cosa invece lascia segni. Il bello è che te lo trasmette: stai con lui e ti senti come lui. Però in questo momento un po' gliene voglio: gli ho chiesto di fare un podcast con me. "E cos'è?", mi ha chiesto.Poi, durante gli ATP Finals l'ha fatto con Bertolucci. Non glielo perdonerò mai».

luca bizzarri paolo kessisoglu tandem paolo kessisoglu luca bizzarri

 

luca bizzarri le ieneadriano panattaluca bizzarri ludovica frasca Ludovica Frasca e Luca Bizzarriluca bizzarri paolo kessisoglu boldrini giass luca bizzarri alessia marcuzzi e paolo kessisoglu le iene 2003

(...)

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO