fulvio abbate vladimir luxuria

PECCATO DI LUXURIA - IL MARCHESE FULVIO ABBATE: “LE DONNE FANNO ORRORE NON MENO DEGLI UOMINI E IL PENTIMENTO DI VLADIMIR CON ASIA ARGENTO IMPOVERISCE LA DIALETTICA DEL CASO, VIRANDO L’INTERA QUESTIONE IN SITUATION-COMEDY DOVE VIP NON MANGIA VIP, CON GRIMILDE-LUXURIA INFINE REDENTA E SUPPLICE AI PIEDI DEL CALVARIO FEMMINISTA…”

 

Fulvio Abbate per http://www.linkiesta.it

 

fulvio abbate

No, Luxuria, proprio non ci siamo, così non va. Sia detto in breve, Vladimir non avrebbe dovuto scusarsi con Asia, per nessuna ragione al mondo. Inaccettabile, l’idea che non si possa avere un’idea dissonante sulla questione molestie e violenza maschile dalla vulgata social, meglio, luogocomunista.

 

Se è vero, come ha detto proprio Luxuria, che Asia Argento “non è Hedi scesa dai monti”, sarà bene aggiungere per limpidezza politica che non si tratta neppure di una Rosa Luxemburg, la teorica rivoluzionaria che spiegò al maschio alfa Lenin che senza pluralità di pensiero la rivoluzione cessa d’essere tale.

 

SCONTRO TRA ASIA ARGENTO E VLADIMIR LUXURIA

Insomma, le parole di Luxuria rivolte alla figlia attrice, giustamente, irregolare del regista di “Profondo rosso” e di “Suspiria”, pronunciate in diretta a "Cartabianca", talk settimanale di Bianca Berlinguer in onda su Raitre, erano infatti più che rispettabili, se non perfette, distanti anni luce dalla banalità para-militante di chi voglia trasformare la retorica glamour di Asia Argento nel metallo prezioso dialettico di un’eroina venuta, in modo quasi messianico, a ristabilire la chiarezza del nuovo femminismo a fronte dell’endemica violenza e corresponsabilità maschilista, così dopo decenni di sonno delle rivendicazioni di genere.

 

Assai più inquietante che, sempre lì in diretta, nessuno abbia replicato alle parole da Vandea ben pensante di Pietro Senaldi di “Libero”, che così obiettava: “Sarà d’accordo Asia Argento che le donne normali non si identificano con lei” (sic). In quel caso, sì, che qualcuno dei presenti (associandosi alla diretta interessata, che giustamente ha detto che mai vorrebbe essere “normale”) avrebbe dovuto far notare, magari con le parole di Pasolini messe in bocca a Orson Welles, che “l’uomo medio è un pericoloso delinquente, un mostro razzista, colonialista, schiavista, qualunquista”.

SCONTRO TRA ASIA ARGENTO E VLADIMIR LUXURIA

 

La donna media, va da sé, non fa eccezione. Peccato ancora che neppure la Berlinguer abbia pensato di infrangere l’In Hoc Signo Vinces di un possibile pensiero unico femminista riportando l’opinione di Natalia Aspesi, che, mettendo da parte ogni birignao di genere, sull’intera questione Weinstein- Argento ha donato al dibattito generale parole dirimenti per abbattere il senso del ridicolo ravvisando “un’insincerità di fondo”.

 

Meglio: “un lamento tardivo. Un coro che non tiene conto della realtà dei fatti. I produttori, almeno da quando ho memoria di vicende simili, hanno sempre agito così. E le ragazze, sul famoso sofà, si accomodavano consapevoli. Avevano fretta di arrivare. E ancor più fretta di loro avevano le madri legittime che su quel divano, senza scrupoli di sorta, gettavano felici le eredi in cerca di un ruolo, di un qualsiasi ruolo”.

 

SCONTRO TRA ASIA ARGENTO E VLADIMIR LUXURIA

E ancora, sempre Aspesi aggiunge il proprio fastidio per “la rappresentazione ecumenica, irrealistica, quasi angelicata di questi incontri. Il mostro da una parte, l’agnello sacrificale dall’altra. A quanto leggo, Weinstein non concedeva normali appuntamenti professionali, in ufficio, con una scrivania a dividere ambiti e intenzioni. Non parlava di sceneggiature. Chiedeva massaggi. E se tu chiedi un massaggio e io il massaggio te lo concedo, dopo è difficile stupirsi dell’evoluzione degli eventi”.

 

Tuttavia, oltre il dettaglio sul modus operandi da “rattuso” globale del nostro produttore, degno esempio di cesarismo sessuale, il pentimento di Luxuria impoverisce la dialettica del caso, virando l’intera questione in situation-comedy dei telefonini bianchi dove vip non mangia vip, con Grimilde-Luxuria infine redenta e supplice ai piedi del calvario femminista:

 

SCONTRO TRA ASIA ARGENTO E VLADIMIR LUXURIA

“Sono giorni che mi porto dentro un magone e adesso trovo la forza di chiedere scusa ad Asia e a tutte le donne che si sono sentite ferite dalle mie parole.  Il destino, il karma o la provvidenza (ognuno la chiami come vuole) mi ha fatto conoscere proprio il giorno dopo la trasmissione una donna che mi ha raccontato di una violenza subita 30 anni fa e che quando si era confidata per la prima volta nessuno le aveva creduto. Ha pianto davanti a me e io mi sono sentita di merda. Lo so Asia che è troppo tardi e non pretendo che tu possa accettare le mie scuse ma ti giuro che sono sincere. Vorrei abbracciarti e ritrovare nei nostri occhi non più rancore ma la gioia di vivere che auguro a tutte coloro che hanno sofferto in passato e che vogliono combattere”.

 

SCONTRO TRA ASIA ARGENTO E VLADIMIR LUXURIA

Che incedere da melodramma. Affidiamo il commento su quest’atto di dolore, carità e perfino contrizione a Emilia Rosalia Rosato, un’amica di Facebook della Pentita: “Vladimir, spero sia una trovata per evitare gli haters. Capisco che a dire la verità spesso ci si vada sotto, ma che cazzo. Potevi scusarti per i modi che sicuramente non sono stati consoni ai tuoi modi da signora, ma rimangiarti tutto credo che sia assurdo. Non hai detto nulla di così assurdo e condannabile, purtroppo però capisco che gestire una fiumana di gente assatanata sia difficile. Spero che il tuo post nasca solo da questo”.

 

VLADIMIR LUXURIA E LA LETTERA A ASIA ARGENTO

Dimenticavo: si potrà sorridere di fronte all’immagine degli agenti Mossad sguinzagliati sempre da Weinstein per intimidire le sue vittime compresa la signora Argento, benché residente a migliaia di miglia da Hollywood-Los Angeles, così come raccontava papà Dario in un’intervista tempo addietro? Che amarezza invece per chi, ragazze senza nome, ha dovuto subire la violenza maschile in silenzio, nel pozzo senza fondo dell’anonimato, per loro neppure una parola, zero.

 

E poi che dire di quel pugno chiuso sollevato dalla Argento oltre il fotofinish, fuori tempo massimo dalla storia, metti, della rivolta di Berkeley o del “Vogliamo tutto”? Ciò che un tempo si trasmutava in combustibile culturale per una riflessione politica, comprese le sue opzioni più estreme, e penso qui a Valerie Solanas, idolo di un femminismo assoluto, autrice, nel 1967, di “S.C.U.M. Manifesto per l’eliminazione dei maschi”, dove si affermava che “in questa società la vita, nel migliore dei casi, è una noia sconfinata e nulla riguarda le donne: dunque, alle donne responsabili, civilmente impegnate e in cerca di emozioni sconvolgenti, non resta che rovesciare il governo, eliminare il sistema monetario, istituire l'automazione globale e distruggere il sesso maschile”, diventa adesso nient’altro che un piccino spunto per un reality per famiglie a venire, ma sì, non mi stupirei affatto se il cast del prossimo “Grande Fratello Vip”, magari consorziato con l’ennesimo “Ballando con le stelle” o piuttosto con “L’isola dei famosi”, format che hanno già visto sia l’Offesa sia la Pentita tra le pregiate protagoniste, prevedesse la presenza smart di Asia e Vladimir, in nome della società dello spettacolo che rende possibile ogni paradosso, concilia gli opposti in nome dell’intrattenimento, del bla bla acefalo.

 

vladimir luxuria

Chi vivrà vedrà. Meno facile immaginare Valerie Solanas intervistata sotto finale della soap da una Ilary Blasi. Così come Valentina Nappi, ragazza di imperdibile spessore intellettuale, pornoattrice di mestiere, cui dobbiamo un’analisi esemplare e per nulla conformista sul nucleo dell’affaire Weinstein: “La caccia all’orco è solo apparentemente antitetica a certi meccanismi di potere. In realtà essa è espressione di un femminismo prude, misandrico e anti-sesso, che non è altro che ‘verginismo’ sotto mentite spoglie”. Valentina Nappi, sì, che solleva bene il pugno chiuso.

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…