big belluscone

MARESCO E LO ZIO DI ARCORE: “BELLUSCONE È STATO IL MIO ANTI-DEPRESSIVO - SICILIANO COME NOI: NON HA SENSO DELLO STATO - LE PERIFERIE SONO ANCORA CON LUI. PIF DOVE LO VEDE IL RISVEGLIO DI PALERMO?”

Maria Pia Fusco per "la Repubblica"

 

BellusconeBelluscone

Ciccio Mira, impresario di feste di piazza e la canzone di Erik, neomelodico palermitano, “Vorrei conoscere Berlusconi”: senza questi incontri Franco Maresco non avrebbe fatto “Belluscone, una storia siciliana” il film che sarà presentato in Orizzonti alla Mostra del Cinema di Venezia, dove fuori concorso si vedrà anche La trattativa di Sabina Guzzanti, il film sui presunti rapporti Stato-mafia.

 

In sala dai primi di settembre distribuito da Parthénos, “Belluscone, una storia siciliana” è una scommessa di Maresco, che, tra problemi economici, crisi depressive e colpi di sfortuna ha vissuto tre anni travagliati: «Nel 2011 attraversavo un periodo difficile, finché venne fuori la proposta di finanziare un piccolo documentario su Berlusconi, allora ancora al governo. Era la possibilità di guadagnare qualcosa e mi misi all’opera».

belluscone dell'utribelluscone dell'utri

 

Che chiave aveva scelto?

«L’idea era di raccontare il rapporto privilegiato tra Berlusconi e i siciliani, la comune mancanza di senso dello Stato. Se Berlusconi dice che brinda con lo champagne se sente che il governo è in crisi, molti siciliani caccerebbero il figlio se volesse fare il carabiniere. Cominciai ad intervistare giudici e politici ma più andavo avanti e più mi rendevo conto che qualcosa non andava, non mi ci ritrovavo, mi sembrava di fare Santoro senza essere Santoro.

 

Franco MarescoFranco Maresco

Ad un certo punto incontrai Ciccio Mira, un personaggio particolare, di grande simpatia umana che aveva fatto una particina in Lo zio di Brooklyn e scoprì che uno dei suoi cantanti aveva scritto Vorrei conoscere Berlusconi e che molti altri neomelodici sono berlusconiani. Mi scattò la scintilla: costruire il film intorno alla storia di questa canzone e di questo mondo».

 

Intanto il governo Berlusconi cade nell’autunno del 2011...

«Non solo. Nel frattempo c’era stata una nuova crisi di soldi per me, Ciccio Mira viene intercettato dai Carabinieri, i cantanti litigano... un bordello. Mi fermo una seconda volta, ma quando ho potuto riprendere il film si era rafforzata l’idea di una storia di perdenti. Sono sempre stato dalla parte degli sconfitti, non starei bene con i vincitori.

 

Cinico Tv_1992Cinico Tv_1992

Credo che il film potrà piacere o no, ma se non altro gli va riconosciuto il merito di tentare una chiave originale di leggere la realtà e di raccontare Berlusconi non solo con le donne, gli scandali, i processi, ma attraverso la “passione” di questi cantanti e delle feste di piazza in cui si mandano messaggi ai boss mafiosi nelle patrie galere, gli “ospiti dello stato”».

 

È tutto vero quello che si vede nel film?

«Tranne poche modifiche e qualche licenza poetica – come il bianco e nero che uso per Ciccio Mira, un omaggio al mondo scomparso di Cinico Tv - nella sostanza è tutto assolutamente vero, forse metterò un cartello all’inizio. Entrare in un mondo complicato e pericoloso è stato quasi una discesa negli inferi, anche se dal punto di vista umano sono personaggi che mi hanno dato molto.

sabina guzzanti nuovo film sabina guzzanti nuovo film "la trattativa"

 

E una cosa a cui tengo è la fine del film, con l’intervistatore che chiede cosa era successo il 23 maggio e il 19 luglio. Nessuno ricorda Falcone e Borsellino e gli intervistati sono borghesi che vanno in discoteca a ballare, indifferenti, impassibili, veri conniventi perché a differenza di chi sta in periferia e ha conosciuto solo la mafia, loro hanno la cultura, l’istruzione, il denaro, tutti gli strumenti per conoscere la realtà. È il ghigno finale del film, è molto importante».

Sabina Guzzanti Sabina Guzzanti

 

Sono scena “vere” quelle di Dell’Utri sul trono e dell’intervento di Ficarra e Picone?

«Dell’Utri volevo incontrarlo e ho fatto ricorso a una cosa che i siciliani avvertono molto: per ogni palermitano Palermo è il centro del mondo. L’ho rintracciato e ho detto “Buongiorno sono Franco Maresco, ricorderà Cinico TV, forse le faceva schifo”. “A volte lo trovavo un po’ greve però mi piaceva molto”, ha risposto.

 

Allora gli ho detto che ero un po’ geloso, andava in tv, era appena stato dalla Annunziata e non veniva da un suo concittadino? Ha funzionato, ha promesso di venire e ha mantenuto la promessa, purtroppo durante l’intervista l’audio ha smesso di funzionare.

Giovanni FalconeGiovanni Falcone

 

Non credo di essere amato dalla fortuna, ho avuto problemi anche quando Erik ha litigato con Vittorio Ricciardi che aveva cantato la sua canzone in piazza. Mi sono chiesto chi erano i miti per ragazzi come loro: Ficarra e Picone, i quali, da antichi amici, si sono prestati a portare pace tra i due».

 

Nel film, sia pure con amarezza, si ride. Ma rideranno i palermitani?

paolo borsellino paolo borsellino

«Non mi sono posto il problema. Io non condivido quello che dice Pif, La mafia uccide solo d’estate. Dice che la città sta cambiando, parla di risveglio, ma mi dispiace per Orlando che si impegna tanto, di risveglio non c’è l’ombra, la realtà è molto più difficile che negli anni ’90.

 

striscia_ficarra_piconestriscia_ficarra_picone

C’è rassegnazione, l’antimafia è spenta, la partecipazione alle celebrazioni istituzionali è una stanca passerella. Non dico che tutta Palermo sia così, ma nelle periferie come Brancaccio l’idea è quella di sempre: meglio con Berlusconi. Berlusconi mangiava e faceva mangiare».

Leoluca Orlando Leoluca Orlando pif pierfrancesco diliberto pif pierfrancesco diliberto

Ultimi Dagoreport

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…