MASTERCHEF? MASTER-BET! - CHI SONO I TRE CHE HANNO SCOMMESSO PIÙ DI 20MILA EURO SULLA VITTORIA DI FEDERICO A POCHE ORE DALL’ANNUNCIO DEL VINCITORE? - TRA LE REGISTRAZIONI DI LUGLIO E LA FINALE DI MARZO SONO PASSATI 8 MESI: TROPPI


1. I VELENI DI MASTERCHEF - FUGHE DI NOTIZIE E DENUNCE, COSÌ IL PASTICCIO È SERVITO
Fabio Tonacci per ‘La Repubblica'

Tre scommesse partite da Milano verso Malta il giorno della finalissima rimettono Masterchef a rosolare in padella. Dopo le polemiche sulla collaborazione del vincitore Federico Ferrero con la Barilla, che del talent show culinario è sponsor, dopo la precoce diffusione del suo nome dall'Ansa prima della proclamazione in diretta e le accuse di Almo, l'edizione più vista di Masterchef (1,4 milioni di spettatori durante l'ultima puntata) finisce in un esposto alla magistratura presentato da Magnolia e Sky, i produttori e l'emittente.

È successo che il 6 marzo intorno alle 14, poche ore prima della messa in onda della finale, sono arrivate via internet a Bet1128, un'agenzia con sede a Malta che non ha l'autorizzazione dei Monopoli italiani, tre puntate di una certa consistenza sulla vittoria di Ferrero: una da 9mila euro, le altre da 7mila e da 4.500 euro. In quel momento a sapere qual era il nome nella busta sigillata, scritto a mano da Carlo Cracco, erano Cracco stesso, gli altri due giudici Bastianich e Barbieri, più alcuni responsabili di Magnolia. Nemmeno il regista, Umberto Spinazzola, ne era a conoscenza.

«Quelle scommesse ci sono sembrate anomale e le abbiamo bloccate», racconta Fabrizio Girolla, responsabile Marketing di Bet1128. Che spiega: «Avevamo quote solo sui semifinalisti di Masterchef Italia, ma fino ad allora avevamo raccolto poche centinaia di euro». Poi, all'improvviso, i ventimila euro puntati sul nome di Federico, dato per sfavorito (era pagato a 2,25) rispetto agli altri due, Almo ed Enrica. Un flusso sospetto, che si porta dietro l'imbarazzante corollario della fuga di notizie.

A scommettere sono state tre persone con il conto aperto con Bet1128 (per iscriversi hanno inviato fotocopia della carta d'identità e lasciato i dati bancari), sono italiani residenti a Milano, sono giocatori abituali i cui cognomi non corrispondono a nessuno di quelli della squadra di Magnolia.

«Siamo noi la parte lesa - ricordano dalla società di produzione - non c'è stata nessuna irregolarità. Ora vogliamo conoscere l'identità di chi ha fatto quelle puntate ». Bet1128 è disposta a collaborare, ma solo con l'autorizzazione della Lga, l'autorità maltese che dà le concessioni.

Ma, nomi a parte, l'episodio costringe a uno sforzo di ricostruzione. Perché non sfugge che Milano sia anche la città dove Masterchef è stato girato, tra giugno e luglio al Teatro di Posa, e montato. Tutte le dodici puntate trasmesse erano registrate, frutto di un enorme lavoro di post-produzione a cui hanno partecipato una ventina di persone. Solo i 15 minuti della finale del 6 marzo, in cui Cracco proclama il vincitore, erano in diretta. Qualcuno ha allungato l'occhio durante il montaggio?

L'azienda lo esclude, perché anche la scena mandata in onda in cui i tre giudici si radunano in uno stanzino e decidono il vincitore era «di servizio», niente di più che una ricostruzione: il nome di Ferrero giaceva dal 27 luglio scorso nella busta chiusa con la ceralacca depositata dal notaio Sciarrone.

Un segreto affidato a un pugno di persone per otto lunghi mesi. Troppo, per rimanere inviolato. «Le polemiche sono spesso la misura del successo - dice in una nota
Sky - Come si fa ad accettare puntate e stupirsi che vi siano anomalie quando è trascorso così tanto tempo? Non a caso su Masterchef i monopoli italiani non hanno mai autorizzato scommesse».

Rimane quella ingombrante collaborazione del vincitore con lo sponsor del programma, avvenuta però due anni fa, quando Ferrero, che di lavoro fa il nutrizionista, ha partecipato a un workshop sull'alimentazione organizzato dalla Barilla. Pure dietro a quel lancio delle 23.03 dell'Ansa non ci sarebbe granché di arcano, solo un accordo male interpretato che doveva facilitare il lavoro ai giornalisti. E però tutto continua a rosolare, a fuoco lento. La finale di MasterChef non finisce mai.


2. LA FOLLIA DI QUOTARE I RISULTATO DI UN TALENT
Antonio Dipollina per ‘La Repubblica'

C'è molto da chiarire nel presunto caso-scommesse su Masterchef ma quello che risalta è prima di tutto la ventata di follia portata soprattutto dai bookmaker, alcuni s'intende, pronti a offrire scommesse sul risultato di un talent: c'è caso che continui ad avere molto più senso l'acquisto della Fontana di Trevi da due tipi buffi che stazionano di fronte al monumento.

Ma saranno anche affari loro, a patto di non dimenticare che un'elementare regola del mondo del betting vorrebbe mai quotati avvenimenti che dipendono (anche) da precise e dichiarate decisioni di singole persone - serve a escludere calciatori corrotti o anche solo sbarazzini.

Sperando, ma davvero, che il caso sia ingigantito o non esista proprio - e attendendo con divertita ansia l'eventuale elenco dei giocatori che hanno scommesso in massa su Federico se la magistratura entrerà in campo davvero - rimane la questione diciamo televisiva: nello scoprire a ogni concorso o talent o quiz molto seguito il tarlo del sospetto che si insinua qui e là, eventi e anticipazioni di vincitori che hanno del prodigioso, cose che vanno nel modo che tutti hanno previsto oppure all'esatto contrario.

I padroni del calcio sanno quanto la battaglia sia quasi perduta quando si vanno a cercare responsabilità vere di risultati strani, ma in televisione il discorso non si dovrebbe nemmeno iniziare: fin dalla notte dei tempi non è mai esistito un quiz che non potesse essere indirizzato in qualche modo - quasi sempre a favore dei concorrenti che funzionano televisivamente - oppure sfide in zona reality-talent che non abbiano dentro, nel meccanismo, la possibilità di far accadere (favorire, si dice favorire) soprattutto quello che vogliono gli autori.

Dovrebbe essere pacifico, ovvio, nella tvfinzione da sempre, talmente scoperto che infatti non succede mai niente dopo, è un gioco acclarato, fino al giorno in cui scopri che c'è chi - forse - ci ha guadagnato soldi in quanto qualcun altro gli ha offerto la possibilità di scommetterci sopra. Da chiamare gli infermieri, per i secondi ovviamente.

 

FEDERICO FERRERO AL WORKSHOP DI BARILLARachida DIRETTA MASTERCHEF A MILANO finale masterchef giudici master chef MASTERCHEF

Ultimi Dagoreport

rafael - palantir

DAGOREPORT - L’ENNESIMA PROVA CHE LA TECNOLOGIA SIA OGGI UN‘ARMA ASSOLUTA SI CHIAMA ‘’RAFAEL ADVANCED DEFENSE’’ - E’ UNA DELLE TRE MAGGIORI AZIENDE ISRAELIANE NEL SETTORE DELLA DIFESA, CHE HA CONTRIBUITO AL SISTEMA DI DIFESA AEREA IRON DOME - GRAZIE AL SUCCESSO DELL’ULTIMA ARMA LASER, IRON BEAM 450, CAPACE DI INTERCETTARE E ABBATTERE DRONI, RAFAEL HA CONQUISTATO I MERCATI DEGLI STATI UNITI, EUROPA, ASIA, MEDIO ORIENTE, AMERICA LATINA E AFRICA - OTTIMI SONO I RAPPORTI CON LA PALANTIR DI PETER THIEL, “ANIMA NERA” DI TRUMP E DELLA TECNO-DESTRA USA, GRAZIE A UN SISTEMA DI INTERCETTAZIONI RAFAEL CHE FA A MENO DI INOCULARE SPYWARE NEL TELEFONINO, SOSTITUENDOLO CON UN LASER - IN CAMBIO DELLA TECNOLOGIA RAFAEL, THIEL AVREBBE PRESO A CUORE IL TRACOLLO ECONOMICO ISRAELIANO, PER GLI ALTISSIMI COSTI DELLA GUERRA A GAZA, RACCOGLIENDO MILIONI DI DOLLARI NEGLI STATI UNITI PER FINANZIARE IL GOVERNO DI NETANYAHU - CHE COMBINA LA RAFAEL NEL PORTO DI RAVENNA - DRONI RAFAEL: COME LA STRAGE DI GAZA DIVENTA UNO SPOT PROMOZIONALE VIDEO

elly schlein giorgia meloni marche matteo ricci acquaroli

DAGOREPORT - SOTTO L’ALA DEL MASOCHISMO-HARD, IL PD DI ELLY AFFRONTA DOMENICA L'ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLE MARCHE - UN VOTO CHE VEDE IL MELONISSIMO FRANCESCO ACQUAROLI CONTRO UN BIG RIFORMISTA DEL PD, MATTEO RICCI, CHE I SONDAGGI DANNO IN SVANTAGGIO DI UNA MANCIATA DI PUNTI - MOLTO DIPENDERÀ DALL’ASTENSIONE, MALATTIA CHE HA CONTAGIATO UNA BELLA MAGGIORANZA DI ELETTORI DI CENTROSINISTRA, CHE NE HANNO PIENE LE SCATOLE DELLE ZUFFE E SCISSIONI E RIVALITÀ DA COMARI DI COLORO CHE DOVREBBERO DAR VITA A UN’ALTERNATIVA SALDA E UNITA ALL’ARMATA BRANCA-MELONI - PERDERE LE MARCHE PER LA DUCETTA SAREBBE UNO SCHIAFFO TALE CHE L'UNICA ''RICOMPENSA" SAREBBE IL CANDIDATO DI FDI ALLA REGIONE VENETO, DOVE LA LISTA DI LUCA ZAIA, CHE ALLE REGIONALI 2020 INCASSÒ IL 42% DEI VOTI, E' DIVENTATA UNA VARIABILE CHE NE' MELONI NE' SALVINI RIESCONO PIÙ A CONTROLLARE...

almasri carlo nordio alfredo mantovano matteo piantedosi

CASO ALMASRI: I MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI HANNO RACCONTATO SOLO MENZOGNE AL PARLAMENTO – NON SERVE L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER CAPIRLO, BASTA LEGGERE I LORO INTERVENTI ALLA CAMERA - 5 FEBBRAIO 2025, NORDIO: ‘’IL MANDATO D'ARRESTO DELLA CORTE DELL'AJA NEI CONFRONTI DI ALMASRI ERA NULLO: È ARRIVATO IN LINGUA INGLESE SENZA ESSERE TRADOTTO E CON VARI ALLEGATI IN LINGUA ARABA, CON UNA SERIE DI CRITICITÀ CHE AVREBBERO RESO IMPOSSIBILE L'IMMEDIATA ADESIONE DEL MINISTERO ALLA RICHIESTA ARRIVATA DALLA CORTE D'APPELLO DI ROMA’’ - 7 AGOSTO 2025: IL GOVERNO INGRANA UNA CLAMOROSA MARCIA INDIETRO CHE SMENTISCE NORDIO E PIANTEDOSI, LEGITTIMANDO L'ILLICEITÀ DEI LORO ATTI: '’AGITO A DIFESA DELL'INTERESSE DELLO STATO” - DEL RESTO, SECONDO QUANTO SI LEGGE DALLA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE DEI GIUDICI, "APPARE VEROSIMILE CHE L'EFFETTIVA E INESPRESSA MOTIVAZIONE DEGLI ATTI E DELLE CONDOTTE TENUTE" DA NORDIO, PIANTEDOSI E MANTOVANO SIANO LEGATE ALLE "PREOCCUPAZIONI PALESATE" DAL DIRETTORE DELL'AISE CARAVELLI SU "POSSIBILI RITORSIONI PER I CITTADINI E GLI INTERESSI ITALIANI IN LIBIA" - IL VOTO DELLA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE DELLA CAMERA È PREVISTO PER IL 30 SETTEMBRE…

charlie kirk melissa hortman

FLASH! - MELONI E SALVINI, CHE OGGI PIANGONO COME PREFICHE PER L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, GRIDANDO ALL’’’ODIO E VIOLENZA DELLA SINISTRA’’, DOVE ERANO QUANDO IL 15 GIUGNO SCORSO LA DEPUTATA DEMOCRATICA DEL MINNESOTA, MELISSA HORTMAN, 54 ANNI, È STATA UCCISA INSIEME AL MARITO DA COLPI D’ARMA DA FUOCO, CUI SEGUÌ UNA SECONDA SPARATORIA CHE FERÌ GRAVEMENTE IL SENATORE JOHN HOFMANN E SUA MOGLIE? L’AUTORE DELLE SPARATORIE, VANCE BOELTER, ERA IN POSSESSO DI UNA LISTA DI 70 NOMI, POSSIBILI OBIETTIVI: POLITICI DEMOCRATICI, IMPRENDITORI, MEDICI DI CLINICHE PRO-ABORTO - PERCHÉ MELISSA HORTMAN NON È STATA COMMEMORATA ALLA CAMERA, COME KIRK?

beatrice venezi teatro la fenice venezia alessandro giuli gennaro sangiuliano giorgia meloni nicola colabianchi

DAGOREPORT - VENEZIA IN GONDOLA PER DARE IL BENVENUTO A BEATRICE VENEZI, NOVELLA DIRETTORE MUSICALE DEL TEATRO LA FENICE – LA NOMINA DELLA “BACCHETTA NERA” DI FRATELLI D’ITALIA, FIGLIA DI UN EX DIRIGENTE DI FORZA NUOVA, HA FATTO ESULTARE IL MINISTRO GIULI-VO (ETTECREDO, L’HA DECISA LUI!), PASSANDO PER BRUGNARO E ZAIA, FINO AL SOVRINTENDENTE DELLA FENICE, NICOLA COLABIANCHI, CHE PER PARARSI IL SEDERINO METTE IN MEZZO IL CRITICO MUSICALE DI “REPUBBLICA”, ANGELO FOLETTO – L’ASCESA DELLA BIONDA E FATALE VIOLINISTA È STATA SEMPRE BOMBARDATA DI POLEMICHE, A PARTIRE DAGLI ORCHESTRALI: “LA POLITICA NON C’ENTRA, NON SA PROPRIO DIRIGERE” -  AL CONCERTO DI CAPODANNO DEL 2024 A NIZZA, FU PRESA DI MIRA DA QUATTRO SPETTATORI AL GRIDO: “NON VOGLIAMO I FASCISTI” - QUANDO VIRGINIA RAFFAELE SCODELLÒ SUGLI SCHERMI RAI UNA STREPITOSA IMITAZIONE DELLE PRODEZZE SANREMESI E PUBBLICITARIE DI VENEZI (SPOT “TIRA FUORI IL TUO LATO BIOSCALIN”), L’ALLORA MINISTRO DELLA CULTURA SANGIULIANO PERSE LA TESTA PER LA SUA “CONSIGLIERE PER LA MUSICA”: AVREBBE ADDIRITTURA CHIESTO UN INTERVENTO DEI VERTICI RAI SUL CAPO DELLA STRUTTURA RESPONSABILE DEL PROGRAMMA DELLA RAFFAELE (FATTO CHE SCATENÒ LA “GELOSIA” INSTAGRAMMABILE DI MADAME BOCCIA AL PUNTO CHE “BEA-TROCE” LA QUERELÒ…)