max greggio

L’IMPENNATA DEL GREGGIO (MAX) – DOPO 20 ANNI LASCIA "STRISCIA" DI CUI E’ STATO COAUTORE MA CONTINUERA' A LAVORARE PER IL "VERNACOLIERE": "LE CAZZATE MANTENGONO GIOVANI” - AUTORE ANCHE DI ‘DRIVE IN’ E ‘PAPERISSIMA’, GREGGIO HA FATTO COPPIA FISSA CON RICCI: “PER LAVORARE CON LUI CI VUOLE FISICO: ECCO PERCHE'” – "CHI SE LA PRENDE PIU’ PER LA SATIRA SONO I GRILLINI. ANCHE I LEGHISTI SONO PERMALOSI. MEDIASET NESSUNA CENSURA''

Maurizio Tortorella per “la Verità”

 

max greggio

«Bimbo, bada bene di sta' attentino a quer che scrivi su di me. E riordati sempre che domani potrei sempre sgangheratti con una vignetta». Intervistare Max Greggio, livornese e «rosso» nel cuore e nella matita, non è agevole per chi gli sia stato presentato come giornalista della Verità, per di più afflitto dall' inqualificabile difetto di essere nato a Pisa.

 

Ma oggi, venerdì 25 gennaio, dopo vent' anni di onorata carriera Greggio lascia per sempre Striscia la notizia, la geniale trasmissione di Antonio Ricci di cui è stato coautore ininterrottamente dal primissimo giorno, il 7 novembre 1998. E davanti a certi momenti storici il cronista pisano deve gettare il cuore oltre l' ostacolo e rischiare il tutto per tutto: «De'», ghigna lui in livornese, già pensando alla vignetta che potrebbe disegnare domani, giocando pesante tra torri pendenti e assonanze tra la Verità e la Pravda: «Questo è l' equilibrio der terrore, un po' come a' tempi di Krusciov e di Reganne».

DRIVE IN

 

Se gli si perdona la sua livornesità, Greggio è un tipo davvero molto interessante. Mezzo secolo fa aveva iniziato facendo il giornalista e il grafico tra Paese Sera e il Tirreno. Dal 1973 disegna per il mitico Vernacoliere, il settimanale satirico livornese più amato (e odiato) dell' emisfero settentrionale, dove per primo ha lanciato l' uso delle vignette. Ma Greggio ha applicato la sua devastante arte soprattutto alla televisione: dal 1985, proprio quando ha conosciuto Ricci.

 

max greggio

«Ci siamo incontrati al Forte dei Marmi», ricorda Max, «dove Antonio aveva vinto il Premio satira. È iniziata lì una collaborazione che poi è durata 33 anni, metà esatta della mia vita». Ricci lo aveva subito voluto con sé, a Mediaset: all' inizio cooptandolo come autore per Drive in, la trasmissione che ha sdoganato la satira in tv; e poi per Odiens, per Paperissima e (con Lorenzo Beccati e con Gennaro Ventimiglia) per le 31 edizioni di Striscia. Da allora, la coppia Ricci-Greggio è stata inseparabile. Fino a oggi.

 

Greggio, come mai lascia?

«È vero che le cazzate mantengono giovani, ma io in maggio compio 67 anni. Il tempo passa. Ogni anno che inizia, ti guardi allo specchio e ti dici: "Ma sì c' è spazio, potrei continuare". E di sicuro, da qui, nessuno mi caccerà mai. Però è il valore del tuo tempo che cambia. E anche diventare vecchi è un lavoro. Così smetto».

 

E quindi, da domani, che cosa farà?

lory del santo a drive in

«Me lo chiedono tutti, ma non ne ho idea. E infatti sono qui che mi tocco i co.ni. Di certo non vado in pensione. Sì, lo so che oggi tutti vogliono andarci, in pensione, ma evidentemente sono nato controcorrente: io non ci penso nemmeno. Perché un autore è un po' come i diamanti: è per sempre. Diciamo che ora voglio stare di più con i miei figli. Ne ho tre: uno di 25 anni, una di 21 e il piccolo ne ha 12. Con l' ultimo ho trascorso più tempo, i primi due invece me li sono un po' persi, per via del lavoro. Se ci penso, è stato un impegno da pazzi, a volte: ci vuole il fisico, per lavorare con Ricci».

 

max greggio

In che senso?

«Abbiamo trascorso molto più tempo tra noi che con le nostre famiglie. Altro che "spirito di squadra": si lavorava anche 20 ore al giorno. Ai tempi di Odiens, che nel 1988-89 andava in onda il sabato, scrivevamo i testi appena uscivano i giornali, dall' 1 di notte in poi, così che le battute fossero aggiornate. E per scrivere avevamo pochissimo tempo, perché registravamo alle 2».

 

Le mancherà, Striscia la notizia?

gianfranco d'angelo odiens

«Non so se mi mancherà, non sono un patito della nostalgia. E so anche che non bisogna mai aspettarsi molto, quando esci da un lavoro. Intendiamoci: voglio bene ad Antonio, a Lorenzo, a Gennaro e agli altri. Ma penso anche a quel che m' ha detto un mio amico di Livorno che è appena andato via dal Tirreno: s' è sorpreso di come il mare si sia immediatamente richiuso sul vuoto che lasciava. Del resto, nessuno è indispensabile. Ma sono sereno, eh?».

 

Com' è Striscia vista dal di dentro, con gli occhi di uno che l' ha fatta per vent' anni?

max greggio

«Striscia è cresciuta nel tempo. E nessuno può riuscire a farne un' imitazione, perché è inimitabile. È nata come trasmissione satirica, oggi è un vero telegiornale. Ma è anche uno spettacolo che va scritto tutto, battuta per battuta. Bisogna inventare ogni passaggio: dalle gag fino alle minime scritte. Un impegno pesante».

 

La battutaccia che in vent' anni le è venuta meglio?

«Non la dico. In questo lavoro uno può anche essere sicuro di avere avuto un' idea, ma non lo ammetterà nemmeno sotto tortura. Nessun autore dirà mai: "Questa è mia". Perché il risultato è sempre collettivo».

 

L' aneddoto più divertente? Il momento più cupo?

SCOTTI HUNZIKER PAPERISSIMA

«Mi viene in mente solo un passaggio eroico: quando un grosso investitore pubblicitario minacciò di strappare il contratto con Mediaset per una nostra presa per i fondelli.

L' unico vero tentativo di censura che ricordi».

 

Ha sempre avuto piena libertà, in Mediaset?

«Da quando ho l' età della ragione, che per me è arrivata tardi, so che non in tutti i posti puoi dire tutto quel che pensi. Ma nessuno mi ha mai fatto dire quel che non penso».

 

Qual è lo stato della satira, oggi?

ANTONIO RICCI

«La politica dà molti spunti, ma anche se ti dai da fare con cattiveria non vieni mai preso troppo in considerazione. E poi c' è il guaio di Internet».

max greggio autore drive in

 

Che guaio?

«Un tempo un autore era un genio capace di scrivere 100 battute al giorno. Oggi, in Rete, tutti i giorni 10 milioni di persone ne inventano una».

 

Chi se la prende di più, tra i politici di oggi?

«I grillini, che si prendono troppo sul serio. Ma chissà, se avessi 20 anni anche io oggi voterei 5 stelle, soltanto per fare casino Anche i leghisti sono permalosi».

 

Continuerà a lavorare per il Vernacoliere?

max greggio

«Certo. Sto lavorando a una storia a puntate dei miei nuovi personaggi, gli Inps men: una squadra di maledetti vecchietti mutanti, disegnati da Andrea Rovati. Sono una caricatura degli X men dei fumetti Marvel.La prossima puntata è ambientata in un lager: sui cancelli c' è la scritta "La pensione rende liberi". Dentro c' è un ceo».

 

Un amministratore delegato?

«No, scusa, l' ho detta alla livornese: intendevo "un cieco".

Come Carminati, il fascista "cecato" dell' inchiesta Mafia capitale. Il mio "ceo", nel lager, surgela i vecchi per incassarne la pensione. Speriamo non sia autobiografica».

antonio ricciME TAPIRO ANTONIO RICCI LUIGI GALELLAantonio ricci con le veline boldi e villaggio gero caldarelli antonio ricciantonio riccimax greggio

Ultimi Dagoreport

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...