1- MENTRE LA STAMPA DI REGIME POMPA GLI SCANDALETTI DELLA LEGA, TRA PORSCHE IN LEASING E ALTRE AMENITÀ SULLA CASUPOLA DI BOSSI, O DI LUCKY LUSI, AI PIANI ALTI SI PREPARANO NUOVI ASSETTI BEN PIÙ IMPORTANTI. LA SCUSA È LA CONTRO-RIFORMETTA DEL LAVORO. IL CORRIERE DI MONTI DEL RICONFERMATISSIMO DON FLEBUCCCIO DE BORTOLI È FELICE COME UNA PASQUA E NON SI TIENE PIÙ: “ASSE PDL-PD, IL RUOLO (RITROVATO) DEI PARTITI” 2- MEDIOBANCA-RCS E LO SCARPARO FINISCE NELLA SCARPATA: “QUELLI CHE STANNO SUL MERCATO E HANNO AZIENDE DI PRIMO PIANO NON POSSONO ACCETTARE DI PRENDERE ORDINI DA QUESTI MONDI FINTI, DA PERSONAGGI CHE FANNO AFFONDARE TUTTO QUELLO CHE TOCCANO: GUARDI CHE COSA CAPITA ALLE AZIENDE TOCCATE DA MEDIOBANCA. DEVONO CAPIRE CHE LA COOPTAZIONE È FINITA, QUELLO CHE CONTA È IL MERCATO. LA COOPTAZIONE C’È SEMPRE STATA, MA C’ERANO ALTRI PESI NEI CAPPOTTI. OGGI VEDO SOLO CAPPOTTI VUOTI”. CAPPOTTI VUOTI, MA SCARPE OTTIME PER IL CALCIO IN CULO

a cura di COLIN WARD e CRITICAL MESS

1- MEDIOBANCA-RCS E LO SCARPARO NELLA SCARPATA....
Brutta cosa non avere i soldi per comandare in via Solferino e dover bocciare i consiglieri "indipendenti" nel nome dell'indipendenza dell'informazione. Ma nella democrazia economica all'incontrario del Circo Italia, dove il surplus indigesto è l'ipocrisia delle prediche, oggi ci tocca ascoltare il finanziere fricchettone Dieguito Della Valle, virtuoso del braccialetto e del capello vaporoso, dire improvvisamente scampoli di verità sulle salme che comandano nel triangolo Mediobanca-Generali-Corriere della Sera. E' successo che ha vinto l'asse Bazoli-Elkann-Pagliaro e ha perso lui, lo scarparo di Casette d'Ete.

"Scontro in Rcs, Della Valle esce dal patto. Provasoli presidente, nel nuovo cda entrano Ambrosoli, Berger, Bonomi, Conti e Vita", scrive Repubblica. Tra le apparizioni più luminose si registra quella, tra i nomi per il patto di sindacato (che scende al 58% senza Della Valle), del boiardo Enel Fulvio Conti, indicato da Mediobanca. Peana totale sulla Stampa di Mariopio Calabresi: "Rivoluzione in Rcs. Cda più indipendente" (p. 30).

Il Messaggero resta ai margini e si affida alla nobile penna del gigantesco Dimito: "Rcs cambia pelle, cda di indipendenti, strappo di Della Valle" (p. 19). Anche il Giornale è un po' tagliato fuori, ma maligna alla grande: "Scontro in Rcs, Della Valle lascia il patto" e "Della Valle, dalla vittoria di Trieste alla resa di Via Solferino . L'allontanamento di Geronzi non ha mutato i rapporti di forza a favore di Mister Tod's" (p. 24).

Distratti da manette e difesa di Carlo Freccero, al Cetriolo Quotidiano prendono un buco storico su una delle battaglie di potere più importanti dell'anno. E' un peccato, perché con l'azionariato pulito che ha il giornale di Padella&Travaglio, ci sono gli spazi per raccontare (e sputtanare) questi poteri marci imbiancati.

2- "MONDI FINTI" E SCARPATE VERE...
Di fronte a questo bagno di sangue personale, e non sapendo da chi comprare le quote Rcs che gli servono per mettere le mani sul Corriere in modo da "tutelarne l'indipendenza", Mister Dieguito spara a pallini incatenati sul concorrente Repubblica: "Vogliono controllare il Corriere, ma la mia battaglia non finisce qui" (p. 29). E alludendo a Yacht Elkann e Renato Pagliaro di Mediobanca, che lo hanno messo fuori gioco con la regia degli arzilli Abramo Bazoli e Guzzino Guzzetti, parte con l'intemerata: "La battaglia continua e continua con le mani libere.

Prima ero vincolato ad accettare anche decisioni che non condividevo perché avevo tutte le mie azioni lì dentro (nel patto di sindacato, ndr) ed ero sempre più stufo, anche nell'ultimo atto: tre giorni di discussioni per non decidere niente osservando le manovre di impiegati e ragazzini che non hanno ancora imparato a lavarsi i denti".

L'intervistatore allora gli alza un'altra palla: "La sua quindi è un'altra dichiarazione di guerra dopo quella lanciata a suo tempo contro l'allora presidente di Generali, Cesare Geronzi, poi spinto a dimettersi?" (dimentica anche gli insulti a Bazoli, ndr).

Rispostona: "Quelli che stanno sul mercato e hanno aziende di primo piano non possono accettare di prendere ordini da questi mondi finti, da personaggi che fanno affondare tutto quello che toccano: guardi che cosa capita alle aziende toccate da Mediobanca. Devono capire che la cooptazione è finita, quello che conta è il mercato. La cooptazione c'è sempre stata, ma c'erano altri pesi nei cappotti. Oggi vedo solo cappotti vuoti". Cappotti vuoti, ma scarpe ottime per il calcio in culo.

3- CHI CI ASSICURA DA DON SALVATORE...
Per la serie "Come comanda chi comanda in Italia", ecco l'ultima barzelletta sul famoso Salotto buono (a trazione sicula) di Milano e sui sedicenti "organismi di controllo". "La mano leggera dell'Isvap sulla gestione Ligresti: ‘Fate una riunione e cercate di mettervi in regola'. L'ispezione iniziata il 4 ottobre 2010 e terminata l'1 aprile 2011 (un pesce? ndr) si è conclusa con un richiamo e una sanzione minima" (Repubblica, p. 28).

Ma che cosa aveva visto, comunque, l'Isvap dell'altro Giannini che fa l'attore? Scrive Walter Galbiati: "Delle sette operazioni immobiliari con parti correlate denunciate ai sindaci, l'Isvap ne aveva ricostruite già cinque (Gilli Hotel, via Confalonieri a Milano, via Fiorentini a Roma, Marina di Loano e San Pancrazio parmense)

4- NON AVRAI ALTRA LEGGE CHE IL CODICE IBAN...
"Confindustria e banche sul piede di guerra", ci fa credere Repubblica (p. 4) sull'articolo 18. Forse le banche avevano bisogno anche della cassa integrazione per ristrutturarsi a spese dello Stato? Ma la vera notizia è sempre quella che abbiamo riportato ieri e che oggi riscrive anche Repubblica: "Niente Imu per le fondazioni bancarie. Il governo incassa la fiducia al Senato con 241 sì sul decreto fiscale che ora passa alla Camera" (p. 10)

5- ARTICOLO 18, L'INCIUCIONE FA FILOTTO...
Mentre la stampa di regime pompa gli scandali della Lega Nord, tra Porsche in leasing e altre amenità, o di Lucky Lusi, ai piani alti si preparano nuovi assetti ben più importanti. La scusa è la contro-riformetta del lavoro. Il Corriere del riconfermatissimo don Flebucccio de Bortoli è felice come una Pasqua e non si tiene più: "Asse Pdl-Pd, il ruolo (ritrovato) dei partiti" (p. 6 e non P4, fare attenzione). "L'intesa rende vecchi gli schieramenti delle ultime elezioni. L'estremismo di Idv e Lega rende meno anomalo il governo tecnico", predica padre Massimo Franco a pagina 5. "Estremismo di Lega e Idv"? Avvisone ai navigati. Illustrato Fiat si lubrifica in prima pagina: "Larghe intese dopo Monti".

A questo punto mancano un po' di inchieste sulle casse dell'Italia dei Valori (gli spunti non mancherebbero, a dire il vero) e un po' di fanga di risulta sulla giunta pugliese di Nichi Vendola, e il gioco è fatto. Moriremo (di noia) con una grande balena beige che ci guarda con la bocca spalancata, dove tra Cicchitto e Bersani, passando per Piercasinando, ogni lobby finanziaria avrà il suo pupo.

6- I VERMI NELLA FACCIA...
Ritagliare e rimirare la foto-horror della professoressa Fottero, pubblicata a pagina 3 del Corriere della Pera. Si contempla l'orrenda maestrina del Canavese che fa l'occhiolino ai giornalisti i quali, pensando al proprio fondo pensione, immaginiamo trattengano a stento la cintura dei pantaloni.

7- GRAZIE AL CAPPERO, PRESIDE'...
"La moral suasion del Quirinale sulla trattativa e nel taccuino del Professore appare il reintegro". Repubblica (p. 7) non sa più come lodare Re Giorgio Banalitano, sempre schierato a favore del suo popolo

8- LINGOTTI IN FUGA...
Torna Raffaella Polato sul Corriere: "Marchionne: all'Italia chiediamo rispetto reciproco. La quota Chrysler può crescere. Per la prima volta due donne nel board. Elkann: il 2011 ha cambiato la Fiat per sempre" (p. 32). Anche la vita di cassintegrati, licenziati e operai ceduti a trafficanti di capannoni dismessi.

Risponde il prode Tedoforo Chiarelli sulla Stampèra: "Marchionne: ‘Fiat azienda globale. L'Europa non è l'unico orizzonte. L'ad conferma gli obiettivi per il 2012 (Dio, che paura...) Distribuiti dividendi per un totale di 39,7 milioni" (p. 29). Meno male che ci sono i dividendi. La famiglia Agnelli ha le sue necessità e le Ferrari mimetiche hanno i loro costi.

9- FREE MARCHETT...
rubrica sospesa per solidarietà ai colleghi di Stampa e Corriere stipendiati per scrivere di Fiat.

10- MA FACCE RIDE!...
Per la trentasettesima volta ci tocca leggere il seguente titolo: "Severino pronta a riscrivere le norme sulla corruzione" (Stampa, p. 7). I suoi clienti sono giustamente preoccupatissimi. Ma anche no.

11- OGNI COSA E' RUMINATA...
Onore al collega dadaista che ha sfornato il seguente titolo sulla Stampa: "Stati Uniti, la mente dell'11 settembre verso il patibolo" (p. 18). Non è bellissima l'immagine di una mente condotta al patibolo?

colinward@autistici.org

 

 

BAZOLIJOHN ELKANN RENATO PAGLIARO DIEGO DELLA VALLEGUZZETTI Salvatore Ligresti

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