volo vianello

VOLO SPEZZATO – “MI SOSTITUIRONO CON ‘GAZEBO’ ANCORA NON HO CAPITO PERCHE’”- POLEMICA SOCIAL TRA LO SCRITTORE E L’EX DIRETTORE DI RAI3 VIANELLO CHE RIVENDICA: "HO CANCELLATO IO IL SUO PROGRAMMA... NE SONO ORGOGLIOSO" – VOLO FRIGNA: "DÀ FASTIDIO IL FATTO CHE IO VENDA SEMPRE OLTRE 1 MILIONE DI COPIE. PER QUESTO TUTTI MI ASPETTANO AL VARCO – SU FIORELLO: "UN NUMERO 1 MA LA GRAMMATICA DI CUI SI AVVALE È QUELLA DI ALIGHIERO NOSCHESE – LA QUESTIONE AMBIENTALE? PIU’ CHE SENSIBILITA’, E’ BUSINESS…"

Giorgia Iovane per tvblog.it

fabio volo untraditional 7

 

Botta e risposta, a distanza e su mezzi diversi, tra Fabio volo e l'ex direttore di Rai 3 Andrea Vianello.

 

 

"In questa intervista a Libero di oggi, Fabio Volo si stupisce ancora oggi che il suo programma su Raitre venne sostituito da Gazebo senza motivo. Ammetto, sono io il colpevole. Ho puntato su Zoro, Makkox e company, e ne sono orgoglioso. Mi sa che era un buon motivo. Eh, sì...".

 

andrea vianello

Così Andrea Vianello 'risponde' via Twitter a una frecciatina arrivata da Fabio Volo a mezzo intervista rilasciata a Libero, in edicola oggi, 8 novembre 2019. Un'intervista sulla sua attività di doppiatore, di scrittore e di autore tv (che non si trova con la tv attuale, rea di non dar spazio alla sua voglia di innovare, dice) nella quale torna sull'esperienza di Volo in diretta, in onda per due stagioni su Rai 3, dal marzo 2012 al febbraio 2013 in seconda serata, con 33 puntate quotidiane nella prima e 43 nella seconda e un ascolto oscillante tra un minimo di 309.000, 2,06% (13 dicembre 2012) e un massimo di 1.507.000, 10,54% (settima puntata, 3 aprile 2012). Il direttore di Rai 3 all'epoca era Andrea Vianello.

 

fabio volo untraditional 10

Nell'intervista a Libero, a Volo viene chiesto "come si spiega" che nonostante - o proprio per - le tante vendite stia "sulle scatole a parecchia gente". E nella risposta arriva la frecciatina alla Rai 3 'che fu':

 

"Dà fastidio proprio il fatto che io venda sempre oltre 1 milione di copie. Per questo tutti mi aspettano al varco. Quando feci il programma su Rai Tre, scrissero che fu un flop. Mi sostituirono con Gazebo che faceva meno ascolti, ma nessuno ha più detto niente"

 

riferendosi essenzialmente a chi ha i fucili puntati contro di lui, in primis critici e giornalisti. La risposta, infatti, prosegue così:

fabio volo untraditional 14

 

"Comunque le critiche sono colpi a salve: non mi feriscono perché i giornalisti non sono una comunità che frequento o alla quale voglio appartenere. Io parlo alla gente: è da lì che vengo".

 

andrea vianello rabona

Il passaggio sulla cancellazione di Volo in Diretta non sfugge ad Andrea Vianello, che 'replica' a mezzo Twitter.

 

 

 

'Chiamato in causa' - verrebbe da dire nella doppia veste di giornalista e di direttore di rete all'epoca  -, Vianello non si tira indietro, anzi rivendica la bontà della sua scelta. "Era un buon motivo", aggiunge, facendo intendere che la natura e qualità dei due programmi fossero decisamente diversi. "Eh, sì". Forse gli ascolti non erano la principale causa del mancato rinnovo.

fabio volo

 

Per la precisione, l'esperienza di Gazebo su Rai 3, iniziata il 3 marzo 2013, è durata fino al 2017 tra spazi di seconda serata e promozioni in prime time. Col passaggio di Andrea Salerno su La7 anche il programma ha traslocato sulla rete di Cairo dove continua a fare opinione e community nel prime time del venerdì.

 

fabio volo

Dal canto suo, sempre nell'intervista a Libero, Volo lamenta la mancanza di spazio in tv, nonostante le idee proposte:

 

"Avrei qualche idea per nuovi programmi di intrattenimento ma da quando in tv i manager hanno sostituito gli imprenditori non mi riconosco più nelle logiche di lavoro. Io voglio innovare"

 

fabio volo untraditional 1

e anche più di Fiorello, visto che

 

"Fiorello fa Fiorello. È bravissimo e usa, da numero 1, tutti i suoi talenti ma la grammatica di cui si avvale è quella di Alighiero Noschese. Io vorrei sperimentare linguaggi nuovi".

 

I manager tv sono avvertiti.

 

VOLO

FRANCESCA D' ANGELO per Libero Quotidiano

andrea vianello rabona 4

 

Il pubblico lo adora. La critica decisamente meno. Lui, a conti fatti, pare che se ne freghi. Fabio Volo tira dritto perché, più che compiacere, vuole spaziare tra i generi e giocare con i linguaggi. Proprio la voglia di innovare lo ha portato a cimentarsi con un doppiaggio audace: è la voce narrante di Ailo. Il film, in sala dal 14 novembre, è un documentario pensato per sensibilizzare i bambini sul mondo animale e sull' emergenza climatica. Al centro, il viaggio tra i ghiacci di un piccolo cucciolo di renna.

Si dice che le nuove generazioni siano molto sensibili alle cause ecologiche.

 

andrea vianello rabona 1

«Speriamo che duri. All' epoca anche i NoGlobal con Manu Chao ci sembravano una gran cosa e poi, alla fine, abbiamo detto: "Manu, ciao!"».

Qui però saremmo davanti a un cambio di mentalità.

«In realtà è un cambiamento che arriva dall' alto: è una questione di business, più che di sensibilità. Siamo in un' epoca consumistica e molte aziende, prima di Greta, hanno intravisto un business, iniziando a investire sul Green. A noi consumatori piace perché comprare prodotti bio ci fa sentire meno in colpa».

 

Ma alla fine chi è più insensibile alla causa: i cittadini o i politici?

«Su certi temi una parte di italiani è più avanti dei politici.

Chi ci governa sta però attento a parlare, perché cerca il consenso. Vale per tutti, sia destra che sinistra».

 

Per questo c' è chi ha proposto di togliere il voto alle persone più anziane?

fabio volo untraditional 3

«Non ho mai capito questi distinguo anagrafici, nemmeno quando si dice "Fate largo ai giovani" o "Fate largo alle donne". Io direi: "Largo ai bravi!".

 

Non penso che Renzo Piano valga meno di un 20enne poiché anziano. Quanto al voto, al massimo farei distinzione tra persone informate e non: se serve la patente per il motorino, è giusto che chi va a votare sia minimamente preparato».

 

Dovrebbe valere in primis per chi governa.

«Chi governa conta poco: i poteri forti che decidono sono altri e quando entri in certi meccanismi o ti adegui o sei fuori. Non si possono cambiare le regole».

 

 

fabio volo untraditional 2

A proposito di «largo ai bravi», il suo nuovo libro Una grande voglia di vivere spopola ma lei sta ancora sulle scatole a parecchia gente. Come se lo spiega?

«Dà fastidio proprio il fatto che io venda sempre oltre 1 milione di copie. Per questo tutti mi aspettano al varco. Quando feci il programma su Rai Tre (Volo in diretta, ndr), scrissero che fu un flop. Mi sostituirono con Gazebo che faceva meno ascolti, ma nessuno ha più detto niente. Comunque le critiche sono colpi a salve: non mi feriscono perché i giornalisti non sono una comunità che frequento o alla quale voglio appartenere. Io parlo alla gente: è da lì che vengo».

 

fabio volo

Peggio i critici o gli haters?

«Il disagio è lo stesso: se la società ti impedisce di esprimerti, costruisci la tua identità dando un giudizio sul lavoro altrui. Non è invidia ma mancanza di espressione».

 

Ultimamente, dai libri ad Untraditional, lei gioca a mischiare finzione ed esperienze personali. Non teme di risultare autoreferenziale?

«No: parlo di me per parlare degli altri. La mia esperienza è solo uno spunto, che poi amplifico. La riprova è che in passato mi chiesero di scrivere la mia autobiografia ma rifiutai».

 

Quando tornerà in tv?

«Sto sviluppando una serie ispirata ai miei libri. Avrei qualche idea per nuovi programmi di intrattenimento ma da quando in tv i manager hanno sostituito gli imprenditori non mi riconosco più nelle logiche di lavoro. Io voglio innovare».

gazebo diego bianchi zoro andrea salerno makkox

 

Come Fiorello?

«Fiorello fa Fiorello. È bravissimo e usa, da n° 1, tutti i suoi talenti ma la grammatica di cui si avvale è quella di Alighiero Noschese. Io vorrei sperimentare linguaggi nuovi».

 

fiorello viva raiplayfiorello viva raiplay

 

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...