MILIONI IN FUMO - L’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ STOPPA LE SIGARETTE ELETTRONICHE, CHE IN POCHI MESI SONO DIVENTATE UN BUSINESS ENORME - SCOPERTA L’ACQUA CALDA, ANZI IL VAPORE ACQUEO: “QUELLE CON LA NICOTINA SOLLEVANO PREOCCUPAZIONI, GIOVANI A RISCHIO” - E FAREBBERO ANCHE RICOMINCIARE CHI HA SMESSO - SEQUESTRATA UNA PARTITA DI CARTUCCE CONTRAFFATTE…

1- SIGARETTE ELETTRONICHE BOCCIATE DALL'ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ
Margherita De Bac per il "Corriere della Sera"

Due milioni di clienti fra quelli già conquistati e quelli che in un sondaggio Doxa hanno dichiarato di volerle provare. È il mercato italiano delle sigarette elettroniche, i dispositivi che simulano i tradizionali prodotti per il fumo. Con la promessa di aiutare a smettere senza danni per la salute. Si annunciano tempi difficili in tutto il mondo per i piccoli strumenti tecnologici con diverse concentrazioni di nicotina oppure a base di glicerina, aromi e acqua. Anche l'Italia è sul piede di guerra. L'avvio dell'offensiva è costituito dal severo parere dell'Istituto superiore di sanità consegnato in questi giorni al ministro della Salute, Renato Balduzzi.

Venti pagine, con conclusioni sostanzialmente negative sulle «cartucce» alle quali si riconosce l'unico vantaggio di ridurre i danni del fumo passivo perché emettono vapore e non funzionano con la combustione. «Le sigarette elettroniche con nicotina - si legge - sollevano preoccupazioni per la salute pubblica. Potrebbero rappresentare un rischio di iniziazione al fumo convenzionale a base di tabacco e di potenziale dipendenza. Rischio notevole soprattutto per i giovani considerando la facilità di reperimento su Internet». Il parere non lascia spazio a dubbi. Le sigarette «potrebbero riattivare l'abitudine al fumo» in chi ha già smesso.

Si suggerisce infine che non esistendo «evidenza scientifica sufficiente a stabilire la sicurezza e l'efficacia come metodo per la dissuefazione, andrebbero regolamentate come dispositivi medici o prodotti farmaceutici e non come prodotti del tabacco».

In pratica, medicine a tutti gli effetti. Esattamente la stessa linea seguita in altri Paesi. Austria, Belgio, Germania, Portogallo e Svezia hanno già cominciato. Australia, Canada, Norvegia le vietano del tutto. In Francia sono autorizzate solo a scopo terapeutico, il Regno Unito le sta regolamentando, gli Usa sono orientati a sottoporle alle stesse prove di valutazione dei farmaci.

Un nuovo altolà per il «fumo senza fumo» dopo le dichiarazioni dell'Oms, l'Organizzazione mondiale della sanità che oltre a metterne in dubbio l'innocuità le considera addirittura un sistema «per sabotare le strategie messe in atto contro il tabacco». La scorsa settimana l'Unione Europea aveva formalizzato la proposta di obbligare i produttori a contrassegnare i pacchetti delle elettroniche alla nicotina con avvisi espliciti sui rischi per la salute.

Il parere consegnato a Balduzzi contiene le stesse indicazioni: «Le ricariche con nicotina presentano potenziali livelli di esposizione per i quali non è possibile escludere il rischio di effetti dannosi per la salute umana in particolare per i giovani. Si ritiene opportuno che gli effetti dannosi per la salute siano comunicati al consumatore con apposite avvertenze sulla confezione».

E sono proprio i minorenni i più esposti. Acquistano su Internet aggirando il divieto per gli under 16 stabilito in un'ordinanza firmata dal ministro il 28 settembre e che ha validità di sei mesi. In attesa di nuove, eventuali iniziative che potrebbero essere dettate dal documento dell'Istituto superiore di sanità.

Le pseudo sigarette si trovano facilmente in commercio. I negozi specializzati aprono con velocità sorprendente. Nel 2012 il comparto ha fatturato circa 100 milioni e ha dato lavoro a circa 1.500 persone. I dati sono stati comunicati dai produttori quando poche settimane fa in un emendamento alla legge di Stabilità è stato proposto di equiparare le elettroniche alle bionde dal punto di vista della distribuzione, detenzione e vendita.


2- SEQUESTRATE TREMILA CARTUCCE
Dal "Corriere della Sera"

Maxi sequestro di sigarette elettroniche a Genova. Ieri i Nas, in azione nel capoluogo ligure, hanno ispezionato alcuni negozi che vendevano prodotti non a norma: tremila tra dispositivi e liquidi trovati erano privi del marchio di sicurezza necessario per la messa in commercio. Nel mirino del Nucleo Antisofisticazioni soprattutto i negozi aperti negli ultimi tempi per sfruttare il business natalizio.

I militari hanno anche multato tre commercianti per alcune migliaia di euro. «Il controllo non è frutto di una strategia di oggi: si tratta di un settore delicato non è la prima volta che svolgiamo controlli in questo ambito» ha spiegato il vice comandante dei carabinieri del Nas, Antonio Diomeda. L'attività del Nucleo, infatti, è stata disposta dal ministero della Salute nell'ambito delle verifiche sulla distribuzione in Italia delle sigarette elettroniche. Dal 2010 le confezioni sequestrate sono state oltre 30 mila.

 

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