IL MOMENTO MIGLIORE DI “GIASS”? I VIDEO PRESI DAL WEB! - PERCHÉ SBADIGLIARE CON GLI AVANZI DI “ZELIG” E “DRIVE IN” QUANDO SU YOUTUBE REGNANO “THE PILLS”, “IL TERZO SEGRETO DI SATIRA” E “THE JACKAL”? (VIDEO)

VIDEO - THE JACKAL: MESSAGGI PERICOLOSI

 


VIDEO - THE PILLS: "FABIO VOLO"

 

VIDEO - IL TERZO SEGRETO DI SATIRA: "CHI NON Può VOTARE"

 

 

1. GENERAZIONE THE PILLS, "ECCE BOMBO" TRENT'ANNI DOPO
Valentina Ariete per www.repubblica.it

La seconda, nuova stagione della loro fortunata webserie, già online da qualche giorno e presto su Italia1, è costata 250mila euro, "più o meno come 3 minuti di Don Matteo" osserva ironico Matteo Corradini, raccontando come sia riuscito ad ottenere un finanziamento dalla Taodue di Pietro Valsecchi.

Luca Vecchi, Luigi Di Capua e Matteo Corradini sono i The Pills, gruppo di giovani amici romani che è riuscito a trasformare la quotidianità in lavoro riprendendo le proprie conversazioni a metà tra il surreale e il grottesco. Il passatempo è diventato "The Pills", quasi tre milioni di visualizzazioni su YouTube, una collaborazione con radio Deejay e la messa in onda televisiva su LA3.

Ora la seconda stagione, appena iniziata sul web, in collaborazione con il regista Matteo Rovere e con la casa di produzione Taodue. Racconta Valsecchi "La prima volta che ci siamo visti ho detto loro "vorrei fare Ecce Bombo 30 anni dopo". E loro mi hanno risposto "anche noi"".

Un bel salto, quello di un prodotto che smette di essere amatoriale. "In realtà il sistema produttivo è rimasto lo stesso in termini pratici - racconta Luigi di Capua - adesso però possiamo dare i soldi al fonico e all'operatore. Il set è rimasto sempre casa di Luca". Nessuna concessione, promettono da veri duri e puri della Rete, alle esigenze di "ripulitura" del linguaggio imposte dal passaggio televisivo. Promette Matteo Corradini: "Non credo che la genuinità sia basata sul linguaggio, quello che usiamo è rimasto lo stesso, di parolacce ne diciamo anche di più,e non credo che i nostri spettatori si accontentino di questo. Comunque di parolacce ne diremo sempre tantissime".

Una seconda stagione 100% The Pills, dunque, con personaggi già visti nella prima serie come Betanì e new entry come Angela. Ci saranno anche dei nuovi ospiti che sono effettivamente degli attori, come Claudia Vismara e Elena Cucci. Tutto, però, all'insegna della produzione "casalinga", ci tiene a sottolineare Luigi di Capua: "Ci sono sempre amici, amici di amici, non abbiamo fatto dei veri e propri cast".

L'ispirazione arriva, come sempre, dai mostri sacri, che nel caso dei The Pills sono South Park, Simpson e Griffin. Il risultato è importante: quello di essere i portavoce, insieme a personaggi come Zerocalcare, della generazione nata negli anni '80 e cresciuta nei '90. Una responsabilità secondo Luca: "È un argomento delicato, abbiamo vissuto prima il bombardamento dei videoclip, eravamo la MTV Generation, poi abbiamo vissuto il passaggio alla digitalizzazione, che è il livello successivo del bombardamento mediatico. Quindi siamo quella generazione che si trova sulla sottile linea di chi sa di tutto un po' però paradossalmente è vecchio".

Luigi preferisce buttarsi sul sarcasmo: "Siamo quella linea sottile di chi si faceva le pippe con le cassette e poi ha avuto lo streaming". Argomenta Luigi: "Non è che ci siamo mai posti l'obiettivo di voler raccontare la nostra generazione, anche perché se provi a raccontarla già fallisci. Deve essere una cosa molto naturale, probabilmente la racconti prendendola per il culo e prendendoti in giro tu in primis, non mettendoti su una cattedra, ma criticando te stesso e tutti quanti come abbiamo sempre fatto. Quindi per noi non è semplicemente 'Fabio Volo è una merda', ma 'Fabio Volo è una merda ma ci vai a ruota': non vogliamo prendere una posizione precisa, non perché non lo vogliamo ma perché è ridicolo prenderla su queste cose, e analizzare le varie sfaccettature di questa generazione. Forse è per questo che piacciamo sia al radical del Pigneto che al regista di 50 anni o al diciottenne coatto che ti ferma per strada".

La tv, anche per chi vive di web, c'è ed è una fonte di ispirazione. Nella serie ci sono vari riferimenti a serie di successo. Matteo si dichiara: "Personalmente in lutto perché è finito Breaking Bad". Per quanto riguarda l'ispirazione, le atmosfere arrivano da Friends, Louie, Seinfeld, Curb your enthusiasm, South Park, Griffin. In generale, ammette Luca, il metodo è quello di guardarne milioni: "Bombardamento totale, a tappeto". E anche questo, spiega Luigi, "è tipico della generazione anni '80/'90: è una generazione che non ha un punto di riferimento, non ha un'ideologia anche in termini di gusto, ma fagocita tutto. Esattamente come Zerocalcare: i suoi riferimenti spaziano dai cartoni animati giapponesi, cartoni della Disney, personaggi della letteratura, di tutto."

Una disinvoltura a 360 gradi, che rischia di naufragare di fronte ai commenti negativi, come racconta Luca: "Io la prendo malissimo: mi drogo. Mi accascio, mi squaglio. Si può pensare che siamo dei cinici insensibili ma in realtà non è così: più la critica è gratuita e più non me ne capacito. Quando leggo scritto "certo che siete proprio dei froci" mi chiedo perché. Criticami sul montaggio, sulla fotografia, sui contenuti, sulla recitazione...". Mentre Luigi trova l'aspetto positivo: "Spesso nel mondo del cinema e della televisione le persone vengono circondate solo da yesmen che le esaltano e perdono così il contatto con la realtà, invece la critica è fondamentale".

Matteo preferisce lo scontro frontale: "Questo discorso per le critiche in generale è verissimo e giustissimo: su YouTube me ne frego. La gente scrive cose terribili e io rispondo a tono in maniera ancora più violenta e senza senso. Oggi sulla pagina ci hanno scritto "ma come, un mese d'assenza e solo 29 secondi di video"? Io ho scritto "quanto hai speso per questa serie? Dimmi che ti rimborsiamo". E lui "ah grandi, stavo scherzando". Si, si...".

Ma non esistono solo gli haters, la Rete è anche il nuovo terreno delle groupies. Luigi si sminuisce: "Vabbé non siamo mica i Rolling Stones! Siamo tre pagliacci!", e gli fa eco Luca: "Andresti mai con Prezzemolo di Gardaland? La risposta è no". "La cosa bella, veramente, veramente bella, - spiega Luigi - è che a volte ti ritrovi a parlare con delle persone con cui non parleresti mai, persone che normalmente snobbi e che ti

snobbano e che invece ti fermano. Come appunto un ragazzino di 18 anni che fa il liceo con cui chiacchieri un quarto d'ora e che normalmente invece non incontreresti mai". Questo è molto interessante, perché sei stimolato a parlare con persone totalmente sconosciute".


2. AUTOCELEBRAZIONE DEL "TERZO SEGRETO DI SATIRA"
http://terzosegretodisatira.blogspot.it/

I milanesi Pietro Belfiore, Davide Rossi e Davide Bonacina, il mantovano Andrea Fadenti, e il comasco/svizzero Andrea Mazzarella si conoscono alle Scuole Civiche di Cinema, Televisione e Nuovi Media di Milano durante l'ottima annata (delle suddette Civiche e di Chianti) 2008/2009.

Li bevono caffè, abbordano con scarso successo ragazze e imparano sempre con scarso successo i rudimenti del mestiere. Durante l'amaro febbraio del 2011, grazie anche ad una potente ubriacatura "da Gianni", il Bonacina - il Rossi - Il Belfiore - Il Fadenti e il Mazzarella, fondano IL TERZO SEGRETO DI SATIRA: un gruppo di cialtroni per cialtroni. I cinque passano metà del loro tempo a mettersi d'accordo.

Quello che rimane lo impiegano per scrivere, girare, montare e irridere quello che gli passa per la testa. Non vogliono essere querelati ma sono pronti a farlo se necessario.
Alcuni preferiscono il mare, altri la montagna. Sanno chi ha ucciso Kennedy e che fine ha fatto Laura Freddi ma non lo diranno mai, per nessun motivo!


3. "NAPOLI IN 4K", L'ULTIMA CREAZIONE DI THE JACKAL - IL COLLETTIVO DI FILMMAKER PARTENOPEI, DOPO I VIRAL, I VIDEOCLIP MUSICALI E LE PARODIE COMICHE SPERIMENTA UNA NUOVA TECNICA DI RIPRESA. SORPRENDENTE
Raffaella Giancristofaro per http://www.rollingstonemagazine.iT

Gli sciacalli del web, ovvero The JackaL, son tornati. C'è chi li conosce per le parodie di blockbuster hollywoodiani, o di videoclip, come il tormentone neomelodico Lasciarsi su Facebook di Manuele D'Amore), tra Checco Zalone e Maccio Capatonda. Altri per la web series Lost in Google, per la quale sono stati premiati al Roma Web Fest. Altri ancora per i video musicali, (loro, tra gli altri, quello di Tarantelle pe' campà di 99 Posse featuring Caparezza).

L'ondata di polemiche sollevata dalle recenti dichiarazioni di Guido Barilla (con relative scuse) ha fatto scoprire a molti altri la loro serie di pillole Gay ingenui, anche questa notevole per fattura e ironia. Il nostro must personale è Mission Facebook - Gigi D'Alessio ti amo, ma qui ci piace segnalare il lancio altrettanto recente, via Fanpage.it, del loro ultimo lavoro, Napoli in 4k, che potete vedere qui sotto. Un inno alla bellezza unica della loro città, attraverso morbidi movimenti di macchina e con la sola potenza dei volti e della luce, oltre che del formato (4k: circa 4mila pixel di risoluzione per la base dell'immagine).

Chi ancora non conoscesse i The JackaL non ha sono più scuse: hanno un sito, una pagina Facebook (sono anche su instagram e twitter), un canale YouTube. Buon divertimento.

 

 

 

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