alberto barbera

LA MOSTRA DELLA LAGUNA HA DETTO SÌ - AL LIDO VENEZIA CONFERMATA LA MOSTRA DEL CINEMA CHE QUEST'ANNO ARRIVA ALL'EDIZIONE NUMERO 77 - DAL 2 AL 12 SETTEMBRE AL LIDO TORNERANNO I FILM - RIMANE IL MISTERO SUL COME VEDERLI, DIPENDERÀ DAI PROTOCOLLI IN VIGORE A SETTEMBRE...

 

alberto barbera

 

Alda Vanzan per www.ilgazzettino.it

 

Fino all'anno scorso era una comunicazione scontata: arrivava la mail ai vecchi accreditati e nessuno si sorprendeva, faceva parte della routine. Stavolta, invece, è stata la conferma che il popolo del cinema aspettava: la Mostra di Venezia si farà.

 

È vero che il presidente della Biennale, Roberto Cicutto, non ha mai messo in discussione la settantasettesima edizione del festival.

 

Ed è anche vero che il direttore della Mostra, Alberto Barbera, appena posato piede al Lido per iniziare la lunga opera di selezione dei film, si era premurato di farlo sapere al mondo postando un video su Instagram girato dal ferry boat che l'aveva portato nell'isola.

 

franceschini cicutto

Ma era il 26 maggio, non c'erano ancora le linee guida per la riapertura delle sale cinematografiche, non si sapeva quanto il coronavirus si sarebbe fermato o esteso. Ieri, invece, la mail spedita dalla Biennale per richiedere l'accredito per la 77.

 

Mostra internazionale d'arte cinematografica ha rappresentato una certezza: dal 2 al 12 settembre al Lido torneranno i film. Sul come vederli, però, non ci sono ancora indicazioni.

alessandra mastronardi alberto barbera

 

I PROTOCOLLI

La decisione della Biennale è che la Mostra si faccia con i protocolli che saranno in vigore a settembre. Inutile, adesso, scervellarsi sul distanziamento sociale, sulle poltrone, sulle mascherine, anche se va riconosciuto che l'ultima ordinanza del presidente della Regione Luca Zaia - che fa parte del consiglio di amministrazione della Biennale - ha agevolato l'apertura dei cinema così come l'organizzazione del festival: la capienza massima di 200 posti nelle sale chiuse è stata eliminata e la regola da seguire è che ci sia uno spazio non occupato tra gli spettatori: in sintesi, una poltrona sì e una poltrona no.

 

luca zaia

Certo, non sarà facile organizzare un festival assicurando il distanziamento sociale: la calca di accreditati in fila sin dalla prima proiezione del mattino per entrare in Sala Darsena o in Sala Grande dovrà essere giocoforza diluita, il che comporterà un allungamento dei tempi di ingresso.

 

Ma a Barbera e alla Biennale preme prima di tutto proporre il festival, specie dopo che Cannes - pur bollinando i film selezionati, che comunque in laguna non arriveranno - ha dato forfait.

 

alberto barbera

E se gli altri festival minori sono stati rinviati - Pesaro a fine agosto giusto a ridosso del Lido esattamente come il Cinema Ritrovato di Bologna, mentre il Giffoni sarà a metà luglio - Venezia non solo conferma le date iniziali, ma anche il livello internazionale dei film che saranno proposti, oltre al fatto che sarà un'edizione in presenza, cioè con il pubblico, con gli ospiti e - assicura Barbera - anche con il red carpet: «Certo che il tappeto rosso ci sarà. La Mostra sarà come al solito, anche se in formato un po' ridotto e con un po' di distanziamento, ma ci sarà».

 

E i film? Dicono che al Lido, dove Barbera con i suoi esperti ha iniziato a selezionare le opere, i film stiano arrivano normalmente.

 

venezia mostra cinema

Se si arriverà al migliaio di opere da visionare e se saranno confermate tutte le sezioni lo si saprà il 28 luglio, quando verrà presentato il programma. E la madrina, non ancora ufficializzata, si presenterà con la mascherina.

Il manifesto della Mostra del cinema di Venezia 2018 di Lorenzo Mattotti ispirato a Sasha Grey

michele riondino alberto barberaalberto barbera premia eleonora abbagnatoroberto cicuttoalberto barbera

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?