italia gay

IL “NEW YORK TIMES” CI FA LA RETTOSCOPIA: “L’ITALIA E’ IL PAESE PIÙ GAY AL MONDO” - PERCHÉ? SIAMO IL PARADISO DELL'ABBIGLIAMENTO MASCHILE, GEOGRAFICAMENTE RASSOMIGLIAMO A UN TACCO A SPILLO, I LAMPADARI VENEZIANI EVOCANO FANTASIE DA GAY-PRIDE, IL DAVID DI DONATELLO FAREBBE LA GIOIA DI UNA PALESTRA OMO

Stenio Solinas per “il Giornale”

gaypride 2015    94gaypride 2015 94

 

Siamo davvero il Paese più gay al mondo, come scrive sul New York Times Frank Bruni? Le pezze d'appoggio esibite, per la verità sono discutibili: siamo il paradiso dell' abbigliamento maschile, geograficamente rassomigliamo a uno stiletto, nel senso del tacco a spillo, i lampadari veneziani evocano fantasie da Gay-Pride, il David di Donatello farebbe la gioia pubblicitaria di una palestra homo. Frank Bruni è americano, anche se il cognome tradisce antenati di casa nostra (casa, non cosa, sia chiaro) e quindi va scusato: scambia il cattivo gusto per mascolinità e la bellezza per gayezza, pensa che più la vita è colorata e meno è eterosessuale.

gaypride 2015    92gaypride 2015 92

 

È un errore concettuale come ha ben spiegato Franco Zeffirelli a Walter Mariotti nell' intervista che chiude il bel libro curato da quest'ultimo e non a caso intitolato Bellezza (Arc Vision Edizioni): «L'etimologia della parola gay mi infastidisce. Nasce dalla cultura puritana, l'idea cioè che per bilanciare questa anomalia, devi essere simpatico, gaio. E così in America vediamo questa roba da carnevale, si truccano come pagliacci, tutti felici e allegroni, sei così spiritoso e divertente che ti chiamo gay.

gaypride 2015    90gaypride 2015 90

 

Una specie di attenuante. Ma si può? Dire a Michelangelo che è gay? A Leonardo? Andiamo, essere omosessuali significa portare un grave peso di responsabilità, scelte difficili: sociali, umane e di cultura».

 

gaypride 2015    89gaypride 2015 89

Il fatto è che l' Italia è uno strano Paese, già difficile da capire per chi ci è nato e ci vive, figuriamoci per chi viene da oltreoceano. Enunciata la tesi che «spiritualmente» siamo gayssimi, Bruni non riesce a spiegarsi l'antitesi che quanto a riconoscimenti civili siamo, stando alle denunce delle organizzazioni omosessuali, in fondo alla classifica, dietro persino all' Albania e alla Bulgaria. Come sintesi prova ad abbracciare l'ipotesi di una doppia morale, pubblica e privata, sui cui preme il retaggio cattolico e la presenza dello Stato vaticano. C' è del vero, ma non è sufficiente.

 

gaypride 2015    58gaypride 2015 58

Facciamo un passo indietro e torniamo a quell' aristocratico romano che nell'Italia del secondo dopoguerra, seccato dalla petulanza con cui la moglie di un diplomatico statunitense lo perseguitava a proposito della amoralità degli italiani, rispose in perfetto inglese: «Mia cara signora, quando voi vivevate ancora sugli alberi e vi dipingevate la faccia, noi eravamo già froci».

 

gaypride 2015    55gaypride 2015 55

In fondo l' Ars amandi l'ha scritta Ovidio, mica Guy Talese, e fra Settecento, Ottocento e Novecento la dolcezza del vivere e la libertà dei sensi gli anglosassoni e i mitteleuropei sono venuti a cercarla in Italia, e insomma sul tema c' è poco che da oltre confine gli altri ci possano insegnare e/o possano capire.

 

È un percorso plurisecolare, e man mano che l'Italia dei Comuni e delle Signorie cedeva il passo alla dominazione degli Stati nazionali stranieri, si cominciò a verificare il caso paradossale di un Paese conquistato che continuava a sedurre i suoi conquistatori. C' era tutto in Italia, e troppo di tutto se le truppe di Carlo VIII invaderanno la penisola al grido «Nous conquerons les Italies», plurale, non singolare, e quel surplus stava per un continuum che dall' antichità classica arrivando al Rinascimento l' aveva popolata di città e palazzi, marmi e arazzi, bellezze fisiche e naturali, all'ombra di un clima senza eguali.

gaypride 2015    48gaypride 2015 48

 

Nel Settecento, quando la decadenza, politica e sociale, raggiunse l'acme, il Grand Tour della migliore aristocrazia europea non trovò di meglio che fare di un'Italia non ancora nazione la patria designata dell' educazione intellettuale e sentimentale, come se solo lì fosse possibile un'educazione alla bellezza estetica ed etica allo stesso tempo.

 

gaypride 2015    43gaypride 2015 43

Se non si capisce questo, non si capisce niente e si prendono lucciole omosessuali per lanterne eterosessuali, si confonde la permissività con la libertà dei costumi, il puritanesimo con il dogma, la licenza con la trasgressione. Gli italiani sono sempre stati più avanti della classe politica chiamata a rappresentarli e sono sempre stati recalcitranti a codificare i comportamenti in norma giuridica. Quando lo hanno fatto è perché non se ne poteva più fare a meno.

 

gaypride 2015    37gaypride 2015 37

In fondo, eravamo da poco una Repubblica quando Mario Scelba, ministro degli Interni, lanciò la guerra contro «l'uso da parte di giovani bagnanti del cosiddetto slips» e giunse persino a dettarne le misure in una circolare. La guerra venne combattuta e persa a Capri, dove Scelba, appena sbarcato, si imbattè nel ballerino tedesco Julius Spiegel, caprese ad honorem, con le sue mani ricoperte di anelli, una camicia di seta rossa, uno scialle bianco sulle spalle e la papalina di lana sulla testa: «È un esperto di danze giavanesi» gli disse imbarazzato il sindaco. In piazzetta Scelba si ritrovò avvolto da un proliferare di teste ossigenate maschili, gambe femminili che sbucavano trionfanti da pantaloncini tagliati ad hoc, catene, catenelle e pendagli.

 

gaypride 2015    34gaypride 2015 34

Alla «rivolta della mutanda», inscenata da un codazzo di giovani sotto il suo albergo, partecipò anche il diciassettenne Fabrizio Ciano, il figlio di Edda e di Galeazzo, a dimostrazione che lo slip non era né fascista né antifascista, di destra o di sinistra, ma patrimonio nazionale.

 

gaypride 2015    33gaypride 2015 33

Capri era allora il regno di Francesco Caravita di Sirignano, detto Pupetto, principe e nullafacente. Pilota di auto sportive, si era messo in testa di rinverdire sull' isola gli allori della Targa Florio. A uno spettatore che, pensando di averlo riconosciuto, democraticamente gli gridò «Ma tu, si' Pupetto?», risponderà: «No, so pu' u' culo». Ma in che senso è difficile da spiegare a Frank Bruni.

gaypride 2015    74gaypride 2015 74gaypride 2015    70gaypride 2015 70vittoria schisano   vladimir luxuria vittoria schisano vladimir luxuria gaypride 2015    69gaypride 2015 69trans in poppatrans in poppagaypride 2015    66gaypride 2015 66trans sofia trans sofia gaypride 2015    68gaypride 2015 68gaypride 2015    15gaypride 2015 15

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...