NON SOLO STREGA, A CIASCUNO IL SUO PREMIO (DEL CAZZO) - PER LA GIOIA DELLE PRO-LOCO TARGHE E PATACCHE DI OGNI MISURA - SCAZZO FRA CRUCIANI (‘’LA ZANZARA”) E FITTIPALDI (“ESPRESSO”)

Malcom Pagani per Il Fatto Quotidiano

Giurie gerontòfile, amministrazioni generose, risse, targhe e patacche di ogni misura, spesso con l'indefesso ausilio della Rai a inquadrarne i mostruosi profili, per un grande, sublime, imperituro classico nazionale. Il premio estivo. Che non si nega a nessuno, allieta cronache locali e nazionali, scatena reazioni. Segue piccolo dizionario ragionato sul tema, aperto da un riconoscimento davvero "Speciale".

AEREO
Con l'Atr 42, il generale della Gdf Roberto Speciale aveva un rapporto filiale. Deluso dalla destinazione d'uso (l'inutile pattugliamento anticontrabbando delle coste), il generale Speciale era passato rapidamente al "particolare" facendo girare le eliche e rombare i motori e ordinando agli incolpevoli piloti di Stato di usare il velivolo come taxi per i parenti e pescheria semovente.

Ad agosto del 2005, afflitto dalla mancanza delle spigole tirreniche, Speciale aveva preteso che da Pratica di Mare al Trentino, viaggiasse un ricco carico di pesce. Recentemente condannato dalla Corte dei Conti a 200.000 euro di multa, si è consolato grazie alla fratellanza di alcuni conterranei. Il 7 settembre infatti, nella cornice di Terrasini, il generale riceverà il meritato premio "Speciale" Liolà (si chiama davvero così) giustamente intitolato "Servitori dello Stato".

Il sobrio comunicato emesso promette : "Uno spettacolo di arte varia di alto livello artistico, condotto dalla bella e brava Eliana Chiavetta". Seguono minacce agli abitanti esclusi: "L'ingresso a Città del Mare non sarà consentito a coloro che ne fossero sprovvisti di invito" e la segnalazione di un bizzarro, eterogeneo comitato d'onore presieduto dal prezzemolino Rosario Crocetta, formato da 82 persone 82 "a sostegno morale dell'iniziativa".

Il sindaco di Catania, Bianco. Tornatore . Zamparini. L'arcivescovo di Palermo. Giuseppe Lumia e Leoluca Orlando insieme al dottor Contorno: "Contitolare azienda leader conserve alimentari f.lli Contorno", al signor Fiasconaro : "Titolare dell'omonima azienda leader prodotti dolciari di Castelbuono" e a Giovanni Ardizzone, presidente dell'Ars siciliana alle prese con problemi di natura infinitamente meno importante dell'onore restituito a Speciale Roberto, servitore dell'Italia, ora insignito dal Liolà.

Mica cazzi: "Durante il suo ormai consolidato percorso, il premio ha conquistato una straordinaria notorietà e grande prestigio, sia a livello nazionale che internazionale".

BAROCCO
"Signore e signori, da Gallipoli, ecco a voi il premio Barocco". Per un abbondante decennio, gli stremati spettatori del palinsesto-Alcatraz studiato dai dirigenti di Viale Mazzini per l'estate dei canonizzati Rai, potevano finalmente assistere alla beatificazione di un rasserenante nulla. Un evento mistico.

Un premio nato nel 1969, presentato per ben 3 volte a testa da Milly Carlucci, Luisa Corna e Fabrizio Frizzi, in cui la megalomanìa del mitologico patron Cartenì aveva via via alzato l'asticella dei sogni fino a sfiorare - e superare - le celesti vette dell'assurdo con Papa Ratzinger tra i premiati. Tutto tramontato (o quasi) ora perché le forze del male, probabilmente filocomuniste, hanno tradito e pugnalato il Barocco.

Prima il corollario tipico dei bottegai avidi (con i ristoratori in guerra per le pendenze di cene mai saldate). Poi l'abdicazione di Mamma Rai nell'edizione 2012, con l'evento malinconicamente irradiato da Viva l'Italia Channel. Infine la sacrilega indagine delle Gdf, sulla Onlus che gestiva l'evento. Sembra incassasse lauti assegni da imprenditori felici di apparire e con lo Stato avesse un atteggiamento per così dire evasivo. Ridateci il Barocco. E magari anche Daniele Piombi. Non si uccidono così neanche i cavalli.

CATTIVI TENENTI
Era di maggio. Una rissa. Protagonisti , l'incauto Emiliano Fittipaldi, giornalista de l'Espresso, noto persecutore di Cosentino e Polverini, qui sulle colonne di Facebook. Giuseppe Cruciani nel ruolo del cattivo tenente e David Parenzo nei panni del poliziotto buono, sulle frequenze de La Zanzara, poche ore dopo aver ricevuto per il loro programma su Radio 24, l'ambito Premiolino. "Il" premio del giornalismo italiano. Nonostante la motivazione alata: "Beffardi, spregiudicati, irriverenti e politicamente scorretti... hanno creato un nuovo linguaggio radiofonico e una rubrica di successo", Cruciani sventolava un cruccio: "Mi segnalano, Caro David, che c'è un tizio che pare... sembra lavori all'Espresso, perché non lo conosco... si chiama Emiliano Fittipaldi...".

Parenzo, conciliante: "Lo conosco bene, ha scritto un bel libro tra l'altro". Cruciani, cronachistico : "Dunque, su Facebook scrive ‘ogni volta che sento Parenzo e Cruciani alla Zanzara mi viene il ribrezzo, non tanto per una trasmissione trash fatta di urla e rutti liberi..., ma perché i due vengono da molti considerati giornalisti con i contro-cazzi... quest'anno gli hanno dato pure il premio più prestigioso della categoria, il Premiolino.... di sicuro ho sbagliato tutto".

Sembra finita. È appena iniziata: "Adesso io non so se lei ha sbagliato tutto, sono affari suoi se pensa che non ha vinto un premio... se ha un problema di questo tipo... ognuno ha il diritto di dire quel che vuole... qui siamo abituati alle critiche, ma vorrei soffermarmi sul termine ribrezzo, la parola, signor Fitti... paldi (scandito con ironica gravità, ndr) la qualifica, non voglio andare oltre perché sennò poi mi arrabbio e direi altro... non è il caso... trattasi di cosa da poveracci... siamo di fronte a un poveraccio che scrive...".

Interviene la cavalleria, Paolone straccio Liguori: "Carissimi... voi siete a rischio... siete un parafulmine dell'invidia sociale... ci sono i colleghi invidiosi... a me ha colpito ‘ho sbagliato tutto' perché Fittipaldi stava parlando di se... io faccio il giornalista dell'Espresso da tanti anni pensa... e non mi conosce nessuno e questi due pidocchiosi invece li invitano ovunque". Ora, fieramente invigliacchiti dalla reazione del terzetto, biasimiamo il protervo Fittipaldi e invitiamo i critici a non dubitare delle liceità delle scelte dei giurati del Premiolino. Uno, 100, 1000 Pulitzer. W le zanzare. Nei secoli dei secoli.

ELKANN
Domenica i finalisti del Campiello, con la dolorosa eccezione dello scomparso Ugo Riccarelli, saranno a Venezia. Profilo basso per il premio arrivato al 51esimo anno di vita. Rimpianto profondo per Alain Elkann che con "Nonna Carla", venne escluso dalla finale urlando al complotto in puro stile decoubertiniano. Per sfuggire alla narcòsi ci siamo consolati con Busi. Le letizie dialettiche sui finalisti delle Strega avrebbero ubriacato anche gli astemi.

GIARA
Orfani del Barocco, gli spettatori Rai hanno esultato per la salvifica invenzione catodica di uno dei massimi intellettuali dei nostri tempi, Gianfranco Comanducci, colonna Rai in ottimi rapporti con Cesarone Previti. Si deve al comandante "Kom", infatti e a Michele Guardì, l'istituzione tv del premio La Giara, lodevole iniziativa tesa a premiare scrittori esordienti "nell'incantevole scenario della Valle dei Templi".

Il tutto naturalmente su Raidue, per la regia di Guardì stesso, con letture di Deborah Caprioglio, il teatro di Pino Caruso e il "Balletto del sud". Il vincitore è un romano di 36 anni. Titolo del libro: "Come l'antenna per i passeri". Si vola.

 

 

Da sx David Parenzo Alfredo Pratolongo Giuseppe Cruciani Gian Antonio Stella Da sx Giuseppe Cruciani David Parenzo Ferruccio De Bortoli emiliano FITTIPALDI CRUCIANI E PARENZO CARLO TAORMINA E ROBERTO SPECIALE AL BAGAGLINO ALAIN ELKANN CON FIDANZATA NUVEAUX Generale Roberto SpecialeSCONTRO TRA ALDO BUSI E LAURA RAVETTO ALLA GUERRA DEI MONDI

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