movimento riforma della vita

NUDISTI, SPIRITUALI E AMANTI DELLA NATURA: ECCO GLI “HIPPIE” DI INIZIO NOVECENTO - ERANO TEDESCHI E FACEVANO PARTE DEL “MOVIMENTO DI RIFORMA DELLA VITA”: CONTESTAVANO IL MATERIALISMO E LO SVILUPPO INDUSTRIALE DELLA GERMANIA GUGLIELMINA - ANTICIPARONO MOLTE IDEE RIPRESE NEGLI ANNI SESSANTA

movimento di riforma della vita 9movimento di riforma della vita 9

Claudio Risé per “il Giornale”

 

Non basta il benessere, lo sviluppo economico. E neppure il potere. L'uomo ha bisogno anche di altro. Ideali, un'armonia non solo materiale, una visione anche trascendente: di sé, degli altri, del proprio territorio. Quando mancano, lo segnala con movimenti, inizialmente sotterranei, che annunciano grandi rivolgimenti, non sempre positivi, a volte terribili.

 

All' inizio del Novecento la Germania era la maggiore potenza continentale europea. Proprio allora, però, prese forma un movimento contrario a quel modello politico ed economico di esasperato sviluppo industriale e commerciale.

movimento di riforma della vita 8movimento di riforma della vita 8

 

Si chiamò: Movimento di riforma della vita (Lebensreform Bewegung), perché metteva in discussione direttamente lo stile di vita della trionfante Germania guglielmina. Che all'epoca era considerato un modello dalla maggior parte dei Paesi d' Europa. Tanto la Germania di Guglielmo II era materialista e industriale, tanto la Riforma della vita fu pacifista, ecologica e molto interessata allo spirito. E anche al corpo, in quanto portatore di forze spirituali.

 

movimento di riforma della vita 7movimento di riforma della vita 7

Il nudismo nacque allora (chiamato: cultura del corpo nudo, freikoerperkultur), coi suoi bagni di luce, e il suo motto: «Luce e sole». La nudità come verità: «Corpo nudo non mente», era un altro adagio nudista. Tra gli ispiratori della riforma c'erano figure come l'abate Kneipp, promotore di cure naturali seguite ancora oggi in cliniche e «percorsi» frequentati da chi vuole rimettersi da vite troppo stressanti e impegnative (come la clinica von Guggenberg di Bressanone, amata da Silvio Berlusconi). O il pittore simbolista Karl Diefenbach, fondatore della comune Himmelhof, vicino a Vienna.

 

L' ispiratore principale della Lebensreform diventò però soprattutto Rudolf Steiner, fondatore dell'antroposofia. Una corrente scientifico-spirituale tuttora fiorente con la sua attività pedagogica (le scuole Waldorf, ormai diffuse in tutto il mondo), le sue associazioni di medici e cliniche, riconosciute in ogni Paese, i gruppi di intervento sulla terra con l' agricoltura biodinamica, anche queste oggi in pieno sviluppo, anche in Italia.

 

movimento di riforma della vita 6movimento di riforma della vita 6

Il movimento di Riforma della vita (che ispirò poi altre aggregazioni), sentì l' urgenza di una trasformazione profonda, personale e collettiva, di fronte a un' opulenza e uno sviluppo vissuti come «malati», senza prospettive vitali, cui i giovani (ma anche gli adulti) dovevano sottrarsi al più presto. Non c' è da stupirsi dunque se i primi luoghi di sviluppo di questo movimento furono centri di cura, case di salute.

 

movimento di riforma della vita 5movimento di riforma della vita 5

Come la comunità di Monte Verità, ad Ascona (nel Canton Ticino) che vide tra i suoi ispiratori oltre a Rudolf Steiner, lo scrittore Hermann Hesse, lo studioso delle religioni Karolyi Kerenyi, e gran parte dei pittori e poeti simbolisti. In un'intera generazione apparve una forte spinta verso la ricerca interiore e il silenzio, la fuga dalle città e dai quartieri industriali e la ricerca di ambienti naturali. Alla ricerca di una rigenerazione personale e collettiva.

 

L'Ottocento industriale, di cui molti di loro avevano visto la fine, era stata l' epoca delle grandi concentrazioni di persone. A cominciare dalle città industriali e dai loro enormi quartieri con (scrisse Herman Hesse nel suo libro su Monte Verità) «corridoi e scale già impregnati dal triste odore della miseria», le enormi scuole, le grandi carceri degli Stati, i primi «manicomi» per i malati mentali.

 

movimento di riforma della vita 4movimento di riforma della vita 4

L'europeo, fino ad allora vissuto prevalentemente nelle campagne, o nelle relativamente libere botteghe artigianali, vide con orrore diffondersi i primi luoghi di concentrazione di massa. Fu colpito dal rachitismo (non genetico), malattia dei quartieri industriali causata da insufficiente esposizione alla luce naturale, accompagnata dalla sedentarietà.

 

Il motto della Riforma della vita fu dunque: «Ritorno alla Natura» (Zurueck zur Natur). I nemici, ben individuati, erano già allora gli aspetti distruttivi di quel «processo di civilizzazione» che la sociologia politicamente corretta del Novecento, con Norbert Elias in testa, portò poi sui tamburi e che distruggeva, come notava invece Thomas Mann, le antiche ricchezze delle culture tradizionali e del loro rapporto col territorio e la natura. Contro il formalismo asettico e mentale della Zivilisation la riforma proponeva un ritorno alla vita naturale che riguardava la difesa del corpo, e dello spirito.

movimento di riforma della vita 10movimento di riforma della vita 10

 

Innanzitutto occorreva difendere la terra dalla quale il corpo dipende direttamente. Sviluppare e perfezionare quindi un' agricoltura ecologica, che mettesse al bando ogni intervento chimico e artificiale sul terreno e le coltivazioni. Bisognava poi rivedere i criteri dell' alimentazione, tornando a dare uno spazio preponderante ai nutrimenti vegetali, sia per rispetto verso gli animali che per la propria salute.

 

Le raccomandazioni fatte dai medici della Riforma della vita per evitare gli errori e gli eccessi alimentari erano dello stesso tenore delle medicine alternative di oggi: pochi grassi, niente farine bianche (ma integrali, e naturalmente biologiche), niente zuccheri raffinati (alimenti per i quali si erano allora abbassati i prezzi per incrementarne il consumo), e nessuna sostanza o droga.

 

Le terapie dovevano essere a base di elementi naturali, vegetali o minerali, e praticate il più possibile nella natura, che era la vera guaritrice. La Riforma della vita appoggiava quindi (e cercava di organizzare) modi di vita che realizzassero questi nuovi orientamenti nelle coltivazioni, nell' alimentazione e nei luoghi dove si vive.

 

movimento di riforma della vita movimento di riforma della vita

Caldamente raccomandata fu la costituzione delle «comunità agrarie» che si proponevano di coltivare tutto quanto necessario ai propri consumi. NPer chi non poteva abbandonare completamente le città furono promosse le «città giardino» (Gartenstadt), nuovi quartieri vicini alle città o in periferia, con spazi verdi e scuole proprie. Zone con case unifamiliari e un piccolo giardino, di cui si possono trovare ancora residui (oggi diventati residenze di lusso), in zone ormai quasi centrali delle grandi città.

 

Luogo strategico, allora come oggi, per la realizzazione di questa Riforma della vita era però l' orto familiare, destinato a mantenere quotidianamente un rapporto concreto con la natura, e a rifornire l' indispensabile frutta e verdura. Questa rivoluzione dell' esistenza, alimentare, residenziale, educativa, spirituale, affettiva si infranse poi nella violenza della Prima guerra mondiale, coi suoi milioni di morti ed i regimi totalitari che nacquero dalle sue ceneri.

 

movimento di riforma della vita  3movimento di riforma della vita 3

Ma non finì lì. Molte delle intuizioni della Riforma della vita e delle sue comunità furono riprese dalle medicine naturali e da altre esperienze esistenziali e spirituali che rimisero in discussione, ancora nel Novecento e dopo, il fascino materialista e tecnologico della società dei consumi. A farlo non fu tanto il '68, ostaggio della vecchia politica, quanto il movimento giovanile spontaneo dei primi anni '60, che ebbe nomi diversi nelle varie regioni d' occidente: figli dei fiori, hippies e tanti altri, e vide migliaia di giovani andarsene spontaneamente da casa con pochi soldi e molta musica, alla ricerca di spirito e amore. E Maestri, che per la maggior parte non trovarono.

 

movimento di riforma della vita  movimento di riforma della vita

La ricerca di come difendere la vita continua oggi. Anche i potenti del mondo devono cercare un modo per salvare le risorse naturali da cui dipende l' esistenza di tutti. E l' Organizzazione Mondiale della Sanità ci informa che il 75 per cento di noi muore perché mangia troppo, male, ogni tipo di porcherie, e non cammina abbastanza.

 

 

Ultimi Dagoreport

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...