pupi avati cavina

“ODIO LA MIA CITTA’” - A BOLOGNA L’ULTIMO SALUTO A GIANNI CAVINA, PUPI AVATI SI INCAZZA: “NON C’ERA NESSUNO. NON RIESCO A FARE FINTA DI NIENTE, ANCHE PERCHÉ HO RIVISSUTO IL FUNERALE DI CARLO DALLE PIANE A ROMA: POCA GENTE ANCHE LÌ, CUI SEGUIRONO LE MIE RIMOSTRANZE. DOVE SONO LE ISTITUZIONI?” - LE SCUSE DEL SINDACO LEPORE

Fernando Pellerano per corriere.it

 

PUPI AVATI CAVINA

Ieri, l’ultimo saluto a Gianni Cavina nella Chiesa del Sacro Cuore, nella sua Bolognina, vicino a casa. Una messa intima officiata da Don Massimo, alla presenza della moglie Giovanna e del figlio Fabrizio, avuto dalla prima consorte Mary France, e di pochi, pochissimi amici e conoscenti.

 

 

Sono seguite le parole di Pupi e Antonio Avati, suoi grandi amici da sempre e compagni di cinematografiche avventure: il vero, affettuoso e sentito ultimo ciak. Loro due, in prima fila in questi giorni successivi alla scomparsa dell’attore bolognese, prima felicemente colpiti per la grande «e meritata» copertura mediatica da parte dei giornali, delle tv e dei social, ma ieri affranti e delusi dalla scarsa partecipazione dei bolognesi.

 

«Siamo rimasti sorpresi di questo vuoto, reso ancora più evidente dalla grandezza della chiesa», dice Antonio. Ugualmente esplicito il fratello, Pupi, che non trattiene la sua amarezza. «Pensa, siamo arrivati un’ora prima pensando di trovare la folla e quindi per assicurarci un posto vicino al suo bianco feretro, e invece non c’era nessuno», racconta mentre torna a Roma in treno. «Non riesco a fare finta di niente, a stare zitto, anche perché ho rivissuto il funerale di Carlo Dalle Piane a Roma: poca gente anche lì, cui seguirono le mie rimostranze. Oggi devo farlo purtroppo con la mia città, i miei concittadini e le istituzioni incredibilmente assenti: il nulla».

PUPI AVATI FUNERALI CAVINA

 

Il ricordo in consiglio comunale e il silenzio in chiesa

Così è andata, proprio mentre negli stessi minuti in consiglio comunale il consigliere Maurizio Gaigher ricordava la brillante carriera di Cavina, «dai suoi esordi come attore teatrale e cabarettista, insieme a Lucio Dalla e Nino Mangano», e poi la serie dell’ispettore Sarti di Macchiavelli girata a Bologna, i tanti film, ben venti con Avati, fino all’ultima partecipazione in Dante, nonostante le precarie condizioni fisiche, dove potremo rivederlo appena la pellicola arriverà in sala, e a seguire il minuto di silenzio in aula. Più fragoroso il silenzio ai Salesiani. Con dolorosa sincerità Pupi racconta come ieri non abbia fatto la comunione. «L’ho detto a Don Massimo, “non posso perché sono in peccato, perché in questo momento sto odiando la mia città che ha dimostrato disamore”».

 

PUPI AVATI

«Ammetto di aver sofferto perché dopo tutti quei riconoscimenti letti sui giornali e visti in tv, mi aspettavo altrettanto per questo ultimo saluto. Gianni lo meritava, per quello che ha fatto sempre pensando alla nostra città, lui che la bolognesità l’ha portata ovunque. Le autorità, le istituzioni avrebbero dovuto tenerne conto, coglierne l’importanza e quindi esserci. Purtroppo così non è stato». Un ritorno a Roma amaro, con un finale però senza maschere né infingimenti, quindi vero e di carne, e col pensiero, magari, che Gianni Cavina ci sarà comunque coi suoi mille volti, ora drammatici ora comici, nelle tante pellicole a cui ha lavorato, fino alla fine.

 

Il sindaco di Bologna: «Un disguido, ci siamo scusati con Avati»

matteo lepore

«Ho sentito Pupi Avati. Ci siamo scusati con lui». Così il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, dopo lo sfogo del regista ai funerali dell’attore Gianni Cavina. «Chiamerò in queste ore anche la famiglia- informa oggi Lepore a margine di una conferenza stampa- Abbiamo onorato Cavina in Consiglio comunale, portando il cordoglio della città. Ci dispiace che per un disguido organizzativo nessun consigliere comunale o assessore sia stato presente alle esequie». «Sicuramente per noi Cavina- aggiunge il sindaco- rappresenta una delle personalità del mondo della cultura più importanti degli ultimi decenni. Lo omaggeremo come merita».

gianni cavina gianni cavina 2 gianni cavina spot 4 salti in padella gianni cavina. gianni cavina 2

Ultimi Dagoreport

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…

benjamin netanyahu matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT – QUANTO POTRÀ DURARE IL SILENZIO IMBARAZZATO E IMBARAZZANTE DI GIORGIA MELONI DI FRONTE AI 50MILA MORTI DI GAZA? LA DUCETTA NON VUOLE SCARICARE NETANYAHU PER NON LASCIARE A MATTEO SALVINI LA "PRIMAZIA" DEL RAPPORTO CON "BIBI". MA ANCHE PER NON IRRITARE LA POTENTE COMUNITÀ EBRAICA ITALIANA, STORICAMENTE PENDENTE A DESTRA – ORMAI ANCHE URSULA VON DER LEYEN E ANTONIO TAJANI (NON CERTO DUE CUOR DI LEONE) CONDANNANO LE STRAGI NELLA STRISCIA CON PAROLE DURISSIME: “AZIONI ABOMINEVOLI” – ANCHE LA POPOLAZIONE ISRAELIANA VUOLE SFANCULARE “BIBI”, COME STA FACENDO GIÀ TRUMP, CHE NEI GIORNI SCORSI HA ATTACCATO LA CORNETTA IN FACCIA A SEMPRE PIÙ IN-GAZATO PREMIER ISRAELIANO (OGGI HA RIVELATO DI AVERGLI "DETTO DI NON ATTACCARE L'IRAN")

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO -GONG! OGGI È ANDATO IN SCENA UN PESANTISSIMO SHOWDOWN TRA MELONI, CHE È FAVOREVOLE AD APERTURE SUL GOLDEN POWER A UNICREDIT SULL’OPERAZIONE BANCO BPM CON TAJANI SOSTENITORE INDEFESSO DEL LIBERO MERCATO, E LA LEGA DI SALVINI CHE È PRONTA A FAR CADERE IL GOVERNO PUR DI NON MOLLARE IL “SUO” BANCO BPM A UNICREDIT - OGGI, ARMATO DI BAZOOKA, È SCESO IN CAMPO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI. INCALZATO DAI CRONISTI SULLE POSSIBILI APERTURE DEL GOVERNO ALLE PRESCRIZIONI DEL GOLDEN POWER APPLICATE ALLA BANCA DI ORCEL, L’ECONOMISTA DI CAZZAGO È SBOTTATO COME UN FIUME IN PIENA: “SE CI FOSSE IL MINIMO DISALLINEAMENTO (CON MELONI), NON CI SAREBBE UNA MINACCIA DI DIMISSIONI, MA LE DIMISSIONI STESSE. NON SI ANNUNCIANO LE DIMISSIONI, LE SI DANNO…”

donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL TYCOON E PUTIN MA NESSUNO LO CONSIDERA: PUTIN SI CHIAMA FUORI (“SOLO DOPO ACCORDI SPECIFICI”). E IL TYCOON? NON VUOLE UN INCONTRO DIRETTO CON PUTIN PERCHE', IL MOLTO PROBABILE BUCO NELL'ACQUA, SAREBBE L'ENNESIMA CONFERMA DELLA SUA INCAPACITA' DI RISOLVERE LA CRISI UCRAINA. LUI, CHE PRIMA DELLE ELEZIONI DICEVA “PORTERÒ LA PACE IN 24 ORE”, E A PIU' DI QUATTRO MESI DALL’INSEDIAMENTO SI RITROVA CON I DRONI E I MISSILI RUSSI CHE MARTELLANO PIÙ CHE MAI KIEV...

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – UCCI UCCI, SENTO AVVICINARSI GLI ANGELUCCI! IN ALLARME PER LA DECRESCITA INFELICE DEI LORO TRE QUOTIDIANI, ALESSANDRO SALLUSTI AVREBBE I GIORNI CONTATI ALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE” - GIA’ CADUTO IN DISGRAZIA CON MARINA BERLUSCONI, REO DI AVER SOSTITUITO “PAPI” CON GIORGIA, ORA GIAMPAOLO ANGELUCCI AVREBBE IN MENTE DI RIMPIAZZARE IL BIOGRAFO DELLA DUCETTA CON QUEL RAMPANTISSIMO “BEL AMI” DEL POTERE CHE SI CHIAMA TOMMASO CERNO: SENZA FARE UN PLISSE’, DA DIRETTORE DELL’’’ESPRESSO” E DEPUTATO DEL PD BY RENZI, OGGI E’ ALLA GUIDA DE “IL TEMPO”, TALMENTE SCHIERATO CON LA DESTRA CHE VEDE I FASCISTI A SINISTRA… (VIDEO STRACULT!)