BRUNETTA SOFFRITTO D’INTERESSI - IL PD SI MOBILITA IN DIFESA DEGLI AMICI FAZIO, CROZZA E BENIGNI: “BRUNETTA ATTACCA LA RAI PER DIFENDERE GLI INTERESSI DI MEDIASET”

Alberto D'Argenio per La Repubblica

«Brunetta e Gasparri vogliono solo indebolire la Rai per fare un favore a Mediaset». Lo dicono riservatamente i dirigenti della Rai. Non temono di affermarlo pubblicamente gli esponenti del Pd in Vigilanza. A microfoni spenti aggiungono l'ovvio, agiscono per conto di Berlusconi, fanno i guastatori per favorire il Biscione nell'eterna battaglia degli share, gli indici d'ascolto che valgono pubblicità.

Dunque soldi. Ancora una volta, un partito che siede al governo si mobilita al servizio dell'azienda del Capo e dei suoi bilanci. Intanto al quarto giorno di feroce guerra sui costi dei contratti in Rai aperta domenica da Brunetta attaccando Fazio proprio nello studio di Che Tempo che fa, Viale Mazzini reagisce. Ma il capogruppo del Pdl arriva a chiedere le dimissioni del Dg Luigi Gubitosi.

Il primo effetto della polemica lanciata da Brunetta sui costi sostenuti dalla Rai per pagare conduttori e artisti si è visto lunedì, con la fumata nera nella trattativa per il passaggio alla tv pubblica di Maurizio Crozza. Il comico che oggi lavora a La7 è considerato uno dei pochi, insieme a Santoro e Fazio, in grado di spostare ascolti, pubblicità e denaro.

Che il suo passaggio a Viale Mazzini fosse saltato per via della polemica sui cachet innescata da Brunetta lo si sussurrava da due giorni, ma martedì la conferma è arrivata dallo stesso Crozza che a Ballarò ha imitato il capogruppo berlusconiano «che fa le pulci alla Rai» e ha poi detto che lui per la tv pubblica sarebbe stato un affare, ma «nel dubbio di non essere un investimento per lo Stato mi sono fatto da parte».

Un mancato acquisto per la Rai che si somma a quello di Benigni, il cui programma di Natale in queste ore di polemica sui compensi si sta allontanando. Ieri Gubitosi ha reagito con un comunicato dopo essere spronato a farlo dai consiglieri Rai Benedetta Tobagi e Gherardo Colombo. Il direttore generale ha difeso Fazio: «Non è un costo, ma una fonte di profitto e garantisce un'informazione trasparente, seria e di altissima qualità invitando tutte le componenti della società», anche chi «si vuole presentare con inutile aggressività».

Un riferimento proprio alla performance domenicale di Brunetta. Frase che vuole sgomberare il campo dalle accuse di partigianeria del conduttore, anche se il cuore del discorso del dg punta sul fatto che il conduttore ligure porta soldi alla Rai nonostante il costo del suo contratto.

Dal Pdl reagiscono alzando i toni. Gasparri accusa Gubitosi di «non fare uso corretto dell'azienda » aggiungendo che, insieme alla Tobagi e a Colombo, dovrebbe «difendere la Rai dallo spreco di soldi dovuti a compensi milionari ». Brunetta va oltre: «Non si possono che chiedere le dimissioni di Gubitosi, è intollerabile che vanti l'equilibrio di Che tempo che fa ».

A squarciare il velo per conto della Rai, i cui dirigenti non possono parlare apertamente, sono gli esponenti del Pd in vigilanza. Basta sentire Paola De Micheli, per la quale «ci troviamo di fronte a un tentativo maldestro di indebolire la Rai per fare un regalo a Mediaset ».

Nota Francesco Scalia quanto sia «inquietante vedere il Giornale titolare "Dopo Crozza salta Benigni". È difficile non cogliere la conseguenza dell'azione di Brunetta: indebolire la Rai a vantaggio del suo concorrente, Mediaset. La congruità dei compensi di Fazio, Crozza o Benigni andrebbe valutata in ragione degli introiti pubblicitari garantiti dai loro programmi. Usare il proprio ruolo all'interno della Vigilanza attaccando questi contratti, con l'effetto di farli saltare, rappresenta un danno per l'azienda ed un aiuto alla concorrenza».

Nel pomeriggio Brunetta - dopo aver partecipato proprio alla riunione della Vigilanza nella quale ha attaccato la Rai - viene chiamato al Quirinale da Napolitano. Dietro le quinte al Nazareno e a Viale Mazzini la ricostruzione è la stessa. Ricordano come la sfida di share e raccolta pubblicitaria tra le due ammiraglie, Rai Uno e Canale Cinque, volga ormai in favore della prima.

E che la stagione in cui si fanno più soldi sia l'inverno. Per questo Berlusconi - è la certezza di tutti - tramite i suoi parlamentari cerca di sabotare i contratti dei maghi degli ascolti. Crozza è saltato, Benigni pure e ora si cerca di evitare che Fazio conduca di nuovo Sanremo. Già, perché se come previsto nel 2014 arriverà la ripresa, con i big al servizio della Rai i nuovi introiti finirebbero nelle casse di Viale Mazzini a scapito di Mediaset. Insomma, ancora una volta la Rai deve combattere contro quella che la Tobagi e Colombo hanno definito «la cappa del conflitto di interessi».

 

fazio e brunetta LITE FAZIO BRUNETTA brunetta ravello.jpgCROZZA IMITA BERSANI A BALLAROSANREMO MAURIZIO CROZZA CONTESTATO SANREMO LESIBIZIONE DI MAURIZIO CROZZA jpegBENIGNI TUTTO DANTE DIVINA COMMEDIA FIRENZEGIANNA FREGONARA ENRICO LETTA MAURO MORETTI AL MATRIMONIO DI PAOLA DE MICHELI Paola De Micheli

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?