renzi unita

UN ALTRO FALLIMENTO DI RENZI: “L’UNITÀ” CHIUDE - LA PESSINA COSTRUZIONI AZIONISTA DEL GIORNALE ALL’80% (IL PD HA IL RESTANTE 20%) ANNUNCIA LICENZIAMENTI COLLETTIVI - IL DIRETTORE STAINO ATTACCA: “QUANDO SONO ARRIVATO ALLA LEOPOLDA CON UN MUCCHIO DI COPIE DELL'UNITÀ ALL'INGRESSO NON HANNO VOLUTO FARMELE PASSARE”

1 - L'UNITA' CHIUDE

Alessandra Arachi per il “Corriere della Sera”

 

STAINO DIRETTORE UNITASTAINO DIRETTORE UNITA

Bisognerebbe riesumare Francesco Guccini e le parole della sua «Eskimo»: «.. e alcuni audaci in tasca l' Unità ...» per trovare davvero qualche audace disposto, ancora una volta, a far risorgere lo storico quotidiano fondato da Antonio Gramsci. La Pessina costruzione, socio dell' Unità all'80 per cento, non ci sta più. E ieri mattina ha annunciato licenziamenti collettivi (sono rimasti 29 giornalisti) senza preavviso.

 

«E senza alcuna trattativa: un metodo che nemmeno il peggiore padrone delle ferriere dell'Unione Sovietica avrebbe mai adottato», denuncia Umberto De Giovannangeli, storico giornalista e membro del comitato di redazione insieme con Maria Zegarelli e Massimo Solani. È stata una conferenza stampa davvero accesa ieri nella redazione dell'Unità , accanto ai giornalisti anche il direttore Staino e il condirettore Andrea Romano, deputato del Pd, il partito che dell'Unità è socio al 20 per cento. Protestano, i giornalisti. Minacciano azioni giudiziarie.

STAINO CUPERLOSTAINO CUPERLO

 

Lanciano un appello: «Chiediamo al Pd che nei prossimi trenta giorni verifichino la possibilità di trovare nuovi soci per rilevare il nostro giornale». E la speranza è che si faccia avanti qualcuno di quegli audaci che prima di Pessina, un anno e mezzo fa, avrebbe voluto far rinascere davvero il giornale. Matteo Arpe, prima di tutti. Ma il giovane banchiere e patron della Sator fa sapere che nel frattempo ha creduto in un altro bel progetto progressista: il settimanale economico Pagina 99.

 

«Sono certo che il Pd farà di tutto per difendere la storia di questo giornale, soprattutto tenendo conto che questo è l'unico quotidiano politico rimasto in Italia», garantisce Andrea Romano, il condirettore del Pd, che ci tiene a specificare che lui all'Unità in questi diciotto mesi ci ha lavorato gratis. Subito dopo di lui ha preso la parola Staino, il direttore voluto proprio da Matteo Renzi.

 

STAINO RENZISTAINO RENZI

«Già, ma che mi ha voluto a fare se in redazione Renzi non l'ho visto neanche mezza volta?», commenta Staino con il suo pezzo di storia personale alle spalle. E aggiunge: «Il paradosso è stato quando sono arrivato alla Leopolda con un mucchio di copie dell' Unità , ma all'ingresso non hanno voluto farmele passare. E le hanno lasciate fuori, mentre c'era un temporale».

 

2 - L'UNITA', RAFFICA DI LICENZIAMENTI

Pasquale Napolitano per “il Giornale”

 

Fallisce il piano di Matteo Renzi per il rilancio de L'Unità. Diciotto mesi dopo il ritorno in edicola, il quotidiano fondato da Antonio Gramsci rischia di chiudere i battenti. La situazione, già precaria da mesi, è esplosa nella giornata di ieri: l'amministratore del gruppo Pessina (azionista di maggioranza del quotidiano) Guido Stefanelli, attraverso una delegata, ha comunicato al comitato di redazione la volontà di procedere a licenziamenti collettivi senza ammortizzatori sociali.

 

UNITA BOSCHIUNITA BOSCHI

Una decisione che ha interrotto di colpo le trattative sindacali per la trasformazione dei contratti di lavoro dei giornalisti da articolo 1 in articoli 2 per scongiurare la crisi.

Nell'assetto societario de L'Unità Srl, l'80% è di proprietà del gruppo Pessina mentre il 20% è detenuto dalla fondazione Eyu (Europa Youdem-Unità) che fa capo al Pd.

 

Al Partito democratico e a Renzi si è appellato, Sergio Staino, direttore del quotidiano, nella conferenza stampa convocata alle 16 di ieri, dopo l'annuncio dei licenziamenti. «Il Pd, socio di minoranza dell' Unità con il 20% delle quote, faccia sentire la sua voce - ha tuonato Staino. In questi quattro mesi della mia direzione, dopo un incontro gioioso con il segretario del partito Pd, non ho visto più nessuno».

 

UNITA BERLINGUERUNITA BERLINGUER

Staino, che appoggia lo sciopero indetto dai suoi giornalisti, ha chiesto a Renzi di chiarire cosa voglia fare de l'Unità. Il direttore ha anche ricordato vicende spiacevoli registrate in queste settimane, come il duro «no» alla distribuzione delle copie del giornale alla Leopolda o il rifiuto di Renzi, ancora presidente del Consiglio, a partecipare a un forum organizzato dal quotidiano.

 

Anche il Comitato di redazione ha chiesto un intervento diretto dell'ex premier: «Vogliamo in incontro in tempi urgenti. Dal Pd è arrivata solo una nota in cui si esprime solidarietà ai giornalisti e l'impegno a ricapitalizzare per la propria quota nell' assemblea dei soci di oggi».

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…