salvini foa

RAI, DI TUTTO DI PUS – IL PIANO DI SALVINI PER FAR RIMANERE MARCELLO FOA PRESIDENTE NONOSTANTE LA BOCCIATURA DELLA VIGILANZA: IL LEADER LEGHISTA VUOLE FARLO ENTRARE IN CARICA COME CONSIGLIERE ANZIANO E PROCEDERE ALLE NOMINE INTERNE – LE 24 ORE DEL PRESIDENTE DALLA VITA PIÙ BREVE DI VIALE MAZZINI: HA GIÀ PRESO IL POSTO DELLA MAGGIONI E SI È COMPORTATO COME SE FOSSE A PIENE FUNZIONI: DICHIARAZIONI ALLE AGENZIE, RAPIDA INTERVISTA AL TG1 E…

1 - LE 24 ORE DI FOA DA PRESIDENTE DELLA RAI SALVINI PENSA ALLO STRAPPO: «RESTI COMUNQUE»

Paolo Conti per il “Corriere della Sera”

 

Marcello Foa

«Ringrazio il cda della Rai per la fiducia accordatami e attendo con rispetto il voto della commissione parlamentare di Vigilanza della Rai. Esprimo apprezzamento per il clima molto costruttivo della riunione odierna e sono davvero lieto di partecipare a un consiglio composto da personalità così competenti e preparate».

 

Marcello Foa by Ellekappa

Ore 19 di ieri, il neopresidente della Rai, Marcello Foa, rilascia la sua prima dichiarazione. È stato appena eletto a maggioranza alla guida della tv pubblica dal nuovo consiglio di amministrazione a sette membri: quattro eletti dal Parlamento - Rita Borioni (Pd), Beatrice Coletti (M5S), Igor De Biasio (Lega), Giampaolo Rossi (FdI, ma sostenuto anche dai voti di Forza Italia) - uno eletto dai dipendenti Rai - Riccardo Laganà - e due indicati dal governo - Fabrizio Salini e Marcello Foa -. Solo Borioni ha votato contro, Laganà si è astenuto.

salvini

 

Oggi la vigilanza dovrà ratificare la nomina. Pd, Leu e Forza Italia sono determinati a votare contro, ma questo potrebbe non fermare Salvini: il vicepremier sarebbe pronto allo strappo confermando Foa per fargli fare le nomine. La legge prevede che la Vigilanza ratifichi la nomina del presidente con i due terzi dei voti.

 

Ma il leader leghista sarebbe intenzionato a farlo entrare in carica come consigliere anziano e procedere a una serie di nomine interne, quasi a provocare l' ex alleato.

 

marcello foa paragona lilli gruber a un gommone

Nella stessa seduta il consiglio ha votato Fabrizio Salini nuovo amministratore delegato, così come indicato dal ministero dell' Economia. Al momento del voto sul suo nome, Foa ha lasciato i lavori del cda.

 

Così prosegue la dichiarazione di Foa che sembra voler diradare le nubi politiche che si sono addensate sulla sua nomina: «Nel ricordare il mio percorso professionale ho ribadito il mio impegno a garantire l' autonomia dei giornalisti per un' informazione di servizio pubblico che sia autorevole, indipendente e autenticamente pluralista.

 

La Rai è una risorsa per il Paese e non solo per l' informazione, risorsa che va onorata e difesa nell' interesse esclusivo dei cittadini. Le logiche della partitocrazia sono estranee ai miei valori e alla mia cultura che, invece, contemplano un solo impegno incrollabile: quello nei confronti di un giornalismo libero, trasparente e intellettualmente onesto, senza pregiudizi ideologici».

salvini

 

In una nota congiunta, la Federazione nazionale della stampa e l' Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, protestano: «Il cda si è piegato al diktat, svelando già al primo atto la totale sudditanza al governo. La Rai rischia di avere non solo l' ad ma anche il presidente indicato dal governo.

 

Un colpo mortale all' autonomia e all' indipendenza del servizio pubblico. Valuteremo le prossime iniziative per assicurare il rispetto delle norme e delle sentenze europee e della Corte costituzionale. Intanto, con il rispetto che si deve al Parlamento, attendiamo la decisione della commissione di Vigilanza». L' accenno alla Corte costituzionale riguarda una sentenza in cui si stabilisce che gli organi direttivi della tv pubblica non devono essere «costituiti in modo da rappresentare direttamente o indirettamente espressione, esclusiva o preponderante, del potere esecutivo» e che la loro struttura «sia tale da garantirne l' obiettività».

 

2 – E «OCCUPA» SUBITO IL MAXI-UFFICIO AL SETTIMO PIANO

Paolo Conti per il “Corriere della Sera”

 

fabrizio salini

Nessuno scambio di consegne, come è (quasi) sempre avvenuto al settimo piano di viale Mazzini, cuore del potere Rai. Solo un rapido saluto tra il direttore generale uscente, Mario Orfeo, e l' amministratore delegato entrante, Fabrizio Salini.

 

Un avvicendamento freddo tra vertici Rai, quello avvenuto ieri poco prima delle 17. Il settimo piano di viale Mazzini è un «Impero dei Segni» dove ogni spostamento ha un significato. E così è avvenuto ieri.

 

Le stanze del direttore generale (ora amministratore delegato, secondo la riforma del dicembre 2015) e della presidenza erano già libere da giorni, sia Mario Orfeo che la ormai ex presidente Monica Maggioni avevano portato via carte e oggetti personali.

 

Marcello Foa

Appena finita la riunione del Consiglio nella saletta vicina all' ufficio del presidente, Marcello Foa ha preso possesso della scrivania che era stata della Maggioni: ufficio notoriamente luminoso con vista su Prati-Delle Vittorie.

 

E lo stesso ha fatto Salini. Presidenza e direzione generale hanno due veri e propri «appartamenti» (una porta di chiusura, saletta di riunione, stanze per la segreteria) ben distanti tra loro che marcano la differenza dei ruoli: il presidente legale rappresentante e simbolo della Rai; l' amministratore delegato, il manager col vero potere sulle nomine e sulle scelte aziendali.

mario orfeo monica maggioni

 

Foa si è comportato come un presidente nella pienezza delle sue funzioni: dichiarazione alle agenzie, rapida intervista al Tg1. Non è trapelata alcuna preoccupazione di poter essere il presidente dalla vita più breve nella storia di viale Mazzini, se oggi alle 8.30 la commissione di Vigilanza non lo approverà con i due terzi dei voti. Intanto da ieri è cominciata un' era surreale.

 

Per la prima volta nella storia della Rai, sia la presidente uscente che il direttore generale uscente sono dipendenti della Rai. Ovvero restano in azienda. Hanno il ruolo di direttori: Maggioni lasciò Rainews 24 al momento della nomina nell' agosto 2015 (oggi c' è alla guida Antonio Di Bella), per succedere ad Antonio Campo Dall' Orto nel giugno 2017 Mario Orfeo lasciò la direzione del Tg1 (ora affidata ad Andrea Montanari). Quindi due direttori «pesanti» che sono in attesa di un nuovo incarico.

BRUNO GENTILI 2

 

Visto il ruolo, da ieri hanno ciascuno una nuova propria stanza sempre al settimo piano di viale Mazzini. Insomma, di nuovo per la prima volta nella storia della Rai, un nuovo presidente e il suo predecessore, un nuovo amministratore delegato e l' ex direttore generale si ritroveranno sullo stesso piano.

 

Intanto ieri prima nomina: Bruno Gentili diventerà direttore ad interim di Rai Sport dopo l' uscita di Gabriele Romagnoli. Un interim, ma la stagione delle poltrone è cominciata.

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