piera degli esposti

PIERA DI ESSERE UN'ATTRICE - DEGLI ESPOSTI: ''QUANDO MI FERMANO PER UNA FOTOGRAFIA O UN BACIO, MI SCOPRO FELICE. EGOCENTRICA, NON NARCISISTA'' - DE CHIRICO LE DISSE 'BRAVO LO STESSO', DA RAGAZZINA SI CHIUDEVA IN BAGNO NELL'ACQUA BOLLENTE: 'ASPETTO L'ESTASI', MOLLÒ CARMELO BENE IN VERSIONE AGUZZINO, ANDAVA IN LAMBRETTA CON LUCIO DALLA E FECE ARRABBIARE NANNI MORETTI. E QUANDO SI TROVÒ APPOGGIATA ALLA RENAULT 4 CHE CONTENEVA IL CORPO DI ALDO MORO...

 

 

Malcom Pagani per ''Il Messaggero''

 

piera degli espostipiera degli esposti

Definizione di inquietudine, vocabolario di Piera Degli Esposti: «È il timore che l'orizzonte porti con sé soltanto brutte sorprese. Per questo, come tutti, odio la vecchiaia: la bambina che è in me vede il tempo in cui vive e non gli anni che ha». Quelli dell'attrice adorata da De Chirico, De Filippo, Bellocchio, Sorrentino e Moretti, sono incerti:

 

«Sono nata nel 1938, sui documenti risulto venuta al mondo nel '39, ma non mi sento una creatura anagrafica e non ho mai desiderato esserlo. Non vado d'accordo con l'età che ho e coltivo un buonissimo rapporto con le persone che mi circondano. Da ragazza ero schiacciata dai doveri e dagli incontri obbligati, oggi mi orientano i piaceri. Esco fuori a cena quasi tutte le sere e sono contenta. Non ho mai amato restare da sola, soprattutto con l'oscurità, forse per lo spavento che la morte mi sorprenda proprio lì, di notte».

 

piera degli esposti e franco mariottipiera degli esposti e franco mariotti

Tra una preoccupazione: «Mi dica quando non mi faccio capire» e un bagno nelle terme di Abano: «Amo restare sospesa sull'acqua» Degli Esposti nuota nei ricordi: «Anche se la memoria è un esercizio faticoso, doloroso, quasi masochistico».

 

Ci ha detto di sentirsi una bambina.

«C'è chi il bambino lo tacita, chi lo reprime, chi lo scaccia e chi addirittura lo uccide. Io - sono tra i pochi - ho preferito tenerlo con me. La mia parte bambina è giocosa, curiosa, incline a meravigliarsi».

 

Di che cosa si meraviglia?

«Dell'affetto. Non sono popolare come Vasco Rossi, ma quando mi fermano per una fotografia o per un bacio, mi scopro felice. È come tornare indietro all'epoca in cui ero piccola e le amiche di mia madre dicevano: Ma come è cresciuta, come è diventata bella».

 

È un indizio di narcisismo?

«Non mi sento una mammoletta e se faccio l'attrice significa che qualcosa di indiavolato esiste, ma sono egocentrica, non narcisa. L'egocentrismo lo conosco e lo riconosco, il narcisismo non mi somiglia».

 

Ma la notorietà le piace.

piera degli espostipiera degli esposti

«Non per denaro, né per fama, ma perché non posso fare a meno della conversazione e amo la gente. Amo essere desiderata. Sono più nota adesso di quando facevo teatro. E quando mi riconoscono come una di famiglia, magari per una serie tv, mi sembra di essere in un tinello mentre durante la cena, sullo schermo, passa la mia faccia».

 

Nello specchio si riconosce ancora?

«In una società che si è votata al lifting e alla metamorfosi delle facce e dei corpi, ho conservato il mio volto senza deturparmi. Si rimane giovani o ci si illude di farlo soltanto con la testa, non con le plastiche».

 

Lei ci è riuscita.

«Questo non vuol dire che mi ricordi tutto e che non mi stupisca nel vedere ciò che ho fatto. Un mio amico, Manuel Giliberti, ha raccolto in un libro la mia storia teatrale dagli anni '60 ad oggi. Certe cose le avevo dimenticate, altre ero incredula di averle persino recitate».

 

piera degli esposti  riccardo rossipiera degli esposti riccardo rossi

Il libro si intitola Bravo lo stesso.

«La frase me la disse Giorgio De Chirico, dopo avermi visto al teatro dei 101, in A dieci minuti da Buffalo di Günter Grass riadattato da Antonio Calenda che di quella specie di garage, di quello scantinato, curava la programmazione. Interpretavo un maschio. De Chirico mi venne incontro: Sei stato molto bravo. Risposi che ero una femmina e lui rincarò: Bravo lo stesso. Mi fece capire quanto era preziosa la diversità e quanto fosse rischiosa l'omologazione».

 

Che scena teatrale era quella teatrale tra la fine degli anni '60 e l'inizio dei '70?

«Una scena ricchissima, piena di cantine, teatrini off, artisti come Manuela Kustermann, Giancarlo Nanni, Leo De Berardinis e Perla Peragallo, luoghi in cui sperimentare. Il Teatro La Fede, il Beat '72, il 101, dove con Gigi Proietti muovevo i primi passi e dove la gente diceva che ci fossero 100 posti e un solo bagno».

 

Lei da ragazza in bagno si chiudeva.

laura delli colli con piera degli espostilaura delli colli con piera degli esposti

«Durante l'adolescenza facevo scorrere l'acqua bollente nella vasca e mi immergevo a lungo. Bussavano alla porta: Piera, cosa fai?, Aspetto l'estasi. Passavano le ore. Ribussavano ancora: Quanto dobbiamo aspettare per l'estasi?. Il mio metodo, un metodo che all'inizio ho faticato a far accettare, l'ho creato io. E l'ho inventato in casa».

 

In cosa consisteva?

«Nella scoperta di sé stessi, dei limiti, dei confini. Spingevo i cassetti della madia con il ventre in maniera selvaggia, sperimentavo il tono della voce, parlavo da sola affacciata su un giardino disabitato. I vicini andavano da mia madre: Abbiamo visto Piera alla finestra, con chi parla?».

piera degli espostipiera degli esposti

 

È stato difficile far accettare il suo metodo?

«Non piaceva a nessuno. I premi che ho avuto in seguito pareggiano a stento i rifiuti che ho avuto. Far accettare agli uomini l'idea che fossi una duellante è stata una piccola rivoluzione. Pretendevano di essere gli unici a duellare, i maschi».

 

Una volta salita sul palco, cosa ha capito del suo mestiere?

«Che il palcoscenico non erano le assi di legno fissate al suolo, ma il luogo in cui ero io, il mio spazio, a prescindere da dove fossi veramente».

 

Con i registi con cui ha lavorato che rapporti ha avuto?

«Alterni, generalmente buoni. Prima di iniziare qualsiasi lavoro li prendevo da parte e mi facevo rassicurare: Sarai buono con me? Puoi promettermi che non mi sgriderai?» .

 

Ha mai provato a fare un bilancio?

«Sono contenta di aver affrontato delle sfide, di aver fatto delle imprese e sono felice che certe imprese siano riuscite. Sono lieta anche di averle abbandonate, alcune imprese. Ci vuole coraggio anche per lasciare, per sfidare il dolore dell'addio. Non è da tutti».

 

Che impresa ha abbandonato?

carolina crescentini laura morante piera degli esposticarolina crescentini laura morante piera degli esposti

«Quella con Carmelo Bene. Non era semplice lasciarlo, Carmelo, dopo aver acconsentito al suo desiderio di avermi. Un desiderio che paradossalmente coincideva con il mio».

 

Perché lo lasciò allora?

«Prima mi corteggiò. Mi invitò a Forte dei Marmi, in vacanza, per convincermi ad accettare una scrittura. Avrebbe dovuto interpretare Amleto di lì a poco e lo trovai biondo, su un dondolo, assorto nella lettura di un libro. In quei giorni fu delizioso. Preparava la carne sulla brace, giocava a ping-pong con il mio compagno, quando subiva un punto si contorceva, faceva l'adorabile buffone. Mi offrì il ruolo, moltissimi soldi e una promessa: Una volta che ti dirigerò, non potrai farti guidare da nessun altro».

 

Poi cosa accadde?

piera degli esposti premiatapiera degli esposti premiata

«Non ero convinta. Pregai il mio compagno di chiamarlo e di comunicare a Carmelo il mio rifiuto. Ma lui non si fece ingannare e gli rispose a brutto muso: Deve venire a dirmelo lei, voglio guardarla negli occhi. Mi fregò. Andai, mi circuì in un istante e uscii da lì con la ferma convinzione di poter domare la bestia».

 

Si sbagliava?

«Come non mai. Non mi aspettavo che cominciasse a fare quei giochetti, in fondo mi aveva voluta lui. Ma cominciò. A Pavia, sede della rappresentazione, mi fece vedere i sorci verdi. Appena arrivai per le prove, teatralizzando ogni cosa come sapeva fare solo lui, esordì subito con una stilettata: Mi sembra di vedere la Degli Esposti, come mai sei venuta? Non mi pare che avessimo fissato un appuntamento. Da lì in poi, fu una escalation di sgradevolezze. Andammo a cena, insultò per tutta la sera un'amica, poi cercò di sviarmi suggerendomi che il giorno dopo non si sarebbero tenute le prove. Non mi fidai».

 

Le prove c'erano?

patty pravo  piera degli espostipatty pravo piera degli esposti

«Certo che c'erano. Io certe cose le annuso. Mi presentai regolarmente e lui non si contenne. Quando al culmine di una tensione brutale fece un riferimento alla malattia ai polmoni, una malattia molto seria che avevo superato a prezzo di un calvario e alla flebilità della mia voce, decisi che era arrivato il momento di chiudere. Ascoltato quel riferimento, il mio compagno avrebbe voluto passare alle vie di fatto. Lo trattenni. E me ne andai. Volevo solo allontanarmi. Feci bene».

 

Fu un'impresa anche quella?

«Senz'altro. A volte, pur non essendo un'atleta, a volte mi sono sentita come un piccolo campione. L'altro giorno ho visto Federica Pellegrini vincere e battere i pugni sull'acqua. Mi sono riconosciuta. Io per farmi ascoltare battevo i pugni sui tavoli, non c'è poi tanta differenza».

tony servillo piera degli esposti paolo sorrentino 994962tony servillo piera degli esposti paolo sorrentino 994962

 

Anche vivere ha rappresentato un'impresa?

«A me la vita piace molto, anche se è spesso attraversata da giorni di pioggia. Ci abituiamo alle stagioni e ci abituiamo agli imprevisti. Consapevoli. Dritti contro il vento. Senza disamore alcuno».

 

Qualcuno l'ha chiamata La guerra di Piera.

«È carino, la guerra di Piera. Ma la verità è che io ho creduto al mio talento. Visto che nessuno ci puntava una lira, se non l'avessi fatto nemmeno io non sarei andata avanti di un solo passo».

 

storia di piera dacia maraini e degli espostistoria di piera dacia maraini e degli esposti

Per De Filippo lei era il verbo. Per Sorrentino, un'attrice inarrivabile. Per i fratelli Taviani, la più umile delle muse. Visto che del suo talento era consapevole, come ha fatto a salvarsi dalla presunzione?

«Sono una persona che ha paura ed molto difficile che una persona che ha paura possa essere presuntuosa. La lotta con la paura mi impone un ordine che ho stabilito io stessa, nella mia casa, nel mio lavoro, nella mia vita di tutti i giorni. Un ordine che mi trattiene dal finire come in quel bellissimo film di Polanski, Repulsion, con il caos che si impossessa lentamente della casa e Deneuve, la protagonista, che fluttua nell'appartamento sola e senza mèta con i piatti sporchi ovunque fino ad impazzire. Io voglio altro. Voglio che il disordine che ho nella testa si proietti fuori e diventi coraggio».

 

piera degli esposti nei panni de la santapiera degli esposti nei panni de la santa

Cosa l'ha delusa nella vita?

«Mi hanno deluso le amicizie promettenti che poi hanno tradito le aspettative iniziali. Si parla sempre delle delusioni d'amore, ma le amicizie immaginate e poi perdute non feriscono meno».

 

Tende a dimenticare?

«Tendo a ricordare tutto, soprattutto se in qualcuno avevo riposto fiducia. Se avevo visto un grand'uomo e poi mi accorgo di avere avuto di fronte un mediocre, non lo dimentico».

 

Ci ha detto di amare la gente. Ha incontrato molte persone intelligenti?

piera degli espostipiera degli esposti

«Le persone intelligenti si isolano. Ma sono stata anche, diciamo, in situazioni mentalmente più modeste e mi sono trovata benissimo. Come le ho detto, a me il rumore della vita piace e mi piace anche quello della gente. Non deve essere il rumore dei cretini, ma il cenacolo ristretto, composto da due o tre amici e non di più e in cui magari si ragiona di cose interessantissime, non mi appartiene e alla lunga non fa per me. Mi divertono le avventure, le conoscenze nuove, i ragazzi più giovani di me, il dialogo. Anche se non è altissimo. Anche se è semplice. Non è che si debba leggere sempre Kant per sentirsi bene».

 

Ha detto di aver incontrato due uomini più leggeri di altri: Marco Ferreri e Lucio Dalla.

piera degli esposti al teatro greco di siracusapiera degli esposti al teatro greco di siracusa

«Ferreri non era legato a nessuna epoca. Uomini come lui non ne costruiscono più. Era molto più avanti degli altri e non aveva paura dell'ignoto. I suoi film rappresentano senza spavento il futuro che non abbiamo ancora conosciuto. Dovremmo rivederli e considerare Marco un Virgilio che ci accompagna. Mi ha anche fatto molto ridere. Lo trovavo molto erotico. E ridere, in amore, come nell'amicizia, è fondamentale. Fa parte del godimento. È come bere, mangiare, fare l'amore».

 

E Dalla?

piera degli esposti single ladies di beyoncepiera degli esposti single ladies di beyonce

«Lucio, un fratello, credo di averlo incontrato per la prima volta a sei anni. Gli dicevo: Sei brutto, ma hai dei fianchi stupendi, sembri Robert Mitchum. Da ragazzi andavamo sui colli bolognesi a bordo della sua Lambretta. Io suggerivo: Andiamo in Vespa? e lui, piccato, mi correggeva È una Lambretta, Pierina. Una Lambretta. Due giorni dopo la sua morte, mi arriva una lettera a casa. La apro: Salve, sono il padrone della Lambretta e si mette a raccontarmi tutta una storia in cui Dalla, che di quella motoretta era letteralmente pazzo, l'aveva ottenuta scambiandola con un altro oggetto, un banjo, al quale pure teneva tantissimo. Leggerla mi fece molta impressione. Mi sembrò che Lucio per un momento fosse tornato».

piera degli esposti ne il divopiera degli esposti ne il divo

 

In quanto a segni e simbolismi lei non scherza.

«Il 9 maggio 1978, dopo un anno da tregenda per la malattia ai polmoni di cui le parlavo prima, mi ritrovai all'alba in Via Caetani, a Roma, davanti alla sede dell'istituto di Dramma Antico dove avrei dovuto incontrare un funzionario che conservava per me due biglietti di treno per Siracusa.

marina rocco e piera degli esposti tutti pazzi per amore 2 163212marina rocco e piera degli esposti tutti pazzi per amore 2 163212

 

Tornavo a recitare al Teatro Greco dopo un anno di sosta forzata, ma per diktat medico, dovuto al rischio di una crisi polmonare, non potevo prendere l'aereo. Lo aspettai appoggiandomi a una R4 rossa e poi, dopo quasi un'ora e mezza, visto che non arrivava nessuno, mi spostai per prendere un caffè. Sapere più tardi che in quell'auto c'era stato Moro mi impressionò molto. Mi consolai pensando di avergli fatto compagnia».

 

Neanche due anni più tardi si trovò a lavorare con Nanni Moretti.

dacia maraini e piera degli espostidacia maraini e piera degli esposti

«Tutti mettono in luce i suoi difetti, ma in realtà Nanni, tutt'altro che ingeneroso, era di grande umanità. Non era ancora famoso come oggi e mi offrì di recitare il ruolo della madre in Sogni d'oro. Propose quello del padre a Bene, ma Carmelo fuggì adducendo la scusa di un mal di denti. Io accettai, ma non dissi subito di sì: Ci voglio pensare. Nanni veniva a vedermi tutti i giorni alle prove dello spettacolo di Cobelli e invece di entrare dalla porta principale, scavalcava un muro di cinta.

 

piera degli esposti dacia maraini marco ferreripiera degli esposti dacia maraini marco ferreri

Gli altri attori erano allibiti: 'È strano il tuo giovane amico' e io 'non vuole incontrare la gente'. Nanni era un po' nervosetto e qualche stranezza in effetti l'aveva. Camminava sempre un passo avanti e poi si voltava di scatto: Non ho capito bene cosa hai detto. Lo conobbi in un periodo in cui eravamo entrambi un po' sbalestrati. Inventava sonetti in cui avvicinava i socialisti a mio fratello Franco: Penso male di Bettino/mi dispiace per Franchino e ogni tanto mi invitava a casa.

 

Conobbi anche sua madre Agata, una gran donna. Signora, lei mi piace tanto - le dissi - sarebbe stato bello se l'avessi conosciuta nei miei primi tempi a Roma. Era una frase sincera, alla quale però non diedi seguito. Nanni me lo rinfacciava. Le avessi fatto mai una telefonata mi diceva. Ma lui era fatto così».

 

Lei perdona o porta rancore?

PIERA DEGLI ESPOSTI E LUCA BARBARESCHI PIERA DEGLI ESPOSTI E LUCA BARBARESCHI

«Vorrei mantenere il punto, alimentare la rabbia e tatuarmi la delusione, ma poi in verità me la scordo, la annacquo e finisco per mischiarla al perdono. Sono una perdonifera nata».

PIERA DEGLI ESPOSTI PIERA DEGLI ESPOSTI Nuova immagine torta luxuria con piera degli esposti pino strabioli fiamma satta carmen pignataroNuova immagine torta luxuria con piera degli esposti pino strabioli fiamma satta carmen pignataropaola minaccioni, valerio aprea, piera degli esposti photo andrea arrigapaola minaccioni, valerio aprea, piera degli esposti photo andrea arrigapiera degli esposti photo andrea arrigapiera degli esposti photo andrea arrigapiera degli esposti (2)piera degli esposti (2)piera degli esposti photo andrea arrigapiera degli esposti photo andrea arriga

 

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…