SANREMO FAZIOSO – IL RENZIANO PIF E CAT STEVENS, ARBORE E (FORSE) IL PUPONE TOTTI NEL PESTIVAL A COSTO ZERO DI ‘FABIO STRAZIO’ CHE FA LO SCARAMANTICO: ‘UN TRACOLLO DEGLI ASCOLTI? NON MI DISPIACEREBBE’

1. DA ARBORE A BRIGNANO: ECCO LE STELLE DI SANREMO 2014
Da ‘repubblica.it'

"Non mi dispiacerebbe misurarmi con un tracollo negli ascolti, piuttosto di ottenere un risultato medio che non lasciasse alcun segno". È un Fabio Fazio paradossale e scaramantico quello che si presenta a Sanremo per la conferenza stampa in cui annuncia gli ospiti e le novità del prossimo Festival, in programma dal 18 febbraio al teatro Ariston. È il secondo di fila che gli viene affidato, il quarto della sua carriera di presentatore e direttore artistico dopo quelli del biennio 1999-2000.

Costi già coperti e la sfida degli ascolti. Sugli ascolti, il direttore di RaiUno Giancarlo Leone è più concreto, lo rimbrotta amichevolmente: "Dobbiamo tutti misurarci con il dato del 47 per cento fatto registrare dalla passata edizione". Leone annuncia e conferma alcune delle novità che erano già filtrate nei giorni scorsi: "Avremo un prefestival affidato a Pif, autore e regista di grande talento. E ringraziamo Mtv per avercelo concesso.

Per il Dopofestival coinvolgeremo la squadra di Caterpillar: Solibello e Ardemagni saranno però solo sul Web, volevamo rivitalizzare un marchio storico e insieme verificare le potenzialità dei nuovi media", spiega Leone. Il quale poi sottolinea il raggiunto pareggio tra costi e ricavi del Festival " e siamo in grado di annunciarlo con grande anticipo rispetto allo scorso anno: i 18 milioni di spesa per la Rai, ovvero 7 milioni della convenzione con il comune di Sanremo e 11 di produzione, sono già stati coperti. L'interesse pubblicitario riscontrato è più alto degli anni precedenti. E vedrete che alla fine il Festival avrà sicuramente prodotto degli utili".

Da Damien Rice a Gino Paoli, gli ospiti del festival. Ricco il parterre di ospiti, a cominciare da quelli musicali: ci saranno Yusuf Islam (già Cat Stevens), Damien Rice, Paolo Nutini, Stromae e Rufus Wainwright. Tra gli italiani Gino Paoli e Claudio Baglioni. "Tutti gli ospiti verranno a portare qualcosa, non ci sarà la solita passerella per la "figa di Parigi"" avverte a modo suo Luciana Littizzetto.

Per quanto riguarda gli ospiti extramusicali, sul palco dell'Ariston saliranno Franca Valeri, Enrico Brignano, Laetitia Casta e l'astronauta italiano Luca Parmitano che, ha detto Fazio, "credo ci sorprenderà con il racconto che stiamo montando". Molti tra gli ospiti verranno anche coinvolti nei festeggiamenti per il 60esimo anniversario della televisione italiana, a cominciare da Raffaella Carrà e Renzo Arbore, che riceverà un premio per la sua lunga carriera in Rai.

È previsto anche un omaggio al maestro Claudio Abbado, grazie ad alcuni dei maestri della orchestra Mozart, in omaggio che Fazio ha definito "doveroso, perché tra gli artisti dell'eccellenza italiana ha sempre avuto voglia di parlare con tutti, come ha dimostrato varie volte anche nella mia trasmissione".

Venerdì sera con Tenco. La serata del venerdì sarà dedicata al Premio Tenco, "una sintesi tra il Club e il Festival, due entità distinte eppure due aspetti complementari e importanti allo stesso modo per la città della canzone" ha detto Fazio, "per troppo tempo ci sono state separazioni che non dovevano esserci".

Ciascuno dei 14 artisti in gara avrà così la possibilità "di completare la sua esibizione con canzoni d'autore italiane". Per quanto riguarda la gara tra le canzoni, Fazio rivendica le scelte compiute dalla commissione selezionatrice guidata da Mauro Pagani definendola su una linea "non esattamente scontata".

Pagani sottolinea come siano state condotte scelte sulla base della qualità del testo oltre che della musica, "molti cantanti hanno un pezzo più bello dell'altro, sarà un problema dovervi rinunciare a partire dalla seconda fase al via dal giovedì". Una parola di apprezzamento speciale poi, da parte dell'ex Pfm, per le Nuove proposte: "Non dovrei dirlo ma lo dico: tra i giovani ci sono le cose migliori".


2. SANREMO NAZIONAL-CHIC
Paolo Giordano per ‘Il Giornale'

Alla fine ci ha pensato Massimo Giletti all'Arena annunciando (smentito solo a metà, quindi confermato per il resto) qualche novità ufficiale sul Sanremo prossimo venturo.
Oltre a un prevedibilissimo calciatore, all'Ariston arriverà Pif, una delle rivelazioni dell'anno, ex Iena, per anni Testimone su Mtv, guastatore per Dna, regista di uno dei film più belli e chiacchierati dell'anno, La mafia uccide solo d'estate premiato anche al Torino Film Festival.

Vero nome Pierfrancesco Diliberto, 41 anni, palermitano ispido, ormai meritatamente cocco di tanta intellighenzia, oltre che del pubblico. Volendo, si potrebbe dire che Pif passa dalla Leopolda di Renzi, dove è stato ospite applauditissimo, al Sanremo di Fazio e forse non c'è tutta questa differenza.

«La sua sarà una presenza costante all'Ariston, forse addirittura come co-conduttore», ha spiegato ieri Giletti all'incirca a metà dell'Arena su Raiuno. Annuncio strategico, visto che proprio stamattina al Teatro del Casino andrà in scena la rituale conferenza stampa del Festival, rituale fino a un certo punto visto che mai era stata fissata così a ridosso della gara (una setttimana prima).


In ogni caso, in tempo quasi reale il direttore di Raiuno Giancarlo Leone ha precisato via twitter che Giletti «sbaglia». «Fazio e Littizzetto coppia unica», non sia mai. Quindi il ruolo di Pif sarà molto probabilmente quello di girare «le anteprime», ossia presenterà ogni sera un filmato sul Festival in corso. E lo costruirà a modo suo, con un piglio investigativo e ironico ma non, ca va sans dire, aggressivo, visto che gioca in casa. Ovvio che per lui, abituato a partire lancia in resta, sarà una sfida inedita.

Figlio e discendente d'arte (suo padre è il regista Maurizio Diliberto, un suo avo è stato lo scultore danese Berten Thorvaldsen), Pif ha iniziato come assistente di Marco Tullio Giordana per I cento passi, poi è diventato autore Mediaset e infine come inviato delle Iene, dove non ha lasciato tracce indimenticabili ma si è conquistato il soprannome d'arte: Pif. «Me lo diede Marco Berry nel corso di una trasferta», ha confermato. Gli ha portato fortuna. Già con il programma Il testimone su Mtv, Pif ha iniziato a limare il suo marchio di fabbrica e a raccogliere sempre più notorietà.

Poi, ed è inutile ricamarci troppo su, hanno contribuito anche la vicinanza a Renzi, che lo ha sdoganato al pubblico più agèe invitandolo alla convention della Leopolda, il legame affettivo con l'inviata di Santoro, Giulia Innocenzi, e l'impegno incontestabile antimafia. D'altronde Pif è uno verace, magari spigoloso, ma non è arrivato al film La mafia uccide solo d'estate così per caso.

Già due anni fa, all'anniversario della morte di Falcone e Borsellino, ha pubblicato il bel racconto Sarà stata una fuga di gas, che fotografa il suo stile sintetico, arguto con sprazzi di sarcasmo e molta ironia. Chic, insomma. Ora lo attende lo sdoganamento al pubblico nazionalpop tipicamente sanremese di Raiuno al quale è dedicata l'ospitata di un super calciatore tra quelli annunciati ieri da Giletti. E tra i candidati Alex Del Piero, esule in Australia a giocarsi gli ultimi spiccioli di carriera, e Mario Balotelli, esule lacrimoso in panchina, all'Ariston arriverà Francesco Totti, più nazional popolare di così.

Si aggiungerà agli altri ospiti già annunciati (Raffaella Carrà, Claudio Baglioni, Laetitia Casta, Rufus Wainwright e Stromae) e a quelli non ancora annunciati ma possibili come Enrico Brignano e Cat Stevens, uno dei «grandi vecchi» della canzone d'autore mondiale. Insomma, un quadro tipicamente fazioso nel senso di Fabio, assai concentrato su personaggi funzionali al racconto più che a ospitate sensazionali. Salvo sorprese, s'intende.

 

 

taglioAlta x Fabio Fazio con Peter Van Wood e Idris a quelli che il calcio pg DE FILIPPI E LITTIZZETTO LAURA BOLDRINI E LUCIANA LITTIZZETTO NEL BACKSTAGE DI CHE TEMPO CHE FA Renzo Arbore Renzo Arbore e Piero Fassino LITTIZZETTO FAZIO LITTIZZETTO FAZIO LITTIZZETTO FAZIO LITTIZZETTO

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”