starnone anita raja

LO STREGA DI PULCINELLA - SI PUÒ DARE IL PREMIO A UNA SCRITTRICE DALL’IDENTITA’ MISTERIOSA? PECCATO CHE LO SANNO ANCHE I SASSI CHE ELENA FERRANTE E’ ANITA RAJA, MOGLIE DI STARNONE (CHE ROSICA MICA POCO)

1. DAGOREPORT - LO STREGA DI PULCINELLA

Domenico 
Starnone 
Domenico Starnone

Si dibatte oggi su ‘’Repubblica’’ della partecipazione o meno della misteriosa Elena Ferrante al premio Strega: si può dare un premio a chi non va di persona a ritirarlo? Peccato che lo sanno anche i sassi che la scrittrice che fa impazzire i letterati di New York è la 62enne traduttrice napoletana Anita Raja, curatrice della collana E/O in cui apparve il primo romanzo della Ferrante stessa, nonché consorte dello scrittore Domenico Starnone.

ANITA RAJAANITA RAJA

 

Il quale Starnone rosica mica poco dell’inaspettato successo globale della moglie: basta leggere il suo ultimo libro “Lacci” dove ha fatto di tutto per far scoprire che nei libri della moglie c’è lo zampino di famiglia (per esempio, le due protagoniste femminili di “Lacci” e del libro della moglie si somigliano). Ma la Ferrante-Raja va alla grande con la casa editrice E/O mentre lui all’Einaudi è scrittore per pochi.

 

E l’intellighenzia si divide: se Francesco Piccolo, amico della famiglia Starnone e sceneggiatore del libro per Raiuno, è favorevole a premiare la misteriosa (si fa per dire) Ferrante, Sandro Veronesi minaccia di dimettersi da giurato (vedi articolo a seguire).

 

2. Anita Raja - WIKIPEDIA

ANITA RAJAANITA RAJA

Nata a Napoli nel 1953, vive a Roma. Laureata in lettere, ha tradotto dal tedesco gran parte dell'opera di Christa Wolf: “Sotto i tigli” (1986), “Cassandra” (1984), “Premesse a Cassandra” (1984), “Guasto” (1987), “Trama d'infanzia” (1992), “Recita estiva” (1989), “Medea” (1997), “Che cosa resta” (1990), “Congedo dai fantasmi” (1995), “In carne ed ossa” (2002), “Un giorno all’anno” (2006), “Con uno sguardo diverso” (2008), tutti per le edizioni e/o. Oltre a “Il processo” di Franz Kafka (Feltrinelli 2000), ha tradotto poesie e testi di Ingeborg Bachmann, Hermann Hesse, Ilse Aichinger, Irmtraud Morgner, Sarah Kirsch, Christoph Hein, Hanz Magnus Enzensberger, Bertolt Brecht per antologie e riviste. Ha pubblicato articoli e saggi sulla letteratura italiana e tedesca e sui problemi relativi alla traduzione. Nel 2007 ha vinto il Premio italo-tedesco per la traduzione letteraria, assegnato dal Ministero degli Affari Esteri tedesco e dall’Incaricato del Governo federale per la Cultura e i Mass Media in collaborazione col Goethe Institut. 

Sandro Veronesi Sandro Veronesi

 

 

 

3. CHI HA PAURA DI ELENA FERRANTE ALLO STREGA?

Raffaella De Santis per “la Repubblica

 

Le voci circolano già da un po’: Elena Ferrante potrebbe essere tra i candidati al Premio Strega di quest’anno. L’editore smentisce ma le trattative sono aperte. Le candidature si chiuderanno il 3 aprile, dunque c’è ancora tempo per decidere, per assestare un colpo all’ancien régime dei grandi gruppi editoriali: se la ‘’Storia della bambina perduta’’, quarto e ultimo volume della saga dell’Amica geniale, edito da E/O, dovesse entrare in gara molti vecchi equilibri salterebbero. Riuscirebbero in quel caso le grandi scuderie (Mondadori, Rcs, Giunti, Feltrinelli, Gems) a convincere i giurati a votare per loro?

tony servillo e francesco piccolotony servillo e francesco piccolo

francesco piccolo umberto cottarellofrancesco piccolo umberto cottarello

 

Come giustificare davanti ai lettori uno Strega che sacrifica sull’altare delle cordate editoriali la scrittrice del momento, recensita entusiasticamente dal New York Times e inclusa dalla rivista Foreign Policy tra le cento personalità più influenti al mondo?

SANDRO VERONESI SANDRO VERONESI

«A me piacerebbe moltissimo. Credo che la Ferrante avrebbe buone possibilità di vincere. Non si premierebbe solo l’ultimo romanzo ma un’opera di quattro libri, diventata un simbolo della nostra letteratura anche all’estero. Se si premiasse il valore non ci sarebbe dubbio».

 

Così Francesco Piccolo commenta l’eventualità della partecipazione della scrittrice fantasma allo Strega. Piccolo, vincitore l’anno scorso con Il desiderio di essere come tutti (Einaudi), sta lavorando ora alla sceneggiatura di una serie tv sul ciclo dell’ Amica geniale che sarà trasmessa da Rai 1.

 

Ma come sperare che un editore indipendente possa riuscire a farcela? La giuria dei 400 Amici della Domenica, si sa, è sensibile alle indicazioni delle case editrici, possibile immaginare tradimenti? Piccolo: «Ricordiamoci che non votano gli editori, votano gli Amici. Chi si fa condizionare è il vero responsabile. Comunque di fronte a tale limpidezza della forza della scrittrice, gli editori dovrebbero fare un passo indietro».

francesco piccolo beve  lo stregafrancesco piccolo beve lo strega

 

4 sandro veronesi caos calmo cover4 sandro veronesi caos calmo cover

C’è però chi non la pensa così. Sandro Veronesi minaccia di dimettersi da giurato. Vincitore nel 2006 con Caos calmo ( Bompiani), Veronesi quest’anno presenta il libro di Covacich: «Non credo che uno scrittore di cui non conosciamo l’identità potrebbe partecipare. Se decidi di non esistere allora non vai allo Strega. Perché Ferrante non dovrebbe sottostare alle stesse regole degli altri? Sinceramente mi pare un giochetto di marketing: non so se sia più lo Strega a servirsi di Ferrante o Ferrante dello Strega.

 

Per questo se dovessero candidarla potrei dimettermi da Amico della Domenica. A meno che l’autrice non sciolga il mistero della sua identità». Mistero che ha alimentato svariate congetture, sempre smentite, intorno allo pseudonimo, dietro il quale si è pensato si nascondessero Domenico Starnone e sua moglie, la traduttrice Anita Raja.

 

Gli editori sono in un vicolo cieco. Se è vero che temono Elena Ferrante, nessuno può disconoscerne il valore letterario. Elisabetta Sgarbi, direttrice editoriale Bompiani, commenta: «Considerando la qualità letteraria, questa candidatura avrebbe un senso. Ma credo che le regole dello Strega siano incompatibili con l’invisibilità dell’autrice».

 

Domenico 
Starnone 
Domenico Starnone

In realtà sulla questione dell’obbligo di presenza non esistono regole scritte. Si tratta solo di una consuetudine, tra l’altro già violata con due libri premiati postumi: nel 1995 Passaggio in ombra di Mariateresa Di Lascia e nel 1986 Rinascimento privato di Maria Bellonci. Inoltre nessuno ricorda che Elena Ferrante ha già partecipato allo Strega. Era il 1992 e venne selezionata con il libro d’esordio ‘’L’amore molesto’’ .

 

Quella volta non era ancora il fenomeno letterario del momento e prese una manciata di voti. Anche Antonio Franchini, editor della narrativa italiana Mondadori, dice: «Per vincere lo Strega devi esserci di persona». Salvo poi ammettere: «Comunque il concorrente è di grande prestigio, sarebbe un bel candidato».

 

Se accadesse Mondadori giocherebbe per vincere? «Lo Strega è molto cambiato. Anche volendo non è detto che vinceremmo. E poi si sa che i “tradimenti” in questa competizione sono all’ordine del giorno». Gianluca Foglia, direttore editoriale Feltrinelli, accetta la sfida: «Non dico che sarei contento se vincesse lei, ma quasi. Comunque sarebbe una buona cosa per lo Strega».

 

Domenico 
Starnone 
libro
lacciDomenico Starnone libro lacciDaria BignardiDaria Bignardi

Un editore indipendente sul podio potrebbe inaugurare una nuova stagione. Ginevra Bompiani, fondatrice di Nottetempo, conosce bene le difficoltà dei piccoli, tanto che sta lavorando per organizzare un anti-Strega, un premio per editori indipendenti. «Portare la Ferrante, dice, è una mossa astuta. Se avviene la fusione tra Mondadori e Rizzoli alla fine lo Strega se lo giocheranno in tre. Potrebbe essere il segnale di un nuovo corso, a patto che non sia solo una bella trovata. Finché non cambiano le cose noi di Nottetempo abbiamo deciso di non partecipare. Sandro Ferri sarebbe un pazzo a farsi sfuggire questa occasione».

 

Ferri, fondatore delle edizioni E/O, però non sembra ancora convinto: «Allo Strega hanno sempre vinto i grandi gruppi. Non si premia la qualità, ma contano le influenze, i contatti, i favori. Se un anno sono in crisi non saremo noi a fornirgli la stampella. Un’eventuale vittoria della Ferrante non vorrebbe dire che il premio è cambiato».

FRANCESCO PICCOLOFRANCESCO PICCOLO

 

Forse no, ma se la Ferrante fosse fatta fuori per giochetti di scuderia il premio perderebbe credibilità. Tra l’altro quest’anno domina un generale torpore. Sappiamo che Bompiani gareggerà con La sposa di Mauro Covacich, che Guanda porterà Come donna innamorata di Marco Santagata, che ci sarà Giunti con Via Ripetta 1-55 di Clara Sereni.

nicola lagioianicola lagioia

 

Per il resto tutto ancora da confermare: per Feltrinelli si parla di Marco Missiroli con Atti osceni in luogo privato , Mondadori annaspa tra Fabio Genovesi ( Chi manda le onde), Daria Bignardi ( L’amore che ti meriti), Eraldo Affinati ( Vita di vita ) e Leonardo Colombati ( 1-960) ed Einaudi, dopo il podio dell’anno scorso, potrebbe saltare il turno o optare per La ferocia di Nicola Lagioia. Per Gems è in pole position La tentazione di essere felici ( Longanesi) di Lorenzo Marone.

 

Domenico 
Starnone 
Domenico Starnone

Il tandem Tullio De Mauro e Stefano Petrocchi, presidente e direttore della Fondazione Bellonci, da tempo mostra di voler cambiare le cose. Ora si sta discutendo sul fatto di dare ai giurati la possibilità di scegliere da tre a cinque libri, il che renderebbe più difficili le manovre editoriali.

 

La vittoria di Elena Ferrante servirebbe al Premio per dimostrare che lo Strega non è pilotato, che anche un piccolo editore può farcela e che il duopolio Mondadori-Rizzoli, incontrastato dal 2006, è battibile. E finalmente, a dodici anni dalla vittoria con Vita di Melania Mazzucco, tornerebbe sul podio una donna. O meglio, il suo fantasma. Almeno fino a prova contraria.

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...