premiolino 2023

VIENI AVANTI “PREMIOLINO” - AL PICCOLO TEATRO GRASSI DI MILANO ASSEGNATI I RICONOSCIMENTI DELLA 63ESIMA EDIZIONE DEL "PREMIOLINO" – TRA I PREMIATI IL VIDEDIRETTORE DEL "FOGLIO", IL 41ENNE SALVATORE MERLO (“I MIEI COMPAGNI DI CLASSE DEL LICEO NON SOLO NON HANNO MAI LETTO IL FOGLIO, MA NON LO HANNO NEPPURE MAI VISTO”), GAIA TORTORA E IL REPORTER FREELANCE ANDREA SCERESINI - CHIARA BERIA DI ARGENTINE E LA CAPTATIO BENEVOLENTIAE NEI CONFRONTI DI MENTANA - NEL 2024 NUOVI INGRESSI NELLA GIURIA TRA CUI BENEDETTA TOBAGI ("LA REPUBBLICA"). “E SARÀ UNA GRANDE SFIGA. ODDIO VOLEVO DIRE SFIDA…”

Claudio Plazzotta per “Italia Oggi” - Estratti

 

Si celebra la 63esima edizione del Premiolino, uno fra i più antichi e importanti premi giornalistici italiani (...)

 

salvatore merlo

Nella serata di gala, organizzata lunedì al Piccolo Teatro Grassi di via Rovello, a Milano, il clima era un po’ quello di rimpatriata tra reduci in un mondo, quello del grande giornalismo milanese, che va via via sgretolandosi sotto i colpi della concorrenza social. Però c’era anche tanta allegria. E, diciamo così, se dobbiamo proprio fare una classifica delle frasi memorabili ascoltate tra un bicchiere di spumante e una portata di risotto e lasagnette, ecco, se la giocano quella di Salvatore Merlo, 41enne vicedirettore del Foglio e tra i premiati del 2023, e quella di Chiara Beria di Argentine, storica presidente della giuria del Premiolino.

 

Merlo sussurra: «I miei compagni di classe del liceo non solo non hanno mai letto il Foglio, ma non lo hanno neppure mai visto. Siamo letti nei Palazzi e dai giornalisti. E molto copiati. Abbiamo la fortuna di non avere l’editore, c’è il padrone della testata che l’affitta a un gruppo di giornalisti fortissimi. Poiché noi stavamo criticando aspramente il governo, è addirittura accaduto che il proprietario della testata (l’immobiliarista Valter Mainetti, ndr) ha scritto una lettera da pubblicare in cui si dissociava dal Foglio, per dire».

PREMIOLINO 2023

 

Chiara Beria di Argentine, 73 anni che comunque non le impediscono di sfoggiare una sbarazzina gonna sopra al ginocchio, si lancia invece in una captatio benevolentiae nei confronti di Enrico Mentana, membro della giuria: «Secondo me Francesca Fagnani (compagna di Mentana, ndr) meriterebbe il Premiolino. E anche mio figlio, Emanuele Farneti», scandendo bene il nome e il cognome.

 

A vincere il Premiolino 2023 sono stati i giornalisti Michelangelo Coltelli (del sito Bufale un tanto al chilo, che lotta contro le fake news), lo scrittore Maurizio Maggiani (per i suoi articoli su La Stampa e Il Secolo XIX dedicati alla alluvione in Romagna), il vicedirettore del Foglio Salvatore Merlo, la anchorwoman Mariangela Pira di Sky Tg24 per i suoi servizi di economia e finanza, il reporter freelance Andrea Sceresini per i suoi reportage dalla Siberia e sui soldati russi che partono per la guerra in Ucraina, andati in onda nel programma di Rai 2 Che c’è di nuovo di Alessandro Sortino, poi chiuso dopo poche puntate. E, infine, Gaia Tortora, vicedirettore del Tg La7, per il suo libro «Testa alta, e avanti» dedicato al caso del papà Enzo Tortora.

GAIA TORTORA 1

 

Da quest’anno lo sponsor del Premiolino è Pirelli, e il presidente Marco Tronchetti Provera, nel salutare i circa 200 invitati, sottolinea come «parlare a questa platea di grandi giornalisti è pericolosissimo, tutto potrebbe essere interpretato in qualche modo. Io comunque credo che abbia ancora molto senso il valore della firma, della notizia e della sua interpretazione.

 

(...) Ma nella prestigiosa formazione, dal prossimo anno, faranno il loro ingresso quattro nuovi membri: Antonio Calabrò (in quota Pirelli), Francesco Costa (Il Post), Mattia Feltri (La Stampa e Huffington Post) e Benedetta Tobagi (La Repubblica). «E sarà una grande sfiga…Oddio volevo dire sfida», debutta con gaffe la Tobagi, «vabbè mi autoassegno il Tapiro d’oro».

 

Mattia Feltri, direttore dell’Huffington Post, evoca il cambio della guardia alla Stampa «quando Gramellini se ne andò al Corriere della sera, abbandonando la sua rubrica quotidiana Il Buongiorno. C’era una tristezza e una depressione incredibile in redazione. E’ un po’ come se oggi Lautaro lasciasse l’Inter.

CHIARA BERIA DI ARGENTINA 12

 

Mi dissero che il sacrificato ero io, avrei preso il posto di Gramellini con la sua rubrica quotidiana. E, dico la verità, per farla tutti i giorni bisogna sempre essere di buon umore». Il vicedirettore del Post, Francesco Costa, racconta invece come nasce il suo podcast Morning: «Mi sveglio alle 4.45 tutti i giorni e costruisco il podcast sulle notizie dei giornali di carta. Che hanno ancora una straordinaria rilevanza. I dibattiti sui social o in tv partono quasi sempre sui giornali di carta, che sono pieni di qualità e dettano l’agenda. Il tema più dibattuto rimane sempre la crisi demografica, perché gli italiani dovrebbero essere un po’ di più».

 

Ma il record di levataccia è detenuto da Mariangela Pira, Premiolino 2023: «Eh, sì, mi sveglio tutti i giorni alle 4.30. Mi è servito molto avere una cultura classica, viaggiare tanto, fare esperienza nella cooperazione.Ed è un cesto da cui pesco tanti esempi per essere più comprensibile anche se parlo di economia e finanza». 

 

BENEDETTA TOBAGI1

(...)

Ultimi Dagoreport

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO

giorgia meloni antonio tajani maurizio casasco marina pier silvio berlusconi salvini

DAGOREPORT - TAJANI, UNA NE PENSA, CENTO NE SBAGLIA. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CI HA MESSO 24 ORE AD ACCORGERSI CHE GIORGIA MELONI HA STRACCIATO UNO DEI SUOI CAVALLI DI BATTAGLIA IN EUROPA: IL SUPERAMENTO DEL DIRITTO DI VETO. IL MINISTRO DEGLI ESTERI È RIUSCITO A PARTORIRE SOLO UNA DICHIARAZIONE AL SEMOLINO (“HA DETTO LA SUA OPINIONE, IO PENSO INVECE CHE SI DEBBA FARE QUALCHE PASSO IN AVANTI”), MENTRE È STATO ZITTO DI FRONTE ALLE INVETTIVE ANTI-RIARMO E CONTRO L’UE DEI PARLAMENTARI LEGHISTI. IL POVERINO È ANCORA STORDITO DALLA PROMESSA, SCRITTA SULLA SABBIA, CON CUI L'HA INTORTATO LA DUCETTA: SE FAI IL BRAVO, NEL 2029 TI ISSIAMO AL QUIRINALE AL POSTO DI MATTARELLA (E CI CREDE DAVVERO) – IN TUTTO QUESTO BAILAMME, TAJANI PROVA A METTERE LE MANI SULLA CONSOB CON UNA MOSSA DA ELEFANTE IN CRISTALLERIA: NOMINARE IL DEPUTATO AZZURRO MAURIZIO CASASCO. MA SI È DIMENTICATO DI COORDINARSI CON LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON L’HA PRESA BENE…