MEGLIO PROVASOLI CHE MALE ACCOMPAGNATI: IL FUTURO PRESIDENTE DI RCS, COMMISSARIO DEL CREDITO COOPERATIVO FIORENTINO CONTRO IL DEPUTATO PDL DENIS VERDINI E GLI ALTRI MEMBRI DEL CDA DELLA BANCA - SCONTRI DEI PASCHI DI SIENA: PER DUE VOTI, PROFUMO ELETTO NUOVO PRESIDENTE - S-FIAT-ATA: CHIUDE PER 28 GIORNI IL CENTRO RICERCHE DI ORBASSANO - EPURAZIONE NEL NUOVO CDA DI ICE: SI SALVA SOLO ZEGNA - SQUINZI DEBUTTA ALLA CATTOLICA - UN’UNIVERSITÀ CALIFORNIANA PONTE PER GOOGLE A BOLOGNA? - GREENPEACE L’EREDITIERA…

Da "Panorama Economy" in edicola domani

1 - RCS, PROVASOLI CONTRO VERDINI...
Angelo Provasoli, futuro presidente del gruppo editoriale Rcs-Corriere della Sera contro Denis Verdini, deputato del Pdl e personaggio di riferimento nell'azionariato de Il Foglio. La carta stampata, però, stavolta non c'entra. Casomai al centro della vicenda c'è il credito. Provasoli, infatti, ha proposto un'azione di responsabilità nei confronti di Verdini, degli altri membri del consiglio d'amministrazione e dei sindaci del Credito Cooperativo Fiorentino. L'ex rettore della Bocconi, insieme a Virgilio Fenaroli, dal 27 luglio di due anni fa è commissario della banca toscana che è stata messa sotto tutela dalla Banca d'Italia per un buco di 83 milioni di euro. Intanto, i sette sportelli del Credito Cooperativo sono stati rilevati da Chianti Bianca insieme alle attività sane: l'istituto fondato da Verdini, infatti, può contare su 350 milioni di raccolta diretta e 170 milioni di impieghi.

In realtà, all'inizio Provasoli aveva cercato di salvare il Credito Cooperativo. Poi, di fronte alle numerose irregolarità e alle perdite di gestione giudicate insostenibili, ne ha chiesto la liquidazione coatta amministrativa. E Mario Monti, nella sua veste di ministro dell'Economia, ha firmato il decreto venerdì 23 marzo. Dall'inizio di aprile quindi il Credito Cooperativo non esiste più. Restano, invece, i risvolti giudiziari della vicenda.

2 - PROFUMO DI BATTAGLIA A SIENA...
Il consiglio comunale di Siena si è spaccato su Mps. Un voto molto contrastato ha ratificato il nuovo board della banca dove spiccano Alessandro Profumo come presidente e Fabrizio Viola, a.d. Maggioranza e opposizione si sono mescolati e alla fine la nomina è stata approvata per 17 a 15. Alcuni esponenti dell'ex Margherita hanno espresso voto negativo sposando le perplessità che già in Fondazione erano state manifestate dal presidente Gabriello Mancini, contrario a Profumo.

A farne le spese è stata Lucia Aleotti, destinata alla vicepresidenza: il clima di sospetti l'ha coinvolta perché la sua candidatura sembrava sostenuta dall'ala dissidente che si riconosce in Alberto Monaci, presidente del consiglio regionale toscano. Senza la vice presidenza ha rinunciato anche al posto in cda. Così il gruppo Menarini, pur essendo il più grande azionista dopo la Fondazione, ha solo due posti in cda. La vicepresidenza è andata a Turiddu Campaini, presidente di Unicoop Firenze.

3 - RICERCA FIAT IN FERIE...
Dopo gli stabilimenti Fiat, trema pure la ricerca applicata del Lingotto. Più in sordina rispetto allo scalpore che fanno i movimenti delle fabbriche di Pomigliano d'Arco e Mirafiori, il Centro ricerche Fiat di Orbassano, alle porte di Torino, si prenderà una pausa. Per adesso si tratta di 28 giorni di chiusura generale tra la fine di aprile e l'inizio di agosto (cioè prima della chiusura estiva) che verranno effettuati senza ricorrere alla cassa integrazione che porta con sé gli allarmi dei sindacati e i titoli dei giornali.

Per i 750 addetti del centro piemontese, infatti, è previsto un piano di permessi retribuiti e di ferie obbligatorie di massa che consentiranno questo lungo stop. Dovuto anche al rallentamento dei nuovi modelli in uscita dalla casamadre di Torino a causa della crisi che sta attraversando il mercato dell'automobile continentale. I tecnici di Orbassano e i loro sindacati, però, sono molto preoccupati che dietro a questo rallentamento si nasconda in realtà l'intenzione del numero uno di Fiat Sergio Marchionne di trasferire l'intera ricerca automobilistica del gruppo ai centri Chrysler, Jeep e soprattutto Dodge di Detroit, negli Stati Uniti. Soprattutto dopo la notizia che la prossima Alfa Giulia, che sostituirà l'attuale 159, non sarà altro che la Dodge Dart europeizzata.

4 - SQUINZI DEBUTTA CON QUADRIO...
Il 19 aprile la giunta decisiva. Poi il 24 maggio l'assemblea con il passaggio delle consegne con Emma Marcegaglia. Ma per Giorgio Squinzi la prima uscita pubblica da presidente di Confidustria sarà lunedì 7 maggio alla Cattolica di Milano per la presentazione del libro: Economia oltre la crisi. Riflessioni sul liberalismo sociale, scritto da Alberto Quadrio Curzio.

5 - ICE, SI SALVA SOLO ZEGNA...
Come promesso, il Consiglio dei ministri ha nominato il 6 aprile il nuovo cda dell'Ice. Ne fanno parte Riccardo Monti, consulente Value partners, a cui dovrebbe andare il ruolo di presidente operativo, l'ambasciatore Maurizio Melani, Luigi Scordamaglia di Assocarni, l'imprenditore calzaturiero Giuseppe Mazzarella e il vicepresidente di Confindustria per l'internazionalizzazione Paolo Zegna. Unico rimasto del vecchio cda, a cui sindacati e dipendenti rimproverarono di non aver mosso un dito contro la chiusura dell'Istituto decisa nel 2011 dal governo.

6 - BOLOGNA SOGNA CALIFORNIA (E GOOGLE)...
Il sindaco di Bologna vuole fare la rivoluzione hi-tech a Bologna e alla platea del forum del piano strategico metropolitano, presieduto da Romano Prodi annuncia una nuova università internazionale in arrivo in città. Con il professore incuriosito e il rettore dell'Alma Mater, Ivano Dionigi, indispettito. Che ha considerato il progetto di Virginio Merola un attacco alla più antica università del mondo. Per stemperare le polemiche l'assessore alla Comunicazione Matteo Lepore ha parlato di una suggestione del primo cittadino.

Di fatto Merola non ha nessuna intenzione di mollare, così è partita la caccia al nuovo ateneo. Molti hanno pensato alla Cina con Prodi ottimizzatore dell'accordo. Di fatto, raccontano da ambienti vicini al sindaco, sono fuori strada. Perché si tratterebbe di un'università californiana che potrebbe aprire un campus dedicato alle nuove tecnologie, non troppo in concorrenza con Alma Mater, e che favorirebbe lo sbarco in città della sede italiana di Google.

7 - GREENPEACE VUOLE L'EREDITA'...
Da guerrieri dell'arcobaleno a cacciatori d'eredità. Fare ambientalismo costa e anche Greenpeace adesso va all'assalto dell'eredità degli italiani. Infatti, il responsabile Donors development manager della sede italiana, Luigi Lingelli, ha convinto i vertici dell'associazione ambientalista a lanciare anche in Italia una campagna in grande stile per il lascito a Greenpeace, dal suggestivo claim «per lasciare il pianeta senza abbandonarlo». Il tutto attraverso il sito Internet (www.greenpeace.org/italy/it/), brochure informative e pubblicità su alcune testate nazionali.

 

 

 

Angelo ProvasoliALESSANDRO PROFUMO jpegGabriello ManciniSQUINZI paolo zegna lapVirginio Merola

Ultimi Dagoreport

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)

ignazio la russa giorgia meloin zaia fedriga salvini fontana

DAGOREPORT - MEGLIO UN VENETO OGGI O UNA LOMBARDIA DOMANI? È IL DILEMMA SPECULARE DI GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI – L’APERTURA SUL TERZO MANDATO DEL NASUTO DONZELLI È UN RAMOSCELLO D’ULIVO LANCIATO VERSO IL CARROCCIO (ANCHE PER DESTABILIZZARE IL CAMPO LARGO IN CAMPANIA) - MA ALLA PROPOSTA S’È SUBITO OPPOSTO IL GENERALE VANNACCI – L’EX TRUCE DEL PAPEETE, CHE HA CAPITO DI NON POTER GOVERNARE TUTTO IL NORD CON L'8%, È DISPOSTO A CEDERE IL PIRELLONE A FRATELLI D'ITALIA (SI VOTA TRA TRE ANNI), MA LA SORA GIORGIA RIFLETTE: SOTTO LA MADUNINA COMANDA LA RUSSA, E SAREBBE DIFFICILE SCALZARE LA SUA PERVASIVA RETE DI RELAZIONI – I MALIGNI MORMORANO: VANNACCI AGISCE COME GUASTATORE PER CONTO DI SALVINI, PER SABOTARE IL TERZO MANDATO, O PARLA PER SE'?