
CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI! - SOMMARIO DALLA PRIMA PAGINA DELLA “VERITÀ”: “MINACCIARONO UN ‘PAPPONE’ CON LA BARA’: ARRESTATI”. UN MAGNACCIA GIRAVA PORTANDOSI APPRESSO UNA BARA? NO? ALLORA BISOGNAVA SCRIVERE: "MINACCIARONO CON LA BARA UN ‘PAPPONE’” – “CORRIERE TORINO”: “MUORE A 15 ANNI SUL MONOPATTINO: ERA STATO INVESTITO SABATO DA UN’AUTO”. TENUTO CONTO CHE L’INCIDENTE ERA ACCADUTO IL GIORNO 21 E IL DECESSO È SOPRAGGIUNTO IL 23, DOBBIAMO DEDURNE CHE IL POVERETTO SIA STATO ABBANDONATO AGONIZZANTE SUL MONOPATTINO PER TRE GIORNI...
“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”
(http://www.stefanolorenzetto.it/pulci.htm)
Nella rubrica Leviatano, su Robinson, settimanale culturale della Repubblica, Stefano Folli rievoca la figura di Gioacchino Volpe: «L’adesione al fascismo, in cui vedeva l’espressione della grandezza d’Italia dopo le lotte per l’unità nazionale culminate nella Grande Guerra, provocarono dopo la liberazione la sua emarginazione dall’Università». Complimenti per la concordanza.
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la repubblica titolo capovolto rispetto alla notizia
Sul Corriere della Sera, Roberto Gressi schernisce giustamente lo stucchevole teatrino che va in scena al termine di tutte le consultazioni elettorali, referendum compresi, ossia quello che vede ogni fazione politica piegare i numeri a proprio favore.
E chiosa: «Mentre pare, ormai il condizionale è d’obbligo, che gli elettori siano 45.997.941, che diventano 51.301.377 se si aggiungono gli italiani all’estero». Se Gressi volesse gentilmente spiegarci quale sarebbe il condizionale...
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BENJAMIN NETANYAHU E ISRAEL KATZ VISITANO LA STRISCIA DI GAZA
Titolo di sabato dal sito della Repubblica: «Katz: “Inqualificabili gli attacchi contro i coloni israeliani in Cisgiordania”». Primo capoverso: «Il ministro della Difesa Israel Katz ha condannato fermamente i gravi atti di violenza nei confronti dei riservisti dell’Idf compiuti dai coloni in Cisgiordania la scorsa notte». Il titolo dice esattamente il contrario del breve articolo. Sin dall’inizio il capovolgimento della realtà è sonante. Come mai? Pregiudizio o sindrome dello Shabbath?
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Nel Tg3 delle ore 19, Alessandro Marchetti, in diretta da New York, annuncia l’attacco sferrato dall’Iran contro gli Usa e precisa che «dovrebbero essere almeno 10 i missili» lanciati su una base in Qatar «che conta circa 10.000 truppe statunitensi».
Anche se in inglese il plurale troops significa milizie, militari, soldati, truppe, Marchetti dovrebbe tenere conto che si rivolge in italiano agli italiani e che truppa nella nostra lingua significa (specialmente al plurale) «qualsiasi complesso organico di forza militare» o, estensivamente, «il complesso dei soldati semplici», non i singoli militari. Perciò parlare di «10.000 truppe» equivale a dire «10.000 eserciti».
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Scivola di nuovo sugli ordini religiosi il sempre imperdibile e informatissimo Luigi Bisignani, che sul Tempo scrive di papa Leone e del suo «bisturi sulla Curia», ma facendo diventare gesuita il prete diocesano don Juan Cruz Villalón, originario della città argentina di San Pedro, addetto di segreteria del Dicastero per il clero che è stato uno degli ultimi segretari di papa Francesco. Suggestione senza dubbio dovuta all’antica potenza dell’ordine fondato da Ignazio di Loyola, ora decisamente in ribasso.
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Parlando di come la sinistra affronta il problema degli stranieri, Maurizio Belpietro, direttore della Verità, scrive nel suo editoriale di prima pagina: «L’approccio, come detto, è ideologico, anzi, sociologico: è colpa nostra che non li integriamo collocandoli ai margini della società».
Quindi per integrarli bisognerebbe collocarli ai margini della società? No? Allora bisognava scrivere: «È colpa nostra poiché, collocandoli ai margini della società, non li integriamo».
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Quando il direttore fa scuola. Sommario dalla prima pagina della Verità: «Minacciarono un “pappone” con la bara: arrestati». Un magnaccia girava portandosi appresso una bara? No? Allora bisognava scrivere: «Minacciarono con la bara un “pappone”».
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la verita' pappone con la bara
Ci risiamo con le inesattezze del coltissimo Mephisto Waltz, l’anonimo rubrichista del Sole 24 Ore che si vanta di essere più scaltro del demonio e invece si rivela puntualmente solo un povero diavolo d’infima categoria specializzato negli errori, come i nostri 12 o 13 lettori sanno bene.
Per questo i redattori che hanno messo in pagina il suo articolo non avrebbero dovuto titolare «Sorpresa, sorpresa!» l’ultima fatica demoniaca sul Vaticano: abituati come siamo agli sfondoni mefistofelici, non c’è alcuna sorpresa.
Ma ecco le castronerie che il giornale della Confindustria avrebbe potuto facilmente correggere: «il turbolento Cardinal Marcinkus» – tra l’altro, perché la maiuscola? – non ha mai ricevuto la porpora romana; Pio XII non nacque nel 1878 bensì nel 1876;
infine ci sembra difficile definire lo stesso Pacelli «ultimo alfiere della pompa magna principesca nella quale appariva al popolo agghindato quasi fosse un novello Luigi XIV» dato che questa è stata conservata sia da Giovanni XXIII sia da Paolo VI, anche se soltanto fino al 1968. Fu infatti Montini a riformare e semplificare radicalmente in quell’anno il cerimoniale papale.
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Sempre per rimanere alla rubrica del coltissimo Mephisto Waltz, ricordiamo che Ugo Tognazzi rivendicò il diritto alla cazzata, ma qui siamo all’abuso del diritto. Scrivere cazzate, come fa il satanasso, parlando di bilanci quando ti pubblica Il Sole 24 Ore è come non sapere di liturgia se firmi sull’Osservatore Romano.
Riferendosi all’Istituto per le opere di religione, la controfigura di Belzebù afferma: «Sorpresa, sorpresa, l’utile netto è salito a 32,8 milioni rispetto al ‘23, in crescita del 7%. Merito di un forte controllo dei costi che ha consentito margini di interessi migliorati del 5,8% rispetto ai 3,6% nella intermediazione dell’anno precedente e +13,2% commissionale».
In realtà, il comunicato stampa ufficiale dello Ior riporta «+5,8% di margine d’interesse», e non interessi, «+13,2% di margine commissionale» e «+3,6% di margine di intermediazione rispetto al 2023» («margine» che il demonio omette due volte). Ma la sciocchezza più grossolana è questa: Mephisto Waltz ha scritto che il margine di interessi 2024 è in crescita rispetto al margine di intermediazione 2023, mescolando con ciò le mele con le pere.
Ci avevano sempre spiegato che il denaro è lo stercus diaboli. Evidentemente il coltissimo del Sole 24 Ore s’intende di stercus ma non ha ancora imparato come farlo fruttare.
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Titolo dal sito del Corriere Torino: «Muore a 15 anni sul monopattino: era stato investito sabato da un’auto». Tenuto conto che l’incidente era accaduto il giorno 21 e il decesso è sopraggiunto il 23, dobbiamo dedurne che il poveretto sia stato abbandonato agonizzante sul monopattino per tre giorni.