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CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI! - DAL SITO DELLA “STAMPA”: “MAXI TAMPONAMENTO SULLA A12: MORTO UN OPERAIO”. SOTTOTITOLO: “SONO RIMASTI COINVOLTI QUATTRO AUTO E ‘UN MEZZO CAMION’ E SUCCESSIVAMENTE ALTRI NOVE VEICOLI”. PENSA CHE TRAGEDIA SE FOSSE STATO UN CAMION INTERO – “LA VERITÀ”: “BUFFON: ‘NON VADO ORGOGLIOSO DI AVER COMPRATO ‘IL DIPLOMA DA RAGAZZO’’”. ESISTE UN DIPLOMA CHE FA DIVENTARE RAGAZZI?

“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”

(http://www.stefanolorenzetto.it/pulci.htm)

 

GIANCARLO LEHNER

Il giornalista e scrittore Giancarlo Lehner ha dato alle stampe un pamphlet, Bergoglio da Cristo a Castro, edito come supplemento al quotidiano online L’Opinione delle Libertà, che ha per sottotitolo Paolo mi fè, disfecemi Jorge Mario.

 

In copertina c’è anche una frase attribuita a Nostradamus: «Un Papa della compagnia (di Gesù) distruggerà la Chiesa di Cristo». I titoli dei capitoli elettrizzeranno i sedevacantisti (alcuni esempi: Jorge è ateo?; Lutero è apparso alla Madonna; La sagra di san Cazzaro; Benedetta l’invasione islamica; Una scampagnata verso Sodoma; Le sette eresie).

 

giancarlo lehner - bergoglio, da cristo a castro

Ma nelle 225 pagine, tralasciando gli accenti spagnoli sbagliati e molti refusi, abbondano anche gli svarioni, a cominciare dal più goffo: il Papa regnante viene ripetutamente chiamato Francesco I, quando invece è ufficialmente solo Francesco. Il nome pontificale è di norma seguito dal numerale ordinale per i suoi successori, non per il primo che lo sceglie.

 

Lehner se la prende anche con un prete romano, che Stefano Lorenzetto intervistò nello stesso palazzo in cui abitava il padre di Carlo Verdone: «Maggiore ottimismo salvifico ritrovo nel parroco di San Giovanni dei Fiorentini, tale Mario Canciani, sicuro che gli animali vadano in paradiso, senza dover sostenere esami, neanche per titoli, e passare controlli e test psico-fisici, un po’ come i togati italiani. Come spiega il prete dell’era bergogliana codesto 6 garantito alle bestie?». Non lo può spiegare. È morto nel 2007, cioè sei anni prima che venisse eletto Francesco. L’era bergogliana non la vide proprio.

 

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Adnkronos, cani armati di fucile

Attacco di un lancio dell’agenzia Adnkronos, siglato da Silvia Mancinelli: «Hanno sparato più volte a due cani in strada, armati di fucile, sotto agli occhi di alcuni residenti». Il conduttore Milo Infante a Ore 14, su Rai 2, legge la notizia come se nulla fosse: «Hanno sparato più volte a due cani in strada armati di fucile». Cominciamo ad avere paura. Non ci sono più i cani di una volta.

 

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Titolo dal sito della Stampa: «Maxi tamponamento sulla A12 tra Rapallo e Chiavari: morto un operaio, diversi veicoli coinvolti e autostrada chiusa». Sottotitolo: «Secondo le prime informazioni sono rimasti coinvolti quattro auto e un mezzo camion e successivamente altri nove veicoli». Pensa che tragedia se fosse stato un camion intero.

 

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La Stampa, mezzo camion

Nella sua godibile rubrica Giù la maschera (per la verità l’ultima parola è sostituita da un disegno), sulla prima pagina del Giornale, Luigi Mascheroni commenta la contestazione subita da Tomaso Montanari, magnifico rettore dell’Università per Stranieri di Siena, durante l’inaugurazione dell’anno accademico, a opera di attivisti pro Palestina: «A guidare la protesta uno studente che sembra uscito, con 45 anni di ritardo, dal set di Ecce bombo.

 

Parole d’ordine del miglior collettivismo anni Settanta, parka, jeans, maglione a pelle e il “fuori corso” come prassi politica». Parka? Eh no. Mascheroni, che veste con eleganza, dovrebbe sapere che la divisa d’ordinanza di quell’epoca era il ben più rozzo eskimo, non il giaccone idrorepellente copiato dall’indumento in pelle di foca indossato dagli eschimesi delle Isole Aleutine e reso celebre da Burberry, Aquascutum e Fay.

 

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elly schlein a gubbio 7

La redazione politica della Repubblica riferisce alcune frasi pronunciate da Elly Schlein, segretaria del Pd: «È un grande onore ospitare il congresso del Pse qui a Roma. (...) Noi portiamo i leader dei paesi fondatori dell’Unione che con il Pd si sono battuti per il Next Generation Ue. (...) Per questo sarà un passaggio così importante ospitare qui Sanchez, Scholz, Costa».

 

La segretaria del Pd ignora (e con lei la redazione della Repubblica) che i Paesi considerati come fondatori dell’Unione europea sono i sei – Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi – firmatari dei trattati di Roma entrati in vigore il 1º gennaio 1958, che istituirono la Cee (Comunità economica europea) e l’Euratom (Comunità europea dell’energia atomica).

Distintivo X MAS

 

Due dei tre leader citati da Schlein (Sánchez, con l’accento acuto, e Costa) appartengono invece a Paesi (Spagna e Portogallo) che divennero membri solamente nel 1986, dopo che alla Cee avevano già aderito la Danimarca e l’Irlanda (1973) e la Grecia (1981).

 

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«Al collo porta il ciondolo col simbolo della XMas e un fascio littorio con la M del battaglione Mussolini. Con orgoglio li ha mostrati, ospite di una trasmissione radiofonica. “Alla XMas erano eroi, all’epoca mi sarei schierato con la Repubblica sociale italiana”, ha detto Mauro Giannini, sindaco ex leghista e oggi indipendente di Pennabilli, 2.800 anime in provincia di Rimini».

 

Così comincia la rubrica Pietre di Paolo Berizzi sulla Repubblica. Xmas (o X-Mas) è l’abbreviazione informale usata al posto di Christmas, che in inglese significa Natale. La X flottiglia Mas (acronimo del motto dannunziano «Memento audere semper» ma anche di motoscafo armato silurante) fu un’unità speciale della Regia Marina e poi un corpo militare della Repubblica sociale italiana, che sin dalla fondazione venne indicato, anche nei distintivi, come Xª Mas, benché l’ordinale rappresentasse un errore: i numeri romani sono già l’espressione grafica dei numerali ordinali, quindi non vanno mai seguiti da «ª» o da «°» (necessari solo quando, per indicare l’ordinale, si usano le cifre arabiche: 10ª e 10°).

 

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luiz inacio lula da silva 10

Giulia Pompili sul Foglio: «Il presidente brasiliano Lula – che ha appena richiamato l’ambasciatore israeliano dopo una crisi diplomatica che va avanti da giorni su Gaza – è del resto il perfetto partner della Russia di Putin». Non sapevamo che gli ambasciatori di Israele prendessero ordini dal presidente del Brasile. (In realtà Luiz Inácio Lula da Silva ha richiamato in patria per consultazioni l’ambasciatore brasiliano a Tel Aviv, Frederico Meyer).

 

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Titolo dalla Verità: «Buffon: “Non vado orgoglioso di aver comprato il diploma da ragazzo”». Esiste un diploma che fa diventare ragazzi? No? Allora serviva un inciso: «“Non vado orgoglioso di aver comprato, da ragazzo, il diploma”».

 

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