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CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI! - TITOLO DAL SITO DEL “CORRIERE DELLA SERA”: “ROMA, NETTURBINO AMA IN SERVIZIO SORPRESO IN PASTICCERIA, IN UNA SALA SLOT E CON UNA PROSTITUTA”. NETTURBINO UNO, TRINO E PORCINO - SOMMARIO DELLA “REPUBBLICA” PER UN SERVIZIO DEDICATO A SILVIO BERLUSCONI: “GLI AUGURI AL LEADER DI MATTARELLA E SCHLEIN”. IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E LA SEGRETARIA DEL PD HANNO FINALMENTE UN CAPO. TANTI AUGURI...

“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”

(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)

 

il fatto quotidiano, 4,5 miliardi di vitalizi

Si sobbalza sulla sedia leggendo il titolone di prima pagina del Fatto Quotidiano: «4,5 miliardi di vitalizi». Al che uno pensa che gli assegni a vita erogati dallo Stato abbiano raggiunto la stratosferica cifra pari a 75 volte la popolazione italiana.

 

Ma un occhiello a pagina 6 chiarisce l’arcano: «Erogati 4,5 miliardi di euro a fronte di soli 320 milioni riscossi». Evidentemente, nel giornale di Marco Travaglio ignorano che il complemento di specificazione è così chiamato perché specifica il concetto espresso dal sostantivo dal quale è retto e risponde alle domande «di chi?», «di che cosa?». In questo caso, 4,5 miliardi di euro, non di vitalizi. Quindi nel titolo bastava usare una preposizione diversa: «4,5 miliardi in vitalizi».

elly schlein

 

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Sommario della Repubblica per un servizio dedicato a Silvio Berlusconi: «Gli auguri al leader di Mattarella e Schlein». Il presidente della Repubblica e la segretaria del Pd hanno finalmente un capo. Tanti auguri. (Era meglio scrivere: «Gli auguri di Mattarella e Schlein al leader).

 

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Titolo dal sito della Stampa: «Chioggia sotto choc: cinque misteriose morti in casa in poche settimane. È giallo sulla serie di decessi di uomini, tutti giovani, che vivevano da soli». Il testo specifica: «Abitavano tutti da soli e avevano un’età compresa tra i 54 e i 62 anni, ad eccezione di Alfredo Giulio, che ne aveva 78». Tutti adolescenti, praticamente.

 

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pier ferdinando casini funerale franco frattini

Armando Torno sul Sole 24 Ore parla di una edizione critica dell’oscuro Favonio Eulogio, commentatore del Somnium Scipionis contenuto nel VI libro del De re publica di Cicerone: «Alcuni passi si potrebbero definire sintesi di filosofia greca. Come questo: Deum te igitur scito esse (sappi che tu sei un essere divino)».

 

A dire il vero, nella traduzione fra parentesi dal latino manca il dunque (igitur). Più avanti, Torno spiega che «l’opera di Favonio sviluppa in ventotto paragrafi una sorta di commento: dapprima si occupa del significato simbolico dei numeri dall’1 al 9 (con riflessioni sul 27, il secondo cubo, e sulla “perfezione del 56”); successivamente si dedica alla cosmica intesa tra le sfere». E qui dobbiamo manifestare qualche perplessità: il 27 e il 56 per un latino non avevano la connessione diretta, che invece hanno per noi, con i numeri dall’1 al 9. Il sistema decimale posizionale, infatti, arrivò molti secoli dopo.

 

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Marco Grasso sul Fatto Quotidiano parla «di una partita di calcio promossa dal Gruppo Idee (che non è mai stata indagata)». Qualche sospetto solo sul pallone.

la stampa, giovani dai 54 ai 78 anni

 

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Serena Riformato intervista Pier Ferdinando Casini sulla Stampa e gli fa dire: «Il tema dell’eredità berlusconiana l’ha risolto la leader di Fratelli d’Italia con un’opa avvallata dagli elettori». Qualcosa di basso, molto basso.

 

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Titolo dal sito del Corriere della Sera: «Roma, netturbino Ama in servizio sorpreso in pasticceria, in una sala slot e con una prostituta». Netturbino uno, trino e porcino.

 

NETTURBINi

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Su Domani, l’avvocato Pietro Longhini replica, «a norma della legge sulla stampa», a un articolo di Marco Grieco nel quale, a suo dire, «viene proposto uno scenario che genera il forte rischio di assimilazione fra abusi sessuali e Bose».

 

Longhini scrive «in nome e per conto del mio assistito padre Enzo Bianchi». Ma il celebre monaco notoriamente non è sacerdote, come il suo avvocato dovrebbe sapere perfettamente.

 

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Titolo dalla pagina Facebook del Mattino di Padova: «Abano Terme, basta asporto: alla sagra del bigolo si ritorna a cenare». Chissà che facevano prima.

 

maradiaga

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Il volenteroso vaticanista Iacopo Scaramuzzi in un articolo sul «tramonto di Francesco» scrive tra l’altro sulla Repubblica: «Il cardinale honduregno Oscar Rodriguez Maradiaga, cha chiese all’arcivescovo di Buenos Aires se fosse veramente malato». Sorvolando sul nome corretto del grande amico di Bergoglio (che è Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga), notiamo l’influsso del cha cha cha. Del resto ci risulta che l’ormai ultraottantenne cardinale salesiano suoni il sassofono.

 

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corriere della sera, netturbino uno e trino

Incipit di un articolo di Francesco Specchia su Libero: «Vittorino Andreoli, classe 1940, psichiatra insegne, capelli e pensieri elettrici, capace di prendere a braccetto la vecchiaia e di trattarla come un’amica di famiglia, consiglierei la visione delle serie Netflix Il metodo Kominsky.

 

Nello specifico la puntata in cui Eileel Newlander, deceduta di un mare incurabile ma ancora in grado di fare sesso col marito sul letto di morte, lo fa». Più avanti: «Verga, in una missiva intimista diretta ai coetanei senza distinzione di ceto, censo o genere sociale, in gran parte disillusi dalla dimensione residuale in cui la società ha lasciato galleggiare gli anziani».

 

vittorino andreoli

Poco dopo: «E il tutto conferma la teoria assimilata da Andreoli quand’era giovane studente a Padova e, e poi in America: quella neuroni “cellule perenni” che attestano la “ricrescita del cervello attivissima nel vecchio”». Nulla da segnalare sui neuroni caduchi?

 

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Dice Max Biaggi a Daniele Sparisci in un’intervista sul Corriere della Sera: «Io poi venivo da Roma e non c’era mai stato un pilota competitivo nato sotto il Po». Ma va? Parlando solo di campioni del mondo (come lui) partoriti nelle terre a sud del Po, a noi invece par di ricordare Paolo Pileri di Terni, campione nel 1975; Pier Paolo Bianchi di Rimini (1976, 1977 e 1980); Eugenio Lazzarini di Urbino (tre titoli fra il 1978 e il 1980); Luca Cadalora di Modena, campione nel 1986, e soprattutto nella 250 nel 1991 e nel 1992, cioè subito prima dei titoli di Biaggi nella stessa classe dal 1994 al 1997.

 

max biaggi

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Su Domani, Giovanni Maria Vian si occupa del «regista più grande della storia del cinema, il danese Carl Theodor Dreyer», e cita il sito «carlthdreyer» a lui dedicato. L’indicazione è inservibile, perché manca il suffisso .dk, che sta per Danimarca. Il sito è www.carlthdreyer.dk (ha anche una versione in lingua inglese).

 

 

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