1. QUALCUNO TIENE PER I COSIDDETTI IL POMPETTA. OPPURE STA SOLO ASPETTANDO IL MOMENTO PIÙ OPPORTUNO PER SALVARLO, SEMPRE A PATTO CHE NON FACCIA MANCARE IL SUO SOSTEGNO AL GOVERNINO DI LARGHE INTESE TANTO CARO A RE GIORGIO BANALITANO 2. DA OLTRE UN MESE LA CORTE COSTITUZIONALE SI DIMENTICA DI DECIDERE SU UN IMPORTANTE CONFLITTO DI ATTRIBUZIONE, SOLLEVATO AL PROCESSO MEDIASET DAI LEGALI DEL BANANA, CHE POTREBBE INVALIDARE IL PROCESSO O FARLO TORNARE INDIETRO 3. ECCO PERCHE’ SEMBRA SURREALE TANTA ENFASI SULLE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA DI APPELLO QUANDO LA VERA PARTITA SI GIOCA PIÙ IN ALTO. MOLTO PIÙ IN ALTO

a cura di Colin Ward e Critical Mess (Special Guest: Pippo il Patriota)

1. AVVISI AI NAVIGATI
Qualcuno tiene per i cosiddetti Silvio Berlusconi. Oppure sta solo aspettando il momento più opportuno per salvarlo, sempre a patto che si comporti bene e non faccia mancare il suo sostegno al governino di larghe intese tanto caro a Re Giorgio Banalitano. Da oltre un mese la Corte Costituzionale si dimentica di decidere su un importante conflitto di attribuzione sollevato al processo Mediaset dai legali del Banana.

Un conflitto che riguarda un legittimo impedimento non concesso quando era premier e che, se accolto dalla Consulta, potrebbe invalidare il processo o comunque farlo tornare indietro. Come ricorda il Cetriolo Quotidiano ("Consulta, il sonno di primavera", p. 2), fonti della Corte avevano assicurato una sentenza entro giugno. Staremo a vedere, ma intanto sembra surreale tanta enfasi sulle motivazioni della sentenza di appello quando la vera partita si gioca altrove e più in alto. Molto più in alto.

2. TUTTI LO POSSONO GIUDICARE
Complice una giornata moscia, le motivazioni della condanna al processo Mediaset ottengono dunque ampio spazio sui giornaloni. Il fulcro della faccenda è che il Cainano avrebbe gestito la maxi evasione fiscale da premier perché in realtà ha sempre continuato a condurre in prima persona le sue aziende. Scatenata Repubblica: "Berlusconi premier e evasore". "Mediaset, la truffa di Berlusconi. ‘L'evasione fiscale e i fondi neri. Gestiva tutto lui anche da premier'. La Cassazione: offende i giudici per ritardare i processi" (pp. 1-2).

Dura anche la Stampa che schiaffa lo stesso titolone in prima pagina ("Berlusconi evasore da premier") e spiega "La Corte conferma il ruolo di ‘assoluto vertice' nel sistema di società off shore. ‘Inverosimile che Mediaset abbia subito una truffa milionaria senza accorgersene" (p. 2). In effetti pare davvero poco credibile.

La reazione del Banana non si è fatta attendere. "E il Cavaliere ora cambia strategia. ‘Toni bassi, l'obiettivo è la Cassazione. Resta il sostegno al governo. I timori sulla Suprema Corte. La scelta del legale Coppi è finalizzata a persuadere i giudici del terzo grado" (Repubblica, p. 7).

Per il Corriere era pronta l'autodifesa in video: "La rabbia del Cavaliere. E rinuncia ad andare in tv. L'ex premier: sentenza surreale, io accerchiato. Non una parola sulla Cassazione, prova che la strategia suggerita dall'avvocato Coppi - niente attacchi a testa bassa - sia la prescelta. Ma nel partito c'è chi studia una seconda opzione: ‘Bastano due piccole modifiche e abbiamo una legge pronta per andare a votare, se serve" (p. 3).

La prendono con filosofia al Giornale di Feltrusconi: "La rivolta del Pdl. Contro la malagiustizia. Caso Mediaset, Berlusconi condannato sulla base di pregiudizi: ‘Era ovvio che guidasse l'azienda'. Il Cavaliere: ‘Motivazioni surreali, è una provocazione'. E il centrodestra si ribella ai pm persecutori" (p. 1).

3. ALTA POLITICA (AGENZIA MASTIKAZZI)
"Nuovo e importante tassello nella squadra del Pdl che affianca quotidianamente il leader Silvio Berlusconi nel suo lavoro. L'ex presidente del Consiglio ha infatti nominato Michela Vittoria Brambilla "suo consigliere per i temi etici, sociali e solidali, per i quali - spiega una nota diffusa dall'ufficio stampa di Palazzo Grazioli - l'onorevole Brambilla coordinerà anche la comunicazione e le relazioni esterne". Questa la trovate sul Giornale, ovviamente (p. 2). E' bello sapere che il Sultanino di Hardcore abbia scelto la Brambilla, e non la Minetti, per questo delicato e strategico incarico.

4. LARGHE INTESE PICCOLE MANOVRE
La tentazione di fare lo sgambetto al Banana - e al governino di Lettaenrico - è sempre forte in alcuni settori del Piddì. "Nel Pd si riapre il caso ineleggibilità. Casson lancia il blocca-prescrizione. Il senatore democratico: dopo l'appello i processi non devono scadere" (Repubblica, p. 6).

Gli stessi partiti di maggioranza intenti a fottersi reciprocamente sulla giustizia stanno cercando un faticoso accordo sull'unica materia che li appassiona realmente: la legge elettorale. Pezzo per addetti ai lavori e tutto in codice sul Corriere: "Porcellum, scontro sui ‘mini ritocchi'. L'offensiva di Renzi nel Pd: le modifiche non bastano, bisogna cambiare. Nel Pdl tanti no all'eventuale ritorno del Mattarellum. Il capogruppo Brunetta: non ha senso" (p. 10).

Per la Stampa, "Ora anche il Pdl teme il ritocco al Porcellum. Se si alzasse la soglia per il premio al 40% nessun partito riuscirebbe a ottenere la maggioranza assoluta in Parlamento" (p. 5) Moriremo con le larghe intese?

5. NON FA SOSTA LA SUPPOSTA
Piange Confindustria e il governino raccoglie subito il lamento del ceramista Squinzio Squinzi. "Il Nord è sull'orlo del baratro. L'allarme di Confindustria. Squinzi: subito più sviluppo o torniamo indietro di 50 anni. Letta: sosterremo gli sforzi delle aziende" (Corriere, p. 1). Come? Lo spiega la Stampa con i soliti annunci: "Bonus energetici ed edilizi. La maggioranza tenta il blitz. Dubbi del Tesoro sui tempi" (p. 8). E sul Messaggero, il verbo di governo: "Letta: ‘Stiamo con le imprese'. Pronta la proroga dei bonus-casa" (p. 3). Cessi nuovi per tutti! Con ceramiche di Sassuolo, ovviamente.

Pezzo tutto gloria sul Sole 24 Ore, edito da Confindustria: "La platea plaude: dal palco molta concretezza. Imprenditori, banchieri e sindacalisti promuovono gli interventi di Squinzi e degli esponenti di governo" (p. 5). "La platea plaude" è da accademia del giornalismo.

6. E IL CAPOTRENO RISPONDE A BARILLA
Eni, Enel, Edison e compagnia energizzante incaricano il capotreno Mauro Moretti di rimettere al suo posto Guido Barilla, reo di aver chiesto l'estromissione dei servizi e delle utilities (peggio se di Stato) dalla Confindustria. Barilla sogna una Confindustria libera di attaccare su oligopoli e tariffe, ma poi chi paga i conti del pachiderma di Viale dell'Astronomia?

Moretti si fa intervistare dalla Stampa ("Ma non ha senso spaccare in due la Confindustria", p. 9) e trova l'esempio giusto: "L'Eni vende gas e olio, ma non ha solo uffici e impiegati, ha tutta una catena industriale che addirittura parte dalla società di progettazione, la Saipem, che progetta sistemi di estrazione, stoccaggio, trasporto e distribuzione. Più industria di così non so cosa c'è". E bravo il capotreno, Paoletto Scaroni non avrebbe saputo dir meglio.

7. LA SCELTA DEL POLIZIOTTO CAPO
Veti incrociati e guerre sotterranee lasciano la Polizia ancora senza vertice, dopo la morte di Antonio Manganelli. Per Repubblica, qualcosa si muove: "Spunta una donna per il vertice della Polizia. Elisabetta Belgiorno, commissario antiracket, è in corsa per la successione a Manganelli insieme ad Alessandro Marangoni, attuale capo vicario.

Una outsider, ex capo segreteria di Napolitano quando era ministro dell'Interno. Tramontata la candidatura di Gabrielli, restano in pista Pecoraro, Pansa e Marangoni" (p. 11). Capito l'arzillo ottantottenne del Quirinale? Mentre Alfano e Letta si scornano, lui ha già pronta la carta vincente. Ed è pure donna.

8. STRISCIA LA TASSA
Guai fiscali in vista per Ezio Greggio? E' quello che prevede il Cetriolo Quotidiano in un informatissimo pezzo da Milano: "Un tapiro per Ezio Greggio, lo stipendio pagato all'estero. Mediaset in quattro anni ha sborsato 23 milioni di euro per il volto di Striscia: vanno tutti in Irlanda e a Montecarlo. Quasi 15 milioni sono stati versati a lui, residente nel Principato di Monaco. Altri 8 milioni sono finiti a una società con sede a Dublino" (p. 8). Ma dove ha la vera residenza il simpatico Greggio? A Milano ci viene così poco?

9. VADO DI SCORPORO
Ancora un rinvio, manco fosse la vendita de La7, ma comunque pare che proceda la separazione della rete di accesso Telecom. Giornali cauti sulle mosse dell'azienda guidata da Franchino Bernabebè. Sul Sole 24 Ore, "Rete Telecom, si va verso lo spin-off. Nel cda del 30 maggio atteso il via libera alla societarizzazione con il probabile no di Telefonica. Lo scorporo avrà impatto neutro su indebitamento e tenuta del goodwill" (p. 19).

Repubblica: "Telecom verso lo scorporo della rete, decisione finale al cda del 30 maggio. Consiglieri propensi a dare il via libera. Poi trattative con Cdp. Gli spagnoli di Telefonica contro il progetto. S&P's abbassa il rating della società" (p. 31). Titolo che confonde sul Corriere delle banche creditrici: "Telecom Italia prende tempo. ‘Ma sulla rete andiamo avanti. Ora nuovi approfondimenti'" (p. 33). Bravi, approfondiscano gli approfonditori.

10. FREE MARCHETT
Grande successo del potentissimo ufficio stampa della Fim-Cisl, che per il suo congresso richiama a Lecce i grandi inviati e li fa parlare con il boss dei sindacati americani. Paginone di Repubblica: "Medierò tra Fiom e Marchionne'. Il leader della Uaw ai sindacati italiani: unico interlocutore per Fiat" (p. 32). In stereo la Stampa: "Il futuro dell'automobile è nel sindacato globale'. Il leader dello Uaw Bob King: la fusione Fiat-Chrysler utile se saremo tutti più forti" (p. 25). L'ufficio stampa della Fiat, ovviamente, non c'entra nulla.

11. DISECONOMY
Brutta faccenda per i petrolieri ridens di Milano. La racconta Giorgio Meletti sul Cetriolo Quotidiano: "Morte in fabbrica. I Moratti indagati per omicidio colposo. Uno studente di 23 anni impiegato a tempo come operaio allo stabilimento Saras di Sarroch morì per un getto d'acido solfidrico nella raffineria. Il pm attribuisce ai vertici della società il dovere di occuparsi personalmente della sicurezza di chi lavora per loro" (p. 4).

12. ULTIME DA UN POST PAESE
Incredibile storia sulla Stampa: "L'ultima follia di Palermo: ci sono i tram, mancano le rotaie. Si ritira il consorzio che si era aggiudicato i lavori per le tre linee: i 18 vagoni già consegnati dalla Bombardier destinati alla ruggine" (p. 20). Ecco perché il principale problema di Palermo è il traffico: mancano le rotaie!

 

 

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