alda merini

“ALDA MERINI? QUANDO È SPARITA LA FIGLIA DI AL BANO, YLENIA CARRISI. PENSAVA CHE FOSSE COLPA SUA” - L’EDITORE ALBERTO CASIRAGHY RACCONTA LA POETESSA: “ERA UNA DONNA DIFFICILE. E PIENA DI ABISSI. AVEVA UNA VELOCITÀ DI PENSIERO CHE LE PERMETTEVA DI DETTARE UNA POESIA DI GETTO. E DOPO CINQUE MINUTI LA VEDEVI SU TUTTE LE FURIE PERCHÉ IL PORTINAIO AVEVA SPOSTATO DI UN MILLIMETRO LA PATTUMIERA” – “PER CAPIRE SE SI POTEVA FIDARE, ALDA MERINI METTEVA 5 MILA LIRE SUL COMODINO PER VEDERE SE..."

Simone Fanti per oggi.it

 

Alda Merini

 

Dietro la porta di una villetta dimessa si apre una wunderkammer, una camera delle meraviglie, di ricordi dove aleggia lo spirito di Alda Merini. È la sede della casa editrice PulcinoElefante. Il copyright è della Merini, amica e musa dell’editore-poeta, già liutaio, scenografo, violinista e tipografo Alberto Casiraghy (la y è un vezzo).

 

Corporatura minuta, barba incolta, cappelli stravaganti, ci introduce al suo laboratorio tra pile di fogli, libri, ninnoli in equilibrio precario, e ancora quadretti, foto, dediche, schizzi, antichi strumenti, animali antropomorfi e un violino. In mezzo, quasi sommersa, la vecchia “ragazza”, una macchina da stampa a caratteri mobili. Qui Alda dei Navigli ha messo il piede due volte, mentre lui, Alberto, stampatore alla Gutenberg, era di casa dalla poetessa. È stato l’editore dei suoi aforismi per quasi 20 anni fino al primo novembre del 2009, data della scomparsa.

 

LAURA MORANTE ALDA MERINI

Come l’ha conosciuta?

«Mi interessa più la poesia delle poesie. Le poesie vanno, la poesia della vita resta. E la vita-poesia di quella donna mi attraeva. Un giorno mi imbatto in un suo aforisma: “Il poeta ostinato a essere felice, chiama gli Unni a distruggergli la casa”. Lo stampo su una carta tedesca fatta a mano e mi presento a casa sua. Le sono piaciuto... così così».

 

In che senso?

«Lavoravo a Milano come scenografo. E ho iniziato a frequentare casa sua. Lei per capire se si poteva fidare, metteva 5 mila lire sul comodino per vedere se gliele rubavo».

 

LAURA MORANTE ALDA MERINI

(...)

 

Ma chi era Alda Merini?

«Era anche una donna difficile. Per starle accanto bisognava volerle bene. Era piena di abissi. Era Mozart, aveva una velocità di pensiero che le permetteva di dettare una poesia di getto. E dopo cinque minuti la vedevi su tutte le furie perché il portinaio aveva spostato di un millimetro la pattumiera».

 

Che rapporto avevate?

«Mi chiamava 80 volte al giorno. Dalle 6 della mattina fino alle 8 o 9 di sera. Prima di tutto mi sgridava subito anche senza motivo e in pochi secondi cambiava registro e diceva cose affettuosissime. Poi iniziava a dettare con una creatività senza confini. Un giorno un amico mi chiese se poteva chiedere ad Alda una poesia su suo padre che faceva il falegname. Gli chiesi dei dettagli e li riportai alla Merini che seduta stante mi declamò la poesia. Riusciva a entrare dentro le persone attraverso i racconti».

 

lucio dalla e alda merini

Ha pubblicato 1.300 titoli firmati dalla Merini.

«E altrettanti potrei pubblicarne. Ogni tanto da una catasta di libri spunta un foglietto con un suo pensiero appuntato a mano. Recentemente ne ho trovato uno che diceva: “A volte invoco un elettroshock per dimenticare i cretini”».

 

Il mondo di Alda era nella realtà?

«Era uno di quegli esseri fuori dal tempo. Quando l’ho conosciuta, c’era stato l’attentato a Falcone e lei era rimasta sconvolta. Pensava che fosse stato il portinaio a ucciderlo per punire lei. Vaneggiava. Poi mi ha dettato una poesia su Giovanni Falcone. Meravigliosa. Idem quando è sparita la figlia di Al Bano, Ylenia Carrisi. Pensava che fosse colpa sua».

 

Si ricorda gli ultimi giorni prima della morte?

«Ero uno delle 5 o 6 persone che poteva andare a trovarla in ospedale. Era serena. Non aveva paura né della morte né del dolore. Non si lamentava mai».

 

Stampa 30 copie di ogni libro e un terzo va all’autore. Dove sono quelli della Merini?

alda merini by guido harari

«Li usava come oggetti di piccolo baratto. Il suo farmacista ne aveva 405. Dava un libretto con dedica in cambio anche del cappuccino. Dopo la morte mi chiamò il barista del Charlie: “Ho 500 libri della Merini però adesso sono vecchio e vado in una casa di riposo, li vuole?”. Alla fin fine eravamo simili».

 

In che senso?

«Ho stampato 11.300 titoli in 45 anni sulla “mia ragazza”(la macchina a caratteri mobili, ndr) Ma conta poco perché la stampa è solo il risultato di un’esperienza antropologica. I libri nascono da un incontro. Come accadeva per le poesie di Alda Merini».

Alda MeriniAlda Merinialda meriniALDA MERINIALDA MERINI ARNOLDO MOSCA MONDADORI COVERALDA MERINI ARNOLDO MOSCA MONDADORIAlda Merini

 

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…